Distretto Nord

Quis Separabit. Trent’anni di UDA

Stefania Salvetti, Historical Team correspondent

Ulster Defence Association. Quis Separabit

L’UDA on rampage. Battaglia a Bangor la sera scorsa tra le Compagnie di Kilcooley e la PSNI. Colpi d’arma da fuoco e una tempesta di petrol bombs.Mancano ancora due brigate in linea con il Northern Ireland Office e l’Inner Concil della formazione per essere in regola negli schemi dei fondi previsti da Londra. Congelati i finanziamenti. Hugh Orde “l’organizzazione non dovrebbe piu’ ricevere un centesimo”. Blitz dell’antisommossa nei santuari di North Down e South East Antrim. McDonald e Gallagher in difficolta’ mentre dalla Scozia Adair annuncia il rientro a Belfast

Ulster Defence AssociationErano gli Ulster Woodvale Volunteers, milizie estemporanee alla cima di upper Shankill. Oggi l’Ulster Defence Association è la più grande organizzazione paramilitare lealista nordirlandese. A inizio anni ’70 ha eretto barricate e creato “no go areas” in numerose zone lealiste in tutta l’Irlanda del Nord per proteggere la propria comunità dagli attacchi dell’IRA, ma anche in risposta alla creazione da parte dei Provisionals di simili aree nelle zone nazionaliste del Bogside e di Creggan, a Derry. Ha partecipato alle manifestazioni di protesta contro la “direct rule”. Il suo leader del tempo, Glen Barr, fu tra gli organizzatori, nel 1974, dello sciopero generale dell’Ulster Workers’ Council contro l’accordo di Sunningdale. Da sempre contraria all’unificazione delle sei contee del Nord con la Repubblica d’Irlanda, è ormai lacerata da lotte interne e da faide con altre organizzazioni paramilitari lealiste – Ulster Volunteer Force in prima linea.

È l’Ulster Defence Association, nata più di 30 anni fa dall’unione di vari gruppi di quartiere – tra i quali la Shankill Defence Association – formatisi per proteggere la popolazione Protestante dagli attacchi e dal ritorno alla violenza del nemico repubblicano, l’IRA. Persone come Andy Tyrie – “Supreme Commander” dell’UDA dal 1973 al 1988 -, e Charles Smith – comandante della West Belfast Unit – capiscono per primi l’importanza di unire le singole forze in un unico gruppo compatto. Formata quasi esclusivamente da membri della working class, acquista subito grande forza e influenza specialmente a Belfast. Da lì a conquistare anche le zone di Derry e del Mid-Ulster il passo è breve. Sfruttando il legame con il gruppo UFF – che per tutti gli anni ’70 e ’80 viene utilizzato come braccio militare e come copertura per portare avanti una lunga serie di omicidi – l’UDA mantiene uno stato di legalità fino al 1992.

Ulster Defence AssociationLe sue sei Brigate Territoriali, ampiamente autonome e indipendenti, sono governate da quei Generali che costituiscono il supremo organo di comando dell’organizzazione stessa: l'”Inner Council”. I suoi attacchi sono individuali o su piccola scala. Di matrice settaria – civili cattolici in aree nazionaliste – o come vendetta per l’uccisione di membri della comunità protestante o della stessa UDA, o mirati a colpire membri dell’organizzazione considerati traditori. Le bombe, i colpi di mortaio e gli “spectaculars” li lasciano ad altri. Sopravvissuta a sanguinose faide interne contava ancora, fino a poco tempo fa, diverse centinaia di militanti. Non ha infatti subito molte defezioni nei numerosi confronti con la UVF (Ulster Volunteer Force) e a seguito della nascita, nel 1995, della LVF (Loyalist Volunteer Force) di Billy Wright, proprio da quest’ultima, l’UDA ne ha in seguito assorbito gli uomini nel battaglione del mid-Ulster.

Inizialmente il suo braccio politico è il NUPRG – New Ulster Political Research Group – nato nel 1978 e poi trasformatosi, nel 1981, nel ULDP – Ulster Loyalist Democratic Party – guidato dal comandante dell’UDA John McMichael, alias “Big John”. Il primo a capire l’importanza di affiancare una strategia politica alla lotta armata, per portare avanti quella che la macchina propagandistica dello Sinn Fein aveva battezzato “armalite and ballot box strategy”. Il testimone passa poi al UDP – Ulster Democratic Party -dal 1989 al 2001, anno in cui il partito, che aveva partecipato alle trattative per gli accordi di pace e che aveva firmato gli Accordi di Belfast, si scioglie in seguito allo scarsissimo risultato elettorale ottenuto elle elezioni per la nuova Assemblea dell’Irlanda del Nord. Un insuccesso politico che acuisce le divisioni già esistenti all’interno del partito e che porta alcuni gruppi dell’UDA/UFF – in particolare la ‘C Company’ di Shankill, guidata da Johnny “Mad Dog” Adair – a stringere legami con la LVF, da sempre contraria agli accordi di pace. Ora è lo UPRG – Ulster Political Research Group – ad offrire il proprio appoggio in materia di politica. Nato ufficialmente nel 2002 è guidato da Frank McCoubrey, ex membro del DUP, ex vice sindaco della città di Belfast e ora membro indipendente all’interno del Belfast City Council. Lo scorso anno, però, la South East Antrim Brigade ha annunciato di non voler più seguire il nuovo cammino intrapreso dal UPRG, avvicinandosi a Beyond Conflict – gruppo fondato da Tommy Kirkham, ex membro dell’organizzazione paramilitare, cacciato dalla stessa per il ruolo da lui svolto all’interno della faida lealista.

