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Corea del Nord attacca, colpita isola del Sud

Esercito di Seul ha risposto al fuoco. Morti due soldati sudcoreani. Popolazione fugge in barca

Corea del Nord attacca Corea del SudSEUL – La Nord Corea ha bombardato con colpi di artiglieria una isola sudcoreana. L’esercito di Seul ha risposto al fuoco, riferiscono i militari sudcoreani.

Il bombardamento ha incendiato, secondo i testimoni, 60-70 case. I residenti sono stati evacuati nei bunker. L’esercito di Seul è in stato di massima allerta. Obiettivo del bombardamento, scrive l’agenzia Yhonap, è un’isola nell’ovest della Penisola coreana.

L’isola sudcoreana di Yeonpyeong è ancora sotto i colpi dell’artiglieria della Nord Corea, secondo testimoni, per i quali alcune degli edifici colpiti precedentemente sono crollati. Dalle immagini tv si vedono almeno quattro colonne di fumo levarsi da vari punti dell’isola, che si trova lungo la linea di confine tra i due Paesi. Seul ha inviato una squadriglia aerea.

Il bombardamento della Nord Corea è iniziato alle 14.34 locali (le 6.24 in Italia), oltre 200 i colpi sparati, ha riferito il colonnello Lee Bung-woo, portavoce degli Stati Maggiori di Seul, all’agenzia Yonhap. L’esercito sudcoreano, ha aggiunto il militare, ha risposto al fuco con colpi di artiglieria. Sul posto è stat inviata una squadriglia di caccia.

14 I MILITARI FERITI, POPOLAZIONE FUGGE CON BARCHE – E’ di 14 militari sudcoreani feriti, il bilancio provvisorio del bombardamento di artiglieria della Nord Corea sull’isola sudcoreana di Yeonpyeong, dalla quale la popolazione sta fuggendo utilizzando le barche dei pescatori.

Sono due i militari di Seul morti nel bombardamento di artiglieria da parte del Nord su un’isola sudcoreana nel Mar Giallo, riferisce l’agenzia Yonhap citando responsabili militari.

SU ISOLA COLPITA INCENDI FUORI CONTROLLO – Le fiamme che hanno avviluppato decine di case sull’isola sudcoreana di Yeonpyeong si stanno diffondendo, e il fuoco è “fuori controllo”. Lo riferisce un responsabile locale citato dalla Yonhap. Sull’isola, secondo le tv, vivono almeno 1.300 persone. Un portavoce di Incheon City, il distretto amministrativo di Yeonpyeong, confermando il ferimento di quattro civili, ha detto che il fuoco si sta propagando alle montagne circostanti, e che gli edifici colpiti nel bombardamento sono ancora in fiamme. Sull’isola è saltata la corrente.

L’isola sudcoreana di Yeonpyeong è stata severamente danneggiata dal bombardamento di artiglieria della Corea del Nord. Lo riferisce un responsabile locale citato dall’agenzia Yonhap. Almeno 50 colpi hanno raggiunto i bersagli, ha detto Yoon Kwan-seok, portavoce dell’Incheon Metropolitan City, distretto cui appartiene l’isola. “Tutti i 1.600 residenti sull’isola sono stati evacuati nei rifugi”, ha aggiunto. Secondo l’ultimo censimento, sull’isola vivono 1.780 persone in 932 abitazioni.

TESTIMONE, VILLAGGIO TRASFORMATO IN MARE DI FUOCO – “Mi trovato in casa quando sono stato sorpreso dalle esplosioni. Sono uscito, l’intero villaggio era un mare di fuoco”: così Kim, 35 anni, ha raccontato all’agenzia Yonhap, i momenti del bombardamento di artiglieria della Corea del Nord. “Ora sono con altri in un rifugio, ma tremo ancora per la paura”, ha aggiunto.

SEUL, STOP PROVOCAZIONI O RISPOSTA FORTE – Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha detto oggi, al termine di un incontro d’urgenza del governo, che sta cercando di impedire che lo scambio di colpi di artiglieria con il Nord scateni una escalation in un conflitto più ampio, ma che se le “provocazioni continueranno” la risposta di Seul sarà “più forte”.

