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12 luglio 2012: Ardoyne brucia. E spara

Resoconto di René Querin, fotografie di Andrea “Aska” Varacalli

Arresto ad Ardoyne | © Andrea Aska Varacalli

Pioggia di molotov sulla polizia, che risponde con proiettili di plastica e cannoni ad acqua. Mentre dalla folla qualcuno spara 10 volte verso la PSNI, quattro persone finiscono in manette

Ardoyne, North Belfast, è rimasta l’unica zona di interfaccia in cui il passaggio delle parate dell’Orange Order provoca estesi disordini.

Con lo stesso copione degli ultimi anni, il passaggio della parata di rientro da parte delle logge orangiste di Ligoniel surriscalda gli animi, esacerbati dal comportamento degli ordini lealisti che da anni si rifiutano di sedere al tavolo con i residenti di North Belfast per risolvere la questione parate.

Alla fine della lunga giornata si conteranno oltre 20 agenti di polizia feriti, 4 nazionalisti di età compresa tra 18 e 41 anni arrestati, tre autovetture sono state sequestrate e una data alle fiamme, sei proiettili di plastica sparati dalle forze dell’ordine e 10 proiettili esplosi contro la PSNI dalla zona di Brompton Park.

Nel pomeriggio 24 orangisti hanno percorso il breve tratto che transita davanti ai negozi di Ardoyne “in accordo con la risoluzione della Commissione Parate”, riferisce la polizia.

Poco dopo una massiccia parata di protesta, organizzata dal Greater Ardoyne Residents Collective (GARC) e avallata dalla Commissione Parate, raccoglieva circa 1.500 persone che transitavano verso Crumlin Road per giungere a pochi metri dalla zona lealista di Twaddell e Woodvale, dove si svolgeva un contro manifestazione di protesta.

Le versioni su quanto avvenuto in seguito si fanno contrastanti.

I residenti lealisti di Twaddell e Woodvale parlano di “stupida follia” da parte della Commissione Parate che ha permesso a “1.000 dissidenti repubblicani di marciare in questa parte di Crumlin Road” dove “molti residenti hanno temuto per la propria vita” perché i repubblicani sarebbero stati “armati con pietre, palle da biliardo, bottiglie ed altri oggetti”.

Il GARC, invece, spiega che mentre “la testa della parata entrava in Brompton Park, il resto del gruppo veniva aggredito con lancio di bastoni, bottiglie, fuochi artificiali e anche dei cavalletti presi ad un fotografo”.

Nello stesso momento iniziava il lancio di oggetti da entrambe le comunità.

La polizia, presente in massa ed in assetto anti sommossa, cercava di bloccare sul nascere ogni violenza ricorrendo all’utilizzo di potenti cannoni ad acqua ma il gran numero di contestatori iniziava una serie di attacchi che duravano fino alle prime ore di venerdì.

Decine di bottiglie molotov illuminavano il cielo di Belfast, esplodendo in grosse nubi di fuoco. Gli agenti della PSNI erano sotto attacco da parte dei membri di entrambe le comunità. Nel corso della serata, per difendere le proprie posizioni, la PSNI ha armato i fucili con le micidiali pallottole di plastica, facendo fuoco per sei volte contro i manifestanti nazionalisti.

Una pipe bomb è stata lanciata poco dopo mezzanotte contro la polizia. Il primo lancio non avrebbe avuto successo, quindi i manifestanti avrebbero recuperato l’ordigno per gettarlo di nuovo contro i reparti anti sommossa.

Ad un certo punto, 30 minuti dopo la mezzanotte, una o più armi da fuoco avrebbero fatto la propria comparsa tra i nazionalisti ancora intenti a scontrarsi con la polizia. Dieci proiettili sarebbero stati sparati da armi ignote contro gli agenti PSNI. Nessuno ha raggiunto il bersaglio e non sono stati registrati feriti nel corso dell’incidente.

Poco dopo i manifestanti di entrambe le comunità si sono dispersi e nel quartiere di North Belfast è ritornata la calma.

The circus, Ardoyne | © Andrea Aska Varacalli

Reazioni

Durante una conferenza stampa, il comandante della polizia Matt Baggott ed il suo vice Will Kerr hanno apprezzato “l’incredibile leadership e il coraggio” mostrato dagli agenti sul campo, mentre gli scontri “hanno fornito la copertura a elementi molto pericolosi che hanno cercato di utilizzare i disordini per compiere un tentato omicidio”.

Baggott ha spiegato che “non esistono scuse per i disordini e la violenza, sebbene contenute in una ristretta area dell’Irlanda del Nord” e, grazie alle accurate indagini iniziate subito dopo la fine degli scontri, “molte persone saranno portate in tribunale” per rispondere dei propri atti.

Il falco unionista Nigel Dodds punta il dito contro la Commissione Parate, colpevole di aver “permesso la parata repubblicana che cercava solo di alimentare i disordini”. Secondo il parlamentare di North Belfast “la screditata Commissione Parate ha ingarbugliato la situazione” e ritiene fondamentale, come altri unionisti, “togliere di mezzo la Commissione perché ogni anno si presenta una ricetta per il disastro”.

Naturalmente di segno opposto le parole di Gerry Kelly, importante membro dello Sinn Fein, secondo cui “se l’Orange Order non marciasse in queste aree, allora non ci sarebbero disordini.

“Le parate orangiste iniziano la mattina, permettono loro di celebrare la propria cultura, incontrare vecchi amici eccetera, nessuno è contrario a tutto ciò. Ma perché insistono a voler ritornare attraverso quella zona che è da sempre contenziosa?”.

Peter Osborne, presidente della Commissione Parate, difende le decisioni prese per la zona di North Belfast. “Delle oltre 4.000 parate in Irlanda del Nord, la quasi totalità si svolge senza alcuna restrizione. Il nostro compito è di bilanciare i diritti di chi marcia con quelli dei residenti e con quelli della polizia”. Però, puntualizza Osborne, ci sono pochi elementi che “non comprendono la legittimità di marciare e il diritto a protestare senza sfociare nella violenza”. Per evitare il ripetersi delle violenze occorrono “senso comune, canali aperti di comunicazione, flessibilità e un impegno a risolvere le questioni a livello locale sono la soluzione migliore”, fa intendere il presidente della Commissione Parate.

Il ministro della GIustizia David Ford si è complimentato con la PSNI per gli sforzi compiuti nel tentativo di arginare le violenze mentre il Segretario di Stato Owen Paterson hadifeso l’operato della Commissione Parate.

“La Commissione Parate è stato costituita dal Parlamento nel 1998 per prendere togliere le decisioni sulle parate dalle mani dei politici e della polizia.

“Se i politici locali studieranno metodi alternativi, il governo li sosterrà” ma, conclude il Segretario di Stato “la Commissione Parate è l’unica autorità legale in Irlanda del Nord a poter decidere sulle parate stesse”.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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