Ulster Defence Association, show of strenghtTra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 l’UDA è sotto i riflettori. È nella lista dei gruppi colpiti dal ” Direct Broadcasting Ban”. Più della metà di un carico d’armi proveniente dal Sud Africa e destinato all’UDA e alla UVF viene intercettato dalla RUC. La Stevens Enquiry porta alla luce la collusione tra l’organizzazione lealista da una parte e l’esercito inglese e la Royal Ulster Constabulary dall’altra. Un caso su tutti: Brian Nelson. Il ponte tra il Force Research Unit (FRU) dell’esercito e l’UDA. Una posizione determinante nell’omicidio dell’avvocato cattolico Pat Finucane nel 1989. Nelson fu al centro dell’operazione sudafricana per importare armi all’Ulster Resistance di Ian Paisley. Nel 2003 il governo inglese ha annunciato la morte di Nelson dopo anni di copertura in una localita’ segreta dell’Inghilterra, ma sono molte le voci che viceversa lo indicherebbero ancora in vita. Da allora sempre più membri del gruppo hanno confessato di aver ricevuto, da fonti interne all’esercito o dalla RUC, informazioni segrete e dettagliate su esponenti repubblicani o su membri sospettati di appartenere a gruppi repubblicani.

Un cessate il fuoco annunciato nel 1994 dal Combined Loyalist Military Command. Interrotto a più riprese con attacchi portati avanti sfruttando organizzazioni di copertura come i Red Hand Defenders e gli Orange Volunteers. Infine sospeso dal governo inglese nel 2001. Legami instaurati con la LVF da elementi dissidenti che portano ad una sanguinosa faida con la UVF. Brigate che si allontanano sempre di più dall’organizzazione. Un’escalation di attacchi nei confronti della popolazione cattolica. Lotte intestine e di potere fra alcune delle più prominenti figure all’interno dell’UDA iniziano a dilaniare il gruppo dall’interno. Fra questi Johnny Adair e Jim Grey. Il primo è il famigerato leader della “C Company” di base a Shankill Road. Viene espulso dall’organizzazione, assieme a numerosi suoi seguaci, in seguito all’uccisione del comandante della South-East Antrim Brigade, John Gregg. Dopo aver subito minacce di morte dai suoi ex-compagni è costretto a rifugiarsi in Scozia. La leadership della North Belfast Brigade passa così nelle mani di Andre Shoukri, almeno fino alla sua espulsione nel 2006. Il secondo era invece il Generale di Brigata della East Belfast Brigade , espulso dall’organizzazione nel marzo 2005 ed ucciso a colpi di arma da fuoco pochi mesi più tardi.

Nonostante nel 2005 i leaders dell’UDA abbiano dichiarato di voler riconsiderare il futuro dell’intero gruppo – anche alla luce delle decisioni di abbandonare la lotta armata prese da IRA e LVF – il gruppo rimane ancora coinvolto in aggressioni, incendi dolosi, e attacchi di natura settaria – principalmente nelle zone di interfaccia tra comunità cattolica e comunità protestante. E a queste attività ne ha affiancate di più redditizie: il racket delle estorsioni, il traffico di droga, e altre attività illegali con le quali riempie le proprie casse.

Johnny Mad Dog AdairRecentemente l’UPRG ha reso pubblico un piano per facilitare il nascere e lo svilupparsi di iniziative che possano portare ad una trasformazione radicale dell’UDA, e ad una soluzione del conflitto. Come regalo per le buone intenzioni, il Governo Inglese ha annunciato – nella persona del Ministro per lo Sviluppo Sociale David Henson – lo stanziamento di fondi per 1,2 milioni di sterline, da dilazionare in 3 anni, destinati alle casse del UPRG. Soldi che verranno usati in sei specifiche zone dove la presenza dell’UDA è storicamente forte e radicata. Lo scopo: allontanare definitivamente l’organizzazione dalla lotta armata e dalle sue attività terroristiche/paramilitari e trasformarla in una associazione che si occupi della propria comunità e dei suoi problemi. Unica cosa che il governo inglese ha chiesto in cambio? Basta criminalità, basta azioni violente, basta estorsioni, basta traffico di droga e disarmo immediato. “Se non ci sarà una notevole riduzione di queste attività, il finanziamento verrà interrotto”. Queste le parole del governo inglese. Ci sono stati passi in questa direzione? No. Gli scontri degli ultimi giorni a Carrickfergus e Bangor sono sotto gli occhi di tutti e ne sono una prova tangibile. Forse l’unico ad accorgersene seriamente è stato David Ford, leader di Alliance Party. L’unico che ha dato voce al suo dissenso, chiedendo l’immediato congelamento dei fondi al UPRG. “Al momento vedo ridotte al lumicino le ragioni per le quali dovremmo continuare a finanziare l’UPRG, considerato che non hanno mostrato alcuna intenzione a seguire le normali regole “. Il governo inglese vuole tutte e sei le brigate in linea, prima di rifinanziare l’inner council dell’UDA. Quattro non sono sei per Jackie McDonald.
Ulster Defence Association

When they turn the pages of history
And remember deeds so bold
When they mention Ulster’s heroes
Let his name be written in gold.

There is none more deserving
Than the man from West Belfast
Fighting to mantain our freedom
Striving onward to the last.

Just a lad of sixteen summers
Born to fight and born to lead
And Like the few who went before him
One of Ulster’s dying breed.

Leading us by his example
Fearless in the face of fear
Always there when he was needed
It’s alright, Wee Johnny’s here.

Now we grow a little older
And look back on times of strife
Let us not forget our leader
As we soldier on in life.
Johnny Adair

[flv:/flv_video/Riots_in_Belfast_05-09-12.flv 425 355]
Guarda anche il video relativo all’11 settembre 2005 nella categoria Multimedia
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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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