Distretto Nord

Militante dell’IRA rischia l’estradizione dagli Stati Uniti

Un militante dell’IRA, già condannato e rilasciato dalla prigione in base ai termini dell’accordo del Venerdì Santo, rischia la deportazione dall’America dopo essere stato consegnato agli agenti dell’immigrazione e delle autorità doganali (ICE) a Boston. Darcy McMenamin (44), originario di Tattyreagh in Co Tyrone, faceva parte di un’unità dell’IRA che attaccò una stazione di polizia nel 1993. Due passanti furono feriti nell’esplosione. Secondo quanto riferito, McMenamin è stato consegnato ai funzionari dell’ICE la scorsa settimana dopo essere venuto all’attenzione della polizia in merito a questioni automobilistiche. Aveva gestito un’attività di successo in America. McMenamin è figlio dell’ex consigliere Sinn Féin Gerry McMenamin che prestò servizio nel Consiglio distrettuale di Omagh negli anni ’80. L’uomo di Tyrone aveva stretti contatti con la comunità irlandese americana a Boston. Nel 2016 ha parlato a un evento di storia irlandese a Rhode Island, ospitato da Sons and Daughters of Erin, dove ha racontato della sua infanzia, crescendo come repubblicano a Tyrone durante i Troubles. McMemamin aveva 18 anni quando lui e un suo compagno hanno piazzato una bomba che ha distrutto la stazione di polizia di Fintona e segnato la fine della tregua natalizia annuale dell’IRA. L’anno seguente l’IRA annunciò un cessate il fuoco. McMenamin è stato condannato a 16 anni per il suo ruolo nell’attacco, ma è stato liberato nel 1998 come parte dell’accordo sui prigionieri del Good Friday Agreement. Si è trasferito a Boston, dove ha vissuto da allora come immigrato senza documenti fino ad arrivare all’attenzione dell’ICE. Il sito web dell’agenzia elenca Darcy Gearoid McMenamin come detenuto presso la House of Corrections della contea di Bristol in Massachusetts. L’anno scorso il signor McMenamin è apparso sul sito web del Beragh Red Knights dopo aver vinto 1.000 sterline in un sorteggio annuale del club. Il suo indirizzo è segnato come Filadelfia / Tattyreagh.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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