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Shoot to kill a Loughgall: Dessie Grew era a terra morente quando gli spararono ancora due volte

Uno dei membri dell’IRA era già morto o in fin di vita quando un soldato della SAS gli sparò i colpi finali, racconta un medico patologo

Patricia O'Neill, sister of Dessie Grew, leaves an inquest into his death at Laganside Court in BelfastDessie Grew, 37 anni, era uno dei due membri dei Provisional IRA uccisi nei pressi di alcuni capannoni, messi sotto sorveglianza dalle forze speciali per presunte attività terroristiche, a Loughgall, Contea di Armagh, nel 1990.

Sono stati 72 i proiettili esplosi contro Grew e Martin McCaughey. Il rappresentante legale delle loro famiglie ha accusato un membro delle forze speciali di averli giustiziati mentre giacevano inermi a terra.

Il patologo Dr. Nat Cary, ha dichiarato: “Non si può essere certi che lui (Dessie Grew) fosse morto, ma si poteva supporre che stava morendo per le altre ferite riportate. Anche quando le persone sono gravemente ferito, possono vivere ancora pochi minuti”.

L’inchiesta riguarda una delle molteplici operazioni delle forze di sicurezza definite “sparare-per-uccidere” (shoot-to-kill), che hanno suscitato polemiche ed una serie di indagini ufficiali.

Il Soldato D ha ammesso di aver sparato gli ultimi due colpi contro Grew, sostenendo che si fosse mosso quando aveva aperto la porta del fienile, provocando la reazione istintiva dell’ex caporale che aveva utilizzato ancora la sua pistola. Ha negato di aver sparato da distanza ravvicinata un terzo proiettile alla testa di McCaughey mentre giaceva a terra.

Il dottor Cary ha esaminato i primi risultati patologici e ha detto che, dato il numero di proiettili e la natura delle lesioni, è altamente probabile che Grew e McCaughey furono colpiti mentre giacevano a terra. Ha aggiunto che un colpo alla testa di McCaughey potrebbe essere stato sparato dalla direzione di un capannone per i funghi, dove il Soldato D si era recato dopo l’inizio degli spari.

I corpi furono esaminati inizialmente dal dottor Derek Carson, il vice patologo statale – ora in pensione -, presso l’ospedale di zona di Craigavon, ma non chiese i raggi X per tenere traccia delle penetrazioni dei proiettili. Questo sarebbe un esame comune oggi, 20 anni dopo.

C’erano 48 ferite nel corpo di Grew, provocate dall’ingresso e dall’uscita dei proiettili. La causa della morte furono le lesioni multiple al tronco ed agli arti provocate dai proiettili ad alta velocità. Il dottor Carson stabilì che McCaughey morì per le lacerazioni al cervello provocate dalle ferite di proiettili alla testa, che ne provocarono l’immediata morte.

L’inchiesta continua.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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