Les Enfants Terribles

Baggott difende il taglio della riserva PSNI

Il comandante della polizia nordirlandese continua a difendere la decisione di eliminare la riserva della PSNI e respinge le voci che parlano di pressioni politiche

Matt Baggott, PSNIMatt Bagott affronta le critiche provenienti dagli unionisti e dalla Police Federation dopo l’annuncio di lasciare a casa i 380 uomini della riserva (Full Time Reserve) da marzo 2011.

Per questi ultimi la mossa è temeraria, visto l’attuale minaccia posta in essere dai repubblicani.

Jeffrey Donaldson, parlamentare del DUP, ha avvisato che tale mossa ha il potenziale per mandare all’aria i negoziati in corso sul trasferimento dei poteri di polizia e giustizia a Stormont.

Lacché

Ma Baggott ha difeso strenuamente la propria decisione e respinge le voci secondo cui la decisione era una specie di contentino per repubblicani e nazionalisti.

“La decisione è stata presa con il sostegno unanime dei miei colleghi, come risultato di una profonda analisi della sicurezza e dei nostri attuali bisogni – uno sguardo completo all’attuale situazione e a ciò che dobbiamo fornire e come lo stiamo realizzando”, ha proseguito.

“Alla fine di quel processo, sono più che convinto della mancanza di giustificazione per il mantenimento della Full Time Reserve.

“Ma ho preso questa decisine in maniera imparziale, indipendente, con la mia responsabilità di comandante della polizia di fronte al Policing Board (l’ente di controllo), così qualsiasi commento sul fatto che possa essere un lacché politico o che stia agendo per fini politici non è semplicemente vero.

“Sarò responsabile per ciò che faccio ma non sto giocando un ruolo nella politica e mai mi è stato chiesto di farlo, molto francamente”.

L’importante funzionario della PSNI ha detto di essere fiducioso di aver preso la giusta decisione, non ha escluso di riconsiderarla nuovamente in seguito qualora la situazione della sicurezza si deteriorasse drammaticamente.

Ha insistito che la mossa, richiesta come parte di un programma a lungo raggio sulle riforme della polizia nella regione, non colpirà in alcun modo il servizio di polizia sulle strade.

Ha risposto con aria di sfida quando gli è stato chiesto se il litigio segna la fine del periodo di luna di miele.

“Attualmente sono abbastanza lieto che la luna di miele sia finita perché c’era bisogno di una fine e ora ho bisogno di queste robuste conversazioni con la gente riguardo al futuro”, ha risposto.

“Essere accusato di prendere decisioni basate su qualche favoritismo politico da gente che non si è mai presa la briga di venire a parlare con me è, molto francamente, un po’ deludente”, ha proseguito.

“Le mie responsabilità sono verso le persone ed il Policing Board e non ho intenzione di lasciarmi influenzare da singole persone, dalla loro agenda politica e dai loro punti di vista e attese”.

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Baggott defends plans to axe reserve

The PSNI chief constable is standing by his controversial decision to axe a police reserve unit and rejected any suggestion he was politically pressured into the move.

Matt Baggott has faced criticism from both unionists and the Police Federation since he announced that the 380-strong Full Time Reserve would be wound up by March 2011.

They claim the move is foolhardy given the current threat from dissident republican terrorists.

Senior Democratic Unionist MP Jeffrey Donaldson warned it had the potential to scupper the ongoing negotiations over the devolution of law and order powers to Stormont.

‘Lackey’

But Mr Baggott strongly defended his stance and hit out at claims his decision was some sort of sop to republicans and nationalists.

“The decision that I’ve made with the unanimous support of my chief officer colleagues has been as a result of a very thorough review of security and our current needs – a root-and-branch look at the current situation and what we have to provide and how we are going to do it,” he said.

“At the end of that process, I was more than convinced that it didn’t justify the retention of the Full Time Reserve.

“But I made this decision impartially, independently, with my accountability as chief constable to the policing board (oversight body), so any comment that I’ve somehow become a political lackey or I’ve been playing into the political wind is simply not true.

“I will be accountable for what we do but I’m not playing a political game here and neither have I been asked to, quite frankly.”

The PSNI’s top officer said while he was confident he had made the right decision, he did not rule out reviewing it again at a later date if the security situation dramatically deteriorated.

He stressed that the move, which is required as part of a long-standing programme of police reforms in the region, would not result in a reduction in front line policing.

He responded defiantly when asked whether the row signalled the end of his honeymoon period.

“Actually I’m quite pleased the honeymoon is over because it needs to come to an end and now I need to have those robust conversations with people about the future,” he said.

“To be accused of making decisions based on some political favouritism from people who haven’t even taken the time to come and speak to me is, quite frankly, a wee bit disappointing,” he said.

“My responsibilities are the people and to the Policing Board and I am not going to be swayed by individual people, their own political agenda and their own views and expectations.”

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