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Stephen Murney: la realtà delle strip search a Maghaberry

Questo articolo è stato scritto da Stephen Murney, membro di éirígí, attualmente detenuto nella prigione di Maghaberry

End British torture in MaghaberryNell’Irlanda occupata oggi molti Repubblicani si trovano nella sfortunata posizione di essere arrestati e imprigionati solo per la loro opposizione all’occupazione britannica e per la loro campagna di liberazione nazionale e sociale.

Il 21 novembre 2012 i prigionieri Repubblicani detenuti in Roe 4 a Maghaberry conclusero la loro lunga protesta.

Solo pochi giorni dopo, il 29 novembre, sono stato arrestato, portato nel centro interrogatorio di Antrim prima di essere accusato e poi imprigionato in Maghaberry.

Come molti lettori sapranno, c’è stata una lunga e continuativa campagna per porre fine alla pratica delle perquisizioni forzate. Ecco la mia descrizione del procedimento degradante e umiliante che i POW repubblicani devono sopportare nella prigione di Maghaberry.

Quando sono arrivato a Maghaberry sono stato portato alla “reception”, dove sono stato fotografato, hanno registrato i miei dati personali e hanno preso le impronte digitali. Quindi sono stato informato della procedura alla quale sarei dovuto sottostrare, comprendente la strip search.

A questo punto gli ho fatto sapere che non avrei acconsentito alla strip search perché è un metodo umiliante e degradante per i detenuti.

Quindi mi hanno spostato in una “cella di detenzione” e informato che avevo 15 minuti per cambiare opinione.

Questo “periodo di riflessione” è concepito come uno stratagemma psicologico per incutere timore e preoccupazione nei prigionieri mentre aspettano per quello che deve avvenire.

Durante i 15 minuti, ho visto la squadra antisommossa radunarsi fuori dalla mia cella, nel tentativo di intimidirmi.

Questa particolare squadra antisommossa è composta da più di sei secondini che indossano tute nere, guanti chirurgici, pesanti stivali neri e una cintura intorno alla vita con i manganelli.

La porta della cella si apre e vengo portato nella cella accanto, che è di dimensioni maggiori. Una vlta entrato mi sono seduto su una panca di legno. Poi la squadra antisommossa entra nella cella.

Il secondino al comando della squadra antisommossa mi ha chiesto se ho cambiato idea sulla strip search. Ancora una volta, gli rispondo che non mi conformerò a quella pratica degradante.

Sbraitano dicendomi di alzarmi e mi ritrovo su una stuoia sistemata sul pavimento di fronte a me. Due secondini fanno la guardia alla porta della cella, uno è di fronte a me, due stanno a ciascun lato, uno si posiziona dietro e un altro resta in un angolo a “osservare” la strip search.

Il secondino che mi sta davanti afferra il mio viso con entrambe le mani mentre, contemporaneamente, le due coppie a ciascun lato mi prendono le braccia e le tirano, costringendomi a stare nella posizione di crocifissione. Entrambi i polsi vengono contorti con forza e piegati all’indietro, provocandomi forte dolore e disagio.

Vengo costretto a mettermi in ginocchio. Quello di fronte mi spinge la faccia a terra, il secondino dietro mi tira all’indietro entrambe le gambe. Adesso giaccio a terra ancora a braccia larghe tenuto da quattro secondini.

Rimango forzatamente tenuto giù con la faccia premuta sul pavimento. Entrambe le gambe sono tenute da due secondini. Le mie braccia sono ancora allargata con entrambi i polsi contorti e piegati in una posizione quasi impossibile.

Free Stephen MurneyMentre sto in questa posizione il mio maglione viene tolto con forza e gettato in un angolo, mi tolgono le scarpe e le calze, quindi i miei jeans vengono strattonati con molta forza verso il basso, in un modo che, chiaramente, intende provocare dolore al prigioniero. Infine mi vengono abbassate le mutande.

Ora sto sdraiato sul pavimento della cella completamente nudo, umiliato e degradato. I miei vestiti giacciono in un angolo della cella. Il mio viso è palpitante, i polsi fanno male e, mentre resto lì nudo, i responsabili torreggiano sopra di me.

La squadra antisommossa poi iniziare ad uscire dalla cella, uno alla volta. Sono ancora steso a terra, nudo, e pretendono che non li guardi né che mi alzi da terra fino a quando sono usciti dalla cella. Uno si chiede cosa temano da un prigioniero solo, nudo e indifeso.

Adesso che sono solo, mi vesto, pensando a quello che è appena accaduto.

Dopo vengo portato in un ala della prigione in cui sono rinchiuso 23 ore al giorno. Ci sono rimasto per più di una settimana fino a quando non mi trasferiscono nell’ala repubblicana di Roe 4.

Quando entro in Roe 4, la prima cosa che mi colpisce è l’odore. Mi colpisce come un muro di mattoni. Solo una quindicina di giorni prima, i prigionieri repubblicani avevano concluso una “dirty protest” durata 18 mesi.

