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Mumbai, teste di cuoio irrompono negli hotel in mano ai terroristi islamici

Foto Reuters
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Gruppi scelti delle forze dell’ordine indiane hanno fatto irruzione questa mattina (ora italiana) negli alberghi Trident e Oberoi per liberare gli ostaggi ancora in mano ai terroristi a Mumbai, da ieri teatro di una serie di attentati che hanno causato oltre 100 morti e centinaia di feriti. Negli hotel potrebbero esserci anche italiani.

L’ambasciatore italiano in India, Roberto Toscano, non ha potuto ancora escludere che negli hotel attaccati ci siano italiani: “alcuni sono riusciti a uscire” e noi “abbiamo la
lista dei connazionali che si sono messi in salvo, ma non la lista completa” di tutti gli italiani, ha aggiunto. “Ci risulta che in questi due hotel”, l’Oberoi e il Trident, dove ci sono
ancora i terroristi, “ci siano molti ospiti compresi probabilmente degli italiani che stanno chiusi nelle camere aspettando che finisca” questa vicenda, ma “siamo ancora in una situazione di scontro”, e non e’ possibile quindi accertare con esattezza quanti siano i connazionali tenuti in ostaggio dai terroristi.

Al momento, ha proseguito l’ambasciatore Toscano, non è possibile “confermare” l’assenza di italiani tra le vittime. Il bilancio provvisorio è “di 101 morti – ha detto il diplomatico -, di cui forse sei stranieri, la stampa di oggi dice che i terroristi cercavano inglesi e americani”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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