ISOLE YEONPYEONG GIA’ TEATRO DI NUMEROSI SCONTRI – L’arcipelago delle isole di Yeonpyeong, nel Mar Giallo, bombardato oggi dall’artiglieria di Pyongyang, è stato teatro già di diversi confronti militari tra Nord e Sud Corea. L’isola principale dista solo 12 km dalle coste della Nord Corea. Nel giugno del 1999, vi fu uno scontro armato navale, a cui hanno fatto seguito una serie di incidenti minori causati dalle dispute sulla pesca. Nel 2002, un altro scontro, tra navi da pattugliamento quando due vascelli della Nord sconfinarono attaccando due navi sudcoreane. Prima dell’arrivo dei rinforzi si Seul, le navi nordcoreane si ritirano. Nel giugno dello scorso anno, Seul ha dispiegato più di 600 Marine sono stati dislocati sulle isole di Yeonpyeong per rinforzare le truppe già presenti sul posto.

CINA PREOCCUPATA PER SITUAZIONE – La Cina è “preoccupata” per la situazione tra le due Coree. Pechino, ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri cinese, sta “verificandò se le notizie di uno scambio di colpi di artiglieria tra le due Coree “corrisponda al vero” ed esprime la propria “preoccupazione” per la situazione che si è venuta a creare.

La Cina ritiene ”imperativo” rilanciare i colloqui di pace con la Corea del Nord dopo lo scambio di colpi di artiglieria di oggi tra le due Coree. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli esteri Hong Lei dopo aver espresso la ”preoccupazione” di Pechino per il bombardamento effettuato dall’artiglieria nordcoreana contro l’isola sudcoreana di Yeonpyeong, al quale la Corea del Sud ha detto di aver risposto. Secondo il portavoce le due Coree devono ”fare di piu’ per contribuire alla pace” ed e’ necessario riprendere i colloqui a sei sul disarmo nucleare di Pyongyang. Ai colloqui, oltre alle due Coree, partecipano Usa, Cina, Giappone e Russia.

INVIATO AMERICANO BOSWORTH ARRIVATO A PECHINO – L’ inviato speciale americano per la Corea del Nord Stephen Bosworth e’ arrivato oggi a Pechino. Lo affermano fonti dell’ Ambasciata americana in Cina. La visita di Bosworth, prevista da tempo, avra’ al suo centro la situazione che si e’ creata oggi dopo il bombardamento che l’ artiglierIa nordcoreana ha lanciato contro l’ isola sudcoreana di Yeonpyeong. La Corea del Sud ha affermato di aver risposto al fuoco.

MOSCA METTE IN GUARDIA CONTRO ESCALATION – La Russia ha messo in guardia contro una escalation militare nella Penisola coreana dopo che la Corea del Nord ha bombardato con colpi di artiglieria una isola sudcoreana. Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo in dichiarazioni citate dall’agenzia Interfax.

AMB. ITALIA A SEUL, SITUAZIONE TRANQUILLA NEL PAESE – La situazione in Corea del Sud e nella capitale Seul è tranquilla: lo riferisce l’ambasciatore italiano nel Paese, Andrea Leggeri, intervistato da SkyTg24. “Non c’é nessuna ragione per allarmare, il Paese ha reagito con calma” al bombardamento odierno condotto dalla Nord Corea contro un’isola sudcoreana nel Mar Giallo. L’ambasciata italiana sta monitorando l’evolversi della situazione. “Purtroppo in questo contenitore è molto difficile interpretare le ragioni dell’episodio. La Marina del Sud stava conducendo manovre di routine, sono cose che creano dall’altra parte tensione”, ha detto l’ambasciatore, sottolineando che il presidente sudcoreano Lee Myung-bak “ha mostrato una calma che voleva scoraggiare una eccessiva reazione di allerta nella popolazione e nell’opinione pubblica”.

CASA BIANCA, FERMA CONDANNA BOMBARDAMENTO ISOLA – La Casa Bianca ha “condannato fermamente” il bombardamento di un’isola della Corea del Sud da parte di Pyongyang e chiesto di fermare le “azioni belliche”.

PYONGYANG, IL SUD HA SPARATO PER PRIMO – La Corea del Nord ha bombardato l’isola di Yeonpyeong in risposta al fuoco dell’esercito sudcoreano, che “ha sparato per primo”. Lo annuncia l’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna.

“Nonostante i nostri ripetuti avvertimenti, la Corea del Sud ha sparato numerosi colpi di artiglieria a partire dalle 13 locali (le 5 italiane) e noi abbiamo avviato immediatamente una azione militare”, si legge in un comunicato della Kcna.

NATO CONDANNA BOMBARDAMENTO ISOLA COREA SUD – La Nato ha espresso oggi la sua “condanna” per il bombardamento dell’isola della Corea del Sud da parte delle forze di Pyongyang.

