Martina Buckley, Cork
“Mio padre James mi raccontava sempre che, quando era ragazzo, era solito accettare passaggi a casa sui carri dei farmers locali. Nascoste sotto la paglia e i sacchi di patate c’erano sempre decine di armi. Fucili, casse di munizioni”.
Teresa, 76 anni, North Cork
Il ragazzo in questione viveva a Tipperary. Erano gli anni della Guerra di Indipendenza Irlandese (21 gennaio 1919 – 11 luglio 1921), conosciuta anche come Anglo-Irish War. le armi erano destinate alla 2nd Tipperary Brigade della Old IRA.
Nel gennaio 1919 Sinn Féin mette al potere il primo parlamento indipendente irlandese, il Dáil Eireann (Assemble d’Irlanda). De Valera fu confermato presitente della Repubblica. Il Dáil comincia a condannare le azioni terroristiche dei Volunteers, il gruppo di partigiani che per reazione cambierà il proprio nome in Irish Republican Army. La Old IRA.
La guerra comincia.
In Tipperary, il leggendario Dan Breen uccide due membri della RIC (Royal Irish Constabulary, ovvero la polizia inglese sul territorio Irlandese), a Soloheadbeg, per appropriarsi di un carico di gelignite. è l’evento scatenante, la reazione inglese è immediata.
È da sottolineare il fatto che l’Old IRA della guerra d’indipendenza può essere considerato l’antenato nobile della Provisional IRA degli ultimi 40 anni. L’Old IRA era riconosciuta come esercito legittimo a tutti gli effetti, l’esercito della nuova Repubblica Irlandese, indipendente e sovrana. Indipendenza non ancora riconosciuta sulla carta ma scontata nella coscienza popolare.
La situazione degenera. Dopo appena cinque mesi, il successivo sindaco di Cork, Terence McSwiney, viene arrestato e trasportato in una prigione inglese. Dopo un lungo sciopero della fame, MacSwiney morirà il 25 ottobre e diventerà un eroe della resistenza popolare.
La guerra è ormai degenerata. La spirale della violenza, degli attentati e delle rappresaglie inglesi comincia a farsi preoccupante. Un carteggio di lettere tra Lloyd George e De Valera negli ultimi mesi della guerra, trasuda di preoccupazione (soprattutto da parte inglese) verso l’escalation senza fine degli attentati.
In realtà solo nel marzo 1921 il Dáil si decide a dichiarare ufficialmente guerra all’amministrazione britannica. La tattica non cambia, ma la guerriglia viene in questo modo legittimata. Gli agguati e le stragi da entrambe le parti continuano senza sosta, fino alla tregua dell’undici luglio 1921. Da quel momento in poi, gli attentati verranno definiti “terrorismo”, e non più atti di “partigianeria”.
La politica irlandese non è facile da comprendere in termini logici e razionali. Questo paese non ha mai trovato stabilità sociale ed economica fino agli inizi degli anni ’90. La guerra di indipendenza ha portato all’indipendenza politica ma ha lasciato un cordone ombelicale culturale con la Gran Bretagna quasi indissovibile.
I morti
Oltre 1.400 sono i morti totali dei tre anni di guerriglia. Di questi morti:
- 363 erano membri della polizia
- 261 erano membri regolari dell’esercito britannico
- 550 erano volontari dell’IRA
- circa 200 erano civili
557 persone moriranno a causa di scontri politici in quella che diventerà l’Irlanda del Nord tra il 1920 ed il 1922. Di queste morti, 303 sono cattolici, 172 protestanti e 82 membri della RIC o dell’esercito britannico. 452 di queste morti avverranno a Belfast 267 cattolici e 185 protestanti).