Heimat

Austria: pioggia di voti per estrema destra

Austria al voto dopo la rottura in estate della grande coalizione tra socialdemocratici e popolari. Secondo i risultati finali provvisori, i due maggiori partiti vincono ancora, ma con forti perdite di consenso. Poco dietro i due partiti della destra nazionalista e conservatrice. Il leader populista della Bzoe, Joerg Heider: «Siamo noi i grandi vincitori». Tra otto giorni i risultati ufficiali.

joerg haider
joerg haider
Successo numerico per i socialdemocratici, ma pioggia di voti per l’estrema destra: questi sembrano i risultati – confermati – delle elezioni politiche anticipate che si sono tenute ieri in Austria. Dopo solo due anni di governo, la grande coalizione tra socialdemocratici e popolari si è spaccata la scorsa estate, riportando più di 6 milioni di cittadini alle urne.
La tendenza dei risultati finali provvisori diffusi questa notte sembra confermare le proiezioni: gravi perdite dei partiti di governo, forte avanzata dell’estrema destra xenofoba ed anti europeista (il Bzoe di Joerg Haider e l’Fpoe di Heinz-Christian Strache). Un dato che sembra soprattutto voler punire i due principali partiti Socialdemocratico (Spoe) e Popolare (Oevp). Il vicecancelliere (conservatore) Wilhelm Molterer ha annunciato lo scorso luglio la rottura della coalizione: da allora, l’impopolare cancelliere Alfred Gusembauer ha ceduto il posto alla guida dello Spoe a Werner Faymann, figura carismatica che sembrava aver risollevato le sorti del partito.
Gli elettori austriaci sono però stati decisi a non lasciarsi riconquistare e premiare le formazioni di destra, dopo la delusione della grande coalizione.
Alla vigilia del voto solo il 15% degli austriaci si era detto favorevole ad un proseguimento della coalizione di governo tra centro-sinistra e centro-destra. Ora le alternative che si presentano non sono molte, se si considera che questi due partiti hanno escluso di voler entrare in un governo con le due formazioni di destra. L’alternativa potrebbe essere quella di una coalizione a tre, che potrebbe coinvolgere uno dei due principali partiti austriaci, i Verdi, ed una delle formazioni minori che aspira ad essere rappresentata in parlamento. Un’ipotesi considerata tuttavia poco probabile, perchè senza precedenti nella storia del dopoguerra nel paese e perchè si tratterebbe di una maggioranza politica di misura, priva di esperienza e quindi instabile.
Attesi in otto giorni i risultati ufficiali.

Le proiezioni

La Spoe (socialdemcoratici) resta il primo partito con il 29,7% (contro il 35,34 nel 2006). La Oevp (popolari), al governo finora in una grande coalizione con la Spoe, perde pure e scende al 25,6% (34,33%). In forte rimonta invece i due partiti di estrema destra: la Fpoe guadagna sette punti e arriva al 18% (11,05%), la Bzoe quasi triplica arrivando all’11% (4,11%). I Verdi perdono leggermente diventando la quinta forza in parlamento: 9,8% contro l’11,4% nel 2006. Sotto lo scoglio del 4% il Foro Liberale (1,9%) e la Lista Fritz Dinkhauser (1,8%). I risultati definitivi, con anche lo spoglio degli oltre 580.00 voti per posta, si conosceranno fra otto giorni.

Le prime reazioni

Felice del risultato il leader della destra nazionalista Joerg Haider, che ha parlato di «un nuovo record in Austria». «Contro ogni aspettativa siamo i grandi vincitori delle elezioni», ha aggiunto il leader populista, definendo il risultato «un sogno». Il governatore della Carinzia ha anche confermato di essere disposto a lasciare la sua attuale carica e a trasferirsi a Vienna «soltanto come cancelliere».
Il capogruppo del partito socialdemocratico (Spoe), Josef Cap, si è detto favorevole alla formazione di un «governo stabile». Alla luce dei risultati delle urne (che vedono la Spoe primo partito col 29,8%) e delle dichiarazioni della vigilia (i socialdemocratici hanno escluso ogni alleanza coi due partiti di estrema destra Bzoe e Fpoe), ciò non può che significare una riedizione della Grande coalizione tra socialdemocratici e popolari della Oevp, giunti secondi in queste elezioni con il 25% circa.
Wilhelm Molterer (Oevp) ha preso tempo e anzichè annunciare il suo ritiro, che tutti si aspettano, ha ammesso la «dolorosa sconfitta» ma ha aggiunto che discuterà «il da farsi con gli amici» di partito. Heinz-Christian Strache (Fpoe) ha fatto una pericolosa avance alla Spoe: deve smetterla con «il feticiscmo dell’esclusione» della Fpoe, e anche di farsi prendere in giro dalla Oevp, ha detto proponendosi come alternativa.

Tags

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

Related Articles

Close