UE MOLTO PREOCCUPATA, FORTE CONDANNA ATTACCHI – L’Unione europea “condanna con forza” gli attacchi della Corea del Nord. “Sono molto preoccupata – sottolinea in una nota l’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza Catherine Asthon – per quanto accaduto oggi nella penisola coreana che ha fatto vittime tra militari e civili sud-coreani”. Ashton ha quindi “condannato con forza gli attacchi della Corea del Nord”, facendo appello alle autorità perché si “astengano da ogni azione che rischia di provocare una ulteriore escalation e di compromettere il pieno rispetto dell’accordo di armistizio coreano”. Forte condanna è giunta anche da molte capitali europee: Parigi ha chiesto a Pyongyang “la fine delle provocazioni”, la Gran Bretagna ha definito l’attacco “unilaterale”, il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha parlato di “minaccia alla pace nella regione”.

Parlando con i giornalisti la Ashton, “segue con molta attenzione gli sviluppi della situazione” perché “la pace e la stabilità in Corea sono essenziali per la regione e per il mondo intero”. Nel corso del quotidiano briefing per la stampa la portavoce dell’Alto rappresentante, ha quindi informato che “sono in corso costanti contatti con la delegazione Ue nella regione per monitorare gli sviluppi della situazione”.

FRATTINI, CONDANNIAMO FERMAMENTE ATTACCO – “Condanniamo fermamente l’attacco” da parte Pyongyang di un’isola della Corea del Sud. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini durante una conferenza a Gerusalemme con il collega israeliano Avigdor Lieberman. Frattini si è detto certo che ci sarà un “documento comune di condanna” da parte dei Paesi del G8 nei confronti della Corea del nord.

“Ogni violenza deve cessare”, ha aggiunto Frattini conversando poi con i giornalisti italiani. “C’é una consultazione a livello G8, che è in corso, e credo che come l’Europa ha già fatto con Lady Asthon, ci sarà una condanna della maggior parte della comunità internazionale affinché questo cessi rapidamente e la armi tacciano”.

Rispondendo alla domanda se questo precedente possa rappresentare un cattivo esempio per l’Iran, il ministro degli Esteri italiano ha detto: “Dobbiamo rispondere duramente perché se questi episodi sono tollerati, si dà un esempio pessimo ad altri paesi, senza nominarne nessuno in particolare. Per questo serve una reazione internazionale, da parte dell’Europa, del G8 anche delle Nazioni Unite che credo debbano dare rapidamente una risposta”.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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5 Comments

  1. ci risiamo, la solita storia, accuse e scambi di colpe reciproche, mosca e cina che parlano a vanvera,

    è gia tutto programmato a tavolino…. la korea del nord entrerà in guerra con il sud, ci rimetterà garantito, perchè non può competere con Seul….. la korea del nord verrà liberata dal suo dittatore, verra costruita e finalmente i nord Koreani saranno liberi

    il konsumism libererà un popolo oppresso da anni, ma con il konsumism finalmente saranno liberi

    liberi di sciegliere tra Marchi A, B e C…………….. fine della libertà

    1. Gli Stati Uniti avevano già promesso alla Corea del Nord un intervento duro durante i precedenti incidenti.
      Questa è la goccia che se non fa traboccare il vaso, lo riempie proprio fino all’orlo…
      Quindi mi sa che la democrazia verrà “esportata” quanto prima in corea del Nord, anche se sarà un compito più duro che altrove perché i dittatori coreani sono appoggiati dalla Cina.

      Peccato che in altri contesti, vedi la Birmania, non ci sia tutta questa fretta di sistemare le dittature militari…

      1. le risorse fanno gola in questi tempi di crisi energetica….

        Chi arriverà per primo ad accaparrarsi le risorse di quel paese?

        La guerra è aperta…. vinca il più idiota !

      2. un paese per volta, arriveranno anche in birmania

        per fortuna che l’italia non ha più nulla da sfruttare…. ed anche i monumenti vanno a pezzi

  2. Ormai le mosse dei grandi paesi sono fatte solo in base alle disponibilità di risorse naturali.

    Basta guardare la guerra in Iraq, fatta solo per il petrolio di quel paese – visto che la “scusa” degli attacchi dell’11 settembre non poteva valere considerato che quasi tutti gli attentatori provenivano dagli Emirati Arabi.

    E pure l’Iraq nel 1990, invase il Kuwait per conquistare le risorse petrolifere (e uno sbocco sul mare.

    Per quanto riguarda l’Italia, se inventassero una macchina che va a “marmo di Carrara”, troveremmo la fila di paesi pronti a sfruttarci

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