Askatasuna Aurrera

Nuovo attacco di Eta

Dopo i due precedenti attentati nella notte tra sabato e domenica – che avevano causato il ferimento di 10 persone – il gruppo separatista basco ha colpito nuovamente. Un’autobomba è esplosa davanti all’Accademia militare di Virgen del Puerto a Santona, in Cantabria. Lo scoppio ha causato il ferimento di un militare e la morte del brigadiere Luis Conde de la Cruz, 46 anni, che lascia la moglie e un figlio. Secondo fonti ufficiali, la polizia locale era stata avvertita dell’imminente esplosione verso le 23.15 da un anonimo che parlava a nome dell’organizzazione separatista basca.

Questo attentato porta a cinque il numero delle vittime uccise in azioni rivendicate da Eta dalla fine della tregua dichiarata nel giugno dello scorso anno. Anche nei due precedenti attentati i separatisti avevano usato delle autobombe – si stima che in entrambi i casi le auto fossero state imbottite con un centinaio di chili di esplosivo. La prima bomba era esplosa verso mezzanotte davanti alla sede della Cassa di Risparmio Caja Vital, a Vitoria, e non aveva fatto nessun ferito. Nessuno aveva però chiamato per avvertire dell’esplosione della seconda bomba, avvenuta invece verso le 4.30, davanti ad un commissariato della polizia regionale a Ondarroa, vicino a Bilbao.

Duro il commento del premier Zapatero. “La società spagnola non cederà mai, non si sottometterà mai ai diktat della banda terroristica Eta” si legge nella dichiarazione letta dal primo ministro spagnolo nella sede del governo a Madrid. Ha poi affermato che il governo farà “di tutto per assicurare i terroristi alla legge e per prevenire altri attacchi” e che si farà tutto il possibile per assicurare gli assassini nelle mani della giustizia poiché “l’unico loro destino è quello di essere arrestati, messi a disposizione dei giudici e condannati a pene detentive molto lunghe”.

Una delle ipotesi è che quest’ultima autobomba sia la risposta armata di Eta alla decisione del Tribunale supremo spagnolo che la scorsa settimana aveva messo fuori legge due partiti legati al gruppo separatista basco.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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