Ivor Bell accusato per la morte di Jean McConville
Il veterano repubblicano è stato accusato formalmente in collegamento con l’omicidio di Jean McConville, avvenuto per mano dell’IRA a Belfast oltre 40 anni fa.
Ivor Bell, 77 anni, comparirà in tribunale a Belfast domani, accusato sia di favoreggiamento nell’omicidio che di appartenenza all’IRA, di cui era Chief of Staff (Capo di Stato Maggiore, Ndt).
Martedì Ivor Bell è stato arrestato nella sua casa di Anderwontown, nella zona di West Belfast.
Jean McConville, 37, fu rapita dall’IRA a casa sua nei Divis Flats, a Belfast, nel dicembre 1972. Fu quindi assassinata e sepolta in segreto.
Il suo omicidio è uno degli episodi più noti dei Troubles nordirlandesi.
La donna fu trascinata via dai suoi dieci figli da un gruppo di membri dell’IRA composta da 12 uomini e donne, perché accusata di aver passato informazioni all’esercito britannico presente a Belfast.
Un’indagine svolta dal Police Ombudsman nordirlandese ha in seguito respinto tutte le accuse.
Jean McConville fu uccisa con un colpo di arma da fuoco alla nuca e sepolta a 70 chilometri da casa. L’IRA non ammise l’omicidio fino al 1999, quando informazioni in merito furono passate alla polizia della Repubblica d’Irlanda.
La donna fu una dei cosiddetti Disappeared, persone uccise e sepolte in luoghi ignoti dall’IRA e dall’INLA. I suoi resti furono rinvenuti nella spiaggia di Shelling Hill, nella Contea di Louth.
Nessuno è mai stato accusato per suo omicidio.
Ivor Bell fece parte della delegazione di repubblicani – tra cui erano presenti l’attuale presidente dello Sinn Féin Gerry Adams e l’odierno vice primo ministro nordirlandese Martin McGuinnes – che fu trasportata dalla RAF britannica a Londra per discutere di cessate-il-fuoco con i ministri britannici nel 1972. Ma la tregua finì dopo pochi giorni.