War Days

Al Zawahiri: “Bombe, regalo di Obama”

«Un anello della crociata sionista». Si teme l’alleanza tra Hamas e formazioni qaediste a Gaza e in Cisgiordania

Bambino palestinese (AP Photo)WASHINGTON – Al Qaeda ha provato molte volte a inserirsi nel teatro palestinese, ma ha sempre incontrato serie difficoltà. Ora con l’aggravarsi della crisi a Gaza e un crescente numero di vittime civili, i terroristi scorgono un cuneo dove infilarsi. E così Ayman Al Zawahiri ha lanciato su internet un pesante attacco con un messaggio audio: l’offensiva «è un anello di una catena nella crociata sionista contro i musulmani e l’Islam. Gli attacchi sono un regalo di Obama per voi (palestinesi, ndr) prima ancora che entri in carica». Il 4 gennaio un sito aveva diffuso un testo attribuito sempre ad Al Zawahiri nel quale si invitava i musulmani ad «accorrere in Palestina», a rinunciare alle manifestazioni di piazza e ad attaccare Israele, gli Stati Uniti e i paesi arabi complici di «ebrei e crociati».

IL RISCHIO DI UN’ALLEANZA – Fonti palestinesi sostengono che a Gaza, e in misura minore in Cisgiordania, agiscono piccole formazioni qaediste. Alcune sono composte da militanti usciti dalle organizzazioni maggiori, altre sono nate dall’iniziativa di elementi locali. In passato, prima il Fatah e poi Hamas, le hanno tenute sotto controllo con diversi estremisti finiti in prigione. Nei giorni scorsi, dopo l’inizio dell’offensiva israeliana, ancora su internet sono comparsi appelli ad Hamas affinché permetta ai mujaheddin qaedisti di unirsi alla battaglia. Il movimento palestinese tradizionale ha sempre guardato con diffidenza alle iniziative di Osama Bin Laden e ha difeso la sua peculiarità «nazionalista». Contrasti emersi in modo anche evidente: Al Zawahiri ha più volte criticato Hamas e definito il presidente palestinese Abu Mazen un fantoccio nelle mani degli americani.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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