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Centinaia di “terroristi” nordirlandesi parlano delle torture della RUC

Molte persone condannate durante i Troubles dicono di aver subito errori giudiziari dalle Diplock Court (tribunali senza giuria)

Fotogramma da Nel Nome Del PadreCentinaia di uomini e donne trovati colpevoli di reati legati al terrorismo durante i Troubles in Irlanda del Nord stanno cercando di ottenere la riapertura dei loro casi, affermando che le confessioni usate per le loro condanne sono state estorte dalla polizia con la violenza.

La Criminal Cases Review Commission (CCRC – Commissione per la Revisione dei Casi Criminali), l’organismo che indaga sugli errori giudiziari, ha ricevuto domande da oltre 200 persone che si sentono vittime di errori provocati dai tribunali senza giuria.

Fino ad ora la Corte d’Appello di Belfast ha ascoltato 26 casi riportati dalla commissione, e ha capovolto le condanne in 24 casi. Avvocati di Belfast e Derry dicono di ritenere che molte altre persone si presenteranno in commissione nel prossimo futuro.

Mentre gli appelli aumentano, alcuni uomini che hanno prestato servizio come detective nella Royal Ulster Constabulary (RUC) hanno riferito al Guardian come alti ufficiali incoraggiavano il sistematico maltrattamento dei sospetti nel centro interrogatori di Castlereagh a East Belfast, ma anche altrove, dopo l’insediamento delle Diplock Court (tribunali senza giuria istituiti dopo il rapporto di Lord Diplock sui reati paramilitari) nel 1973.

Dicono di aver preso l’intero vantaggio delle vaghe parole della legislazione d’emergenza in Irlanda del Nord che permetteva ai tribunali di ammettere le confessioni come prove, riferendo che non c’erano prove di averle ottenute tramite l’uso della tortura o trattamenti disumani o degradanti. Un detective in pensione ha commentato: “Schiaffi ripetuti sul volto sono tortura? E che dire di un occasionale calcio nei testicoli?”.

Centro interrogatori di CastlereaghConsiderato che i tribunali ora accettano che queste tattiche erano parte integrante delle attività di polizia durante i Troubles, un certo numero di persone che si è dichiarato colpevole dopo la firma cosiddette confessioni sono riusciti ad avere il capovolgimento della loro condanna.

Oltre ai 26 casi ascoltati dal giudice di appello, altri sette casi sono in attesa di essere ascoltati, e altri 80 sono ancora all’esame del CCRC. Questi includono 47 persone minorenni al momento della loro condanna.

Alcuni di coloro le cui condanne sono state rovesciate sono stati in grado di stabilire che vi erano motivi per sospettare che gli agenti di polizia responsabili del loro errore giudiziario avevano picchiato altri presunti paramilitari.

Due uomini di Belfast, arrestati nel 1976 quando avevano 14 e 16 anni, hanno scontato nove anni di carcere dopo essere stati costretti a dichiararsi colpevole per l’omicidio di un contabile cattolico ucciso nel proprio letto. Sono stati in grado di dimostrare che le loro confessioni non si adattavano alla scena del crimine, o alla relazione del patologo sulle lesioni della vittima, o con dichiarazioni di testimoni che hanno sentito gli spari.

Un altro uomo, di Derry, aveva confessato una serie di reati legati al terrorismo dopo essere stato arrestato nel 1978 all’età di 16 anni per essere interrogato sull’omicidio di un agente della RUC. Riferisce di essere stato consigliato dal suo avvocato di dichiararsi colpevole. E’ stato in grado di dimostrare che il giudice aveva ignorato i suoi alibi, che rivelavano come lui fosse a 75 miglia di distanza quando la maggior parte dei crimini furono commessi. Aveva anche confessato un tentativo di sequestro che, come mostrato in un successivo rapporto di polizia, non aveva mai avuto luogo.

Al giudice d’appello è stato raccontato che, dopo aessere stato condannato ad un periodo in riformatorio, il suo avvocato gli aveva consigliato di non presentare un ricorso perché aveva ricevuto un “buon risultato”.

WaterboardingTra coloro i cui casi sono stati portati in corte d’appello da parte di CCRC c’è un uomo di West Belfast, che dice di essere stato costretto a firmare una falsa confessione di omicidio dopo essere subito la tortura denominata waterboarding (tortura per cui la vittima è sdraiata su un piano inclinato, piedi in alto e testa in basso, con il volto coperto da uno straccio su cui viene gettata a più riprese molta acqua. La mente della vittima crede di stare per affogare) dai soldati del Reggimento Paracadutisti. La Commissione afferma di aver sostenuto il caso a causa dei dubbi circa “l’ammissibilità e affidabilità” della confessione dell’uomo, e ritiene esista “una reale possibilità” di annullamento della sua condanna. Alcune delle nuove prove scoperte dal CCRC vengono tenute nascoste all’uomo e ai suoi avvocati, però, su insistenza del Ministero della Difesa.

Quasi tutti gli uomini e le donne che fanno appello sono stati condannati dal controverso Tribunale Diplock senza giuria che ha discusso tutti i casi di terrorismo in Irlanda del Nord tra il 1973 e il 2007. Nati dopo che un certo numero di membri della giuria sono stati intimiditi e potenziali testimoni furono assassinati, potevano condannare sulla base solo di una confessione, e gli imputati dovevano dimostrare che la confessione veniva estorta.

Durante il corso dei Troubles vari medici di polizia si fecero avanti a lamentarsi dei pestaggi contro i sospetti terroristi durante gli interrogatori, e tutti i tribunali respingevano la loro perizia.

Eamonn McDermott, che ha scontato 16 anni di carcere dopo aver confessato l’omicidio di un poliziotto cattolico avvenuto a Derry nel 1977 – e la cui condanna è stata annullata dopo 30 anni – ha dichiarato: “Ciò che trovo interessante è che la prima volta in cui il sistema Diplock viene preso in esame da un’agenzia esterna, inizia a sgretolarsi. Credo che ci fosse un bel po’ di sorpresa nel CCRC riguardo a ciò che era accettabile in quel periodo”.

Poca gente in Irlanda del Nord si è avvicinata al CCRC durante i primi anni della sua esistenza, con il risultato che fu organizzata una conferenza nella provincia nel 2004 volta a sensibilizzare e promuovere la fiducia del pubblico nei suoi lavori. In seguito ci fu un rivolo di domande, ma che recentemente sono aumentate notevolmente.

Alcuni di coloro le cui condanne sono già state annullate hanno ricevuto ingenti somme di denaro a titolo di risarcimento. Altri, tuttavia, non hanno ricevuto nulla, con il Northern Ireland Office che sostiene che non vi è alcun obbligo di risarcimento. Adesso stanno contrastando questo rifiuto attraverso i tribunali.


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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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