Distretto NordElezioni 2017

Stormont: Sinn Féin alla carica

di René Querin

Le elezioni 2017 per l’Assemblea di Stormont hanno consegnato un parlamento altamente instabile, con due partiti praticamente equivalenti e con il totale dei seggi nazionalisti che raggiunge quello dei grandi partiti unionisti.

Questa tornata elettorale ha visto la riduzione del numero dei parlamentari, che sono passati da 108 a 90.

Quindi la lotta è stata ancora più serrata tra i principali partiti, che da anni si dividono poltrone e poteri nel Nord Irlanda.

Gli elettori si sono recati alle urne in buon numero. Il 64,78% degli iscritti ai registri di voto hanno espresso le proprie preferenze per i 228 candidati.

I risultati hanno provocato un forte scossone politico tra i partiti rappresentati.

Gli unionisti del DUP hanno perso numerosi seggi, ben 10 rispetto ai 108 delle elezioni precedenti e 5 se si contava già la diminuzione dei posti in Assemblea – e si sono attestati al 28,1% dei voti di prima preferenza, eleggendo 28 MLA.

Un notevole balzo in avanti è stato compiuto dallo Sinn Féin che ha guadagnato oltre 3% dei voti, arrivando al 27,9% ed esprimendo ben 27 parlamentari, con un incremento di 4 unità rispetto alla riforma dell’Assemblea.
I voti raccolti dal partito di Falls Road sono stati 224.245, solo 1.168 voti in meno rispetto al primo partito, il DUP di Arlene Foster.

La campagna condivisa tra SDLP e UUP, che per la prima volta vedeva il trasferimento di alcuni voti tra i candidati dei due schieramenti, ha ottenuto dai votanti la stessa fiducia delle precedenti elezioni, a grande distanza dai due partiti maggiori. SDLP ha conquistato 12 seggi mentre l’UUP ne ha ottenuti 10.

L’Alliance Party di Naomi Long ha ottenuto 8 seggi, il Green Party esprimerà 2 parlamentari mentre gli unionisti del TUV e People’s Before Profit hanno conquistato un seggio a testa. Eletta anche una candidata indipendente, l’ex ministro della Giustizia Claire Sugden a East Londonderry.

Nessun partito ha ottenuto il “magico” numero di 30 seggi a Stormont, che avrebbe dato la possibilità di porre dei veti sulle votazioni in Assemblea, come quello espresso dal DUP sui matrimoni di persone dello stesso sesso. La procedura, chiamata Petition of concern, adesso richiederà l’unione dei parlamentari di almeno due forze politiche per essere presentata allo Speaker dell’Assemblea.

Una burrasca ha travolto la leader del DUP Arlene Foster, protagonista del peggior risultato elettorale del partito. La Foster si è presa tempo per decidere cosa fare in futuro, mentre molti suoi colleghi di partito fanno sapere a mezza voce che sarebbe necessario un cambiamento al vertice.

Arlene Foster, coinvolta nello scandalo Renewable Heat Incentive (RHI, Incentivo per il calore rinnovabile) che costerà alle casse pubbliche quasi 500 milioni di sterline e che ha portato alle dimissioni di Martin McGuinness (Sinn Féin) e alle nuove elezioni, ha detto che “non ci sono problemi all’interno del DUP” e che “non c’è alcuna rivolta nel partito”.

Lo Sinn Féin, forte della sua nuova posizione dominante, ha già fatto sapere tramite il presidente Gerry Adams e la numero uno al Nord Michelle O’Neill che non intende dar vita ad un governo condiviso con il DUP se il partito unionista non muterà atteggiamento.

Parlando con UTV il prominente membro dello Sinn Féin John O’Dowd ha ribadito che se il DUP nominerà Arlene Foster per l’ufficio del Primo Ministro prima della pubblicazione del rapporto sullo scandalo RHI, il partito di Falls Road non presenterà alcun nome, aprendo una crisi forse insanabile.

Sammy Wilson, esponente del DUP, ha ribattuto che il partito unionista non si farà certo condizionare dalla volontà dello Sinn Féin e nominerà autonomamente l’esponente che guiderà la futura Assemblea di Stormont.

Le elezioni hanno portato anche degli importanti esponenti politici a perdere il proprio seggio. Tra i più importanti figurano Nelson McCausland del DUP e Alex Attwood dello SDLP.
Mike Nesbitt, UUP, ha annunciato le dimissioni dal ruolo di leader del partito dopo il risultato elettorale.

I partiti hanno tre settimane per formare il nuovo governo della regione. Trascorso tale periodo potranno essere indette nuove elezioni oppure il potere potrà passare nelle mani di Westminster, come non accadeva da oltre 10 anni.

Tags

René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

Related Articles

Close