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Gaza, strage di civili in scuola Onu. Croce rossa: “Crisi umanitaria totale”

Almeno trenta morti nell’attacco israeliano contro una scuola delle Nazioni Unite e affollata da centinaia di rifugiati. Tel Aviv: “Abbiamo risposto al fuoco”.
I responsabili dei soccorsi denunciano: “Presi di mira medici e cliniche”.
Il bilancio è di 635 palestinesi uccisi e più di 2.900 feriti. Morti sei soldati di Tsahal.

GAZA – “Crisi umanitaria totale”. Così Pierre Kraehenbuehl, responsabile per la Croce Rossa a Gaza, ha oggi definito la situazione della popolazione civile della Striscia di Gaza, mentre il suo staff descrive l’ultima notte come “la più spaventosa fino ad adesso”. I civili non hanno nessun posto sicuro dove rifugiarsi. Almeno trenta persone sono morte e 55 sono rimaste ferite nell’attacco israeliano contro una scuola gestita dall’Agenzia delle Nazioni Unite e affollata da centinaia di rifugiati. L’Onu: “Avevamo segnalato la nostra struttura”. Tsahal si difende: siamo stati attaccati. Il responsabile di una ong danese: “Prendono di mira direttamente obiettivi umanitari”. Secondo i servizi di soccorso medico almeno 635 palestinesi sono stati uccisi e più di 2.900 feriti dopo undici giorni dall’inizio dell’offensiva. Morti sei soldati israeliani, quattro uccisi da fuoco amico.

Al Qaeda. E si rifà vivo anche il numero due di Al Qaeda, Ayman Al Zawahiri: “Quello che avete davanti è un anello della catena della compagna dei crociati sionisti contro i musulmani e l’Islam”, ha affermato il medico egiziano in un messaggio audio diffuso da alcuni siti islamici, “questi attacchi sono il regalo di Obama prima dell’insediamento”. E il leader terrorista ha lanciato anche un appello ai musulmani chiedendo di attaccare gli interessi di Israele e dell’Occidente, in reazione agli attacchi sulla Striscia di Gaza.

La strage nella scuola. Nella scuola gestita dall’Onu a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, avevano trovato rifugio trecentocinquanta persone fuggite dal campo profughi di Jamaliya. Speravano, sotto la copertura delle Nazioni Unite, di avere maggiori probabilità di salvarsi dai combattimenti in corso da sabato sera tra soldati israeliani e miliziani di Hamas. Secondo l’Onu la strage sarebbe stata provocata da tre colpi di artiglieria sparati contro l’edificio.

La versione israeliana. “Ci attaccavano”, è la versione di Tsahal, l’esercito israeliano. All’interno della scuola gestita dall’Onu, dicono i soldati con la stella di David, militanti palestinesi sparavano colpi di mortaio contro una vicina unità di fanteria dell’esercito israeliano. L’unità ha risposto al fuoco a sua volta con mortai contro gli attaccanti, per neutralizzarli. Le forze armate israeliane dispongono di un filmato, ripreso da un aereo senza pilota, che mostrerebbe le fasi successive. I soldati affermano di aver ritrovato nella scuola colpita i corpi di due militanti di Hamas. E ne hanno anche fornito i nomi: Imad e Hassan Abu Askar. Poi, Israele ha fatto sapere che intende presentare una protesata all’Onu per “aver ospitato nell’edificio” gli uomioni di hamas. L’alto
Commissariato dell’Onu per i rifugiati ha replicato chiedendo una commissione di inchiesta indipendente sull’accaduto e l’incriminazione di chiunque abbia violato la legalità internazionale.

L’Onu. Avevamo segnalato la scuola, dice John Ging, direttore dell’agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati nella Striscia di Gaza: “Avevano fornito le coordinate satellitari Gps alle autorità israeliane”, ha detto Ging. Quindi Tsahal sapeva che l’edificio ospitava una scuola, “chiaramente segnalata e con la bandiera dell’Onu che sventolava fuori”.

Colpita altra scuola Onu. Un raid aereo, nella nottata fra lunedì e martedì, ha colpito un altro istituto dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Shati, a Gaza city: hanno perso la vita tre civili palestinesi che insieme a molti altri, circa 450, vi avevano cercato un riparo.

Assedio a Khan Yunis. Intanto sul fronte dei combattimenti è partito l’assedio a Khan Yunis, una delle roccaforti di Hamas. Duri scontri fra miliziani palestinesi e reparti dell’esercito israeliano sono iniziati all’alba nel sud della striscia e a Deir El-Balah e Bureij, nella zona centrale. A Deir El-Balah l’artiglieria navale ha provocato almeno dieci morti. Un’emittente palestinese ha diffuso la notizia che alcuni miliziani sono riusciti ad abbattere un aereo senza pilota israeliano. Secondo un sito internet, Hamas avrebbe fucilato alcuni palestinesi che da Gaza avrebbero aiutato l’incursione israeliana.

