Staffetta Cronache

Aereo in fiamme, strage a Madrid

Tratto da La Stampa online

L’aereo della Spanair, in partenza per le Canarie con 175 passeggeri a bordo, si è spezzato durante la fase di decollo

Oltre 140 morti, 27 feriti gravi: è il bilancio per la tragedia all’aeroporto Barajas di Madrid, sulla base di testimonianze dei servizi di soccorso. Il bilancio ufficiale provvisorio fornito dalla prefettura parla invece per ora di almeno 45 persone morte e 40 ferite, 19 in modo molto grave, e di un numero imprecisato di dispersi.

Spagna, strage in aeroporto
Spagna, strage in aeroporto
A bordo dell’aereo della compagnia spagnola Spanair (volo JK5022) c’erano almeno 166 passeggeri, e 9 membri dell’equipaggio. Si trattava di un volo in code-sharing con il Lufthansa LH 255. Il velivolo è un MD-87 fabbricato dalla McDonnell Douglas; partiva per le vacanze, era diretto a Las Palmas di Gran Canaria nell’arcipelago spagnolo al largo della costa africana. La sciagura si è consumata in fase di decollo intorno alle 14,45: l’apparecchio è riuscito ad alzarsi in volo solo di qualche metro prima di precipitare a causa forse di un incendio ad uno dei motori. Il velivolo era partito con un’ora di ritardo forse a causa del traffico del periodo estivo o forse per un problema tecnico.

Lo schianto è avvenuto a circa un chilometro dal Terminal 4, nella pista 36, la più appartata e conosciuta come “La Isla” (L’Isola). L’incendio provocato dallo schianto è stato domato solo intorno alle 17. Secondo un testimone dei servizi di soccorso che è salito a bordo nonostante le altissime temperature, l’apparecchio spezzato in due era “pieno di corpi carbonizzati” e solo 28 persone sono state estratte vive; una è morta in ambulanza. Abbattuto e con il volto triste, un lavoratore di Aena, l’autorità degli aeroporti spagnoli, testimone della sciagura, ha confermato le dimensioni della tragedia: “L’aereo era tutto a pezzi, era pieno di corpi”, ha raccontato l’uomo. Secondo altri testimoni, il motore sinistro del velivolo ha preso fuoco a qualche secondo dal decollo. L’aeroporto di Barajas è stato riaperto al traffico poco prima delle 17.

I feriti sono stati trasferiti in diversi ospedali della regione di Madrid. Numerosi sono ricoverati all’ospedale la Paz, che dispone di un reparto specializzato per grandi ustionati. Nel dispositivo di soccorso sono stati mobilitati almeno 230 sanitari, 170 poliziotti, 70 vigili del fuoco del comune di Madrid e 45 ambulanze. Allestiti anche quattro ospedali da campo nel luogo della sciagura e un’unità di crisi per fornire assistenza psicologica ai parenti della vittima. Il sindaco di Madrid, Alberto Ruiz-Gallardon, è subito accorso all’aeroporto di Barajas per conoscere la situazione. A breve è atteso anche il capo del governo spagnolo Josè Luis Rodrìguez Zapatero che, ricevuta la notizia del disastro aereo, ha interrotto le sue vacanze a Huelva, nel sud ovest della Spagna. I ministri dei Trasporti, Magdalena Alvarez, e degli Interni Alfredo Pèrez Rubalcaba sono stati tra i primi membri del governo a recarsi sul luogo della tragedia.

Per avere notizie sulla sorte delle persone che possono essere rimaste coinvolte nell’incidente al volo JK5022, incendiatosi in fase di decollo all’aeroporto Barajas di Madrid, la compagnia aerea Spanair ha messo a disposizione di parenti o amici delle eventuali vittime dell’incidente il numero verde 800400200 (prefisso 0034). è quanto si legge in una nota diffusa dalla stessa compagnia aerea sul proprio sito internet. Nello stesso comunicato, la Spanair raccomanda ai rappresentanti dei media di non telefonare a questo numero verde, dedicato solo per parenti e amici delle persone a bordo del volo.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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