Quando mi scortano nell’ala noto la squadra antisommossa fissarmi. È la stessa squadra antisommossa che perquisisce i prigionieri repubblicani in entrata e in uscita del carcere: la stessa squadra antisommossa che mi aveva spogliato solo una settimana prima.

La squadra antisommossa staziona in Roe 4 ogni giorno della settimana; diversi membri della squadra antisommossa mi circondano e mi accompagnano alla cella. Questa è la mia prima esperienza di controllo del movimento che a volte consinste in un gran numero di secondini intorno ad un singolo prigioniero.

Appena entro nella cella, la porta si chiude fragorosamente dietro di me.

Ci sono escrementi umani sulle pareti e sul soffitto. Un piccolo tentativo di pulirla era stato compiuto dalle autorità carcerarie ma gli escrementi sono ancora evidenti. Al momento della stesura di questo testo (fine gennaio) gli escrementi sono ancora sulle pareti e sul soffitto. Alla fine sono portato in cortile, dove il resto dei POW di Roe 4 sono riuniti.

Ho ricevuto un caloroso benvenuto da parte di tutti, parole gentili e strette di mano. È chiaro che chiunque ha la sfortuna di trovarsi qui in carcere verrà fatto sentire molto ben accolto dai prigionieri repubblicani.

Sono poi aggiornato sulla situazione attuale. Mi è stato detto le condizioni sono come durante la protesta dei prigionieri, chiusi per 23 ore al giorno nelle celle ricoperte di escrementi. Mi raccontano delle “dighe” messe sotto alle porte per impedire all’urina di rientrare nelle loro celle. Ho anche sentito parlare degli spietati pestaggi che negli ultimi anni sono stati compiuti dalla squadra antisommossa. Repubblicani con barbe e capelli lunghi picchiati e trascinati su e giù per il corridoio dai secondini. Queste potrebbero essere storie dell’epoca della Blanket protest, ma non lo sono. Fanno parte delle attuali lotte nella prigione di Maghaberry.

In un breve periodo di tempo, ho subito imparato che i POW repubblicani di Roe 4 sono un gruppo di uomini disciplinato e ben organizzato, che lavorano insieme per creare un ambiente migliore e più umano per i prigionieri repubblicani.

A Roe 4 ci sono repubblicani di ogni età e provenienza. Ci sono uomini che sono già stati in carcere nei Blocchi H di Long Kesh e nella prigione di Crumlin Road. Ci sono ragazzi giovani (e meno giovani) che stanno vivendo il primo assaggio della vita carceraria.

Ogni giorno è una battaglia costante contro il regime oppressivo, che è ancora in vigore.

La gente comune non può vederlo o sentirlo, ma quotidianamente i prigionieri di Roe 4 stanno combattendo contro un sistema draconiano e disumano.

Sono oltre due mesi che i prigionieri repubblicani hanno deciso di sospendere la Dirty protest. Da allora, tuttavia, non ci sono state variazioni significative al regime in base al quale sono detenuti.

La squadra antisommossa di Roe 4 sembrana determinata a provocare conflitti, nel tentativo di spingere di nuovo i POW alla protesta. Hanno il potere, “per motivi di sicurezza”, di influenare e anche di non tener conto delle decisioni prese dalle alte sfere dell’amministrazione carceraria di Maghaberry.

In questo momento la squadra antisommossa si rifiuta le liste di credito telefoniche dai prigionieri di Roe 4. Questo significa che quando il nostro credito telefonico si esaurisce, non avremo modo di contattare le nostre famiglie se non durante le visite. Si rifiutano anche di accettare le richieste settimanali di frutta e per spirito di vendetta il nostro accesso ai vari servizi è limitato. Un esempio di ciò è la decisione della squadra antisommossa di limitare il nostro accesso alla zona degli esercizi.

La degradazione e l’umiliazione dei prigionieri è diffusa dalle autorità carcerarie di Maghaberry. Il movimento controllato rimane al suo posto. A volte è permesso ad un solo prigioniero alla volta di stare nel corridoio. Se avete bisogno di una doccia, diversi membri della squadra antisommossa vi accompagneranno. E lo stesso se dovete andare in lavanderia o tornare in cella.

Ci sono altre forme di vendetta, come privare i prigionieri del sonno. Durante le ore notturne e nelle prime ore del giorno i secondini aprono lo sportello della porta della cella e puntano una torcia accesa sul tuo viso prima di sbattere violentemente lo sportello. Regolarmente picchiano e danno calci alle porte delle celle durante la notte, rendendo impossibile dormire.

Le lotte carcerarie dei Repubblicani sono state per lungo tempo una caratteristica della vita nelle carceri britanniche, da Tom Clarke a Bobby Sand e i suoi compagni di Long Kesh, dalle donne repubblicane priginioere che subivano le strip search nella prigione di Armagh e Maghaberry agli uomini che subiscono la stessa tortura a Maghaberry oggi.

Stephen Murney, Prigioniero Repubblicano, Roe 4, Maghaberry
Free Stephen Murney

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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