Vittime civili. Almeno 12 civili, tutti membri di una stessa famiglia, sono stati uccisi in un raid aereo che ha colpito con due missili la casa in cui abitavano a gaza città, nel quartiere di Zeitun. Morti sette bambini, da uno ai dodici anni, tre donne e due uomini. Secondo testimoni nella casa abitava un comandante di Hamas. Nell’attacco, che ha danneggiato una decina di case vicine, è stato ucciso anche un passante. La battaglia è ormai al culmine e da lunedì nel capoluogo della Striscia si combatte strada per strada.

Bilancio. Il bilancio dell’operazione ‘Piombo fuso’, lanciata dagli israeliani contro Hamas il 27 dicembre, stando a fonti mediche di Gaza è salito a 635 palestinesi morti e 2mila 700 feriti. E con un bilancio come questo, diventa impellenrte trovare una soluzione. Secondo il presidente francese Sarkozy, sarebbe “vicina”

Croce rossa e Onu. Il responsabile delle operazioni del Cicr, il Comitato internazionale della Croce rossa, Pierre Kraehenbuehl ha affermato che la situazione dei civili palestinesi è “estrema e traumatica”. John Ging, capo dell’Onu a Gaza, ha dato notizia di dieci persone rimaste ferite in una struttura sanitaria delle nazioni unite al campo profughi di Boureij, fra i colpiti sette membri dello staff e tre pazienti, quando i proiettili dell’artiglieria israeliana hanno colpito senza preavviso una palazzina adiacente. Il coordinatore dell’Onu per gli interventi umanitari nei territori palestinesi, Maxwell Gaylard ha chiesto un’inchiesta sull’accaduto. Anche la Croce rossa ha riferito di un’infermeria raggiunta dai colpi israeliani che avrebbero ferito un operatore sanitario.

“Sempre più vittime civili”. “Siamo estremamente preoccupati per il numero crescente di civili morti e feriti e di infrastrutture civili, tra cui ospedali, colpite dalle operazioni militari israeliane”, ha detto Pierre Kraehenbuehl. E nonostante “la dichiarata volontà delle autorità israeliane di facilitare” i soccorsi umanitari, aggiunge, non si riesce a farli arrivare alle vittime per l’intensità dei combattimenti.

Nel quartier generale della Croce rossa stamani era giunta notizia di un’ambulanza palestinese colpita nella notte al campo profughi di Jabaliya, lo stesso della strage di oggi nella scuola-rifugio dell’Unrwa. E anche di due ospedali che stavano per esaurire le riserve per i generatori, e di feriti irraggiungibili per le ambulanze.

Colpite cliniche mobili. Tre cliniche mobili di una ong danese Folkekirkense Noedhjaelp (DanChurchAid) sono state distrutte dall’esercito israeliano nonostante le insegne bene in vista, ha riferito il segretario dell’organizzazione umanitaria Henrik Stubkjaer che denuncia: “Prendono di mira direttamente obiettivi umanitari”. Anche una Ong israeliana ha denunciato che i medici che vanno in soccorso dei feriti a Gaza vengono presi di mira dall’esercito.

“Questa non è una crisi, è un disastro” ha commentato un funzionario dell’azienda che gestisce i rifornimenti idrici nella striscia, Munzir Shiblak, precisando che circa 800mila residenti fra Gaza città e le parti settentrionali del territorio (che in tutto ha circa un milione e 400mila abitanti) da oggi non hanno più acqua corrente.

I caduti di Tsahal. Al quarto giorno dell’operazione di terra contro la Striscia di Gaza, è morto in combattimenti con militanti palestinesi il sesto soldato israeliano. Secondo quanto riferito da fonti dello Stato ebraico, un militare è rimasto ucciso e altri quattro feriti questa mattina quando i militanti hanno aperto il fuoco contro di loro mentre erano impegnati in un’operazione di pattugliamento a Gaza City. La vittima di oggi si aggiunge ai quattro soldati uccisi da fuoco amico in due distinti incidenti avvenuti nelle ultime ore e al militare morto domenica.
Razzi contro Israele. Continua il lancio di razzi contro il territorio di Israele. A Gedera, a 30 chilometri da Tel Aviv, un razzo Grad sparato dai palestinesi ha ferito leggermente una neonata israeliana di tre mesi. Altri 5 razzi sono caduti nella regione di Eshkol, uno ha colpito l’area di Netivot senza causare danni. Lunedì circa 40 razzi avevano colpito il sud di Israele.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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