Distretto Nord

Cambio al vertice dell’Ulster Unionist Party

Il veterano della Royal Navy Steve Aiken si è dimesso da leader dell’Ulster Unionist Party. L’annuncio dell’ex comandante di sommergibili nucleari arriva in mezzo a una crescente preoccupazione interna per la sua leadership dello storico partito unionista nordirlandese. Aiken ha lavorato ad alto livello alla Nato e a Whitehall, e più recentemente è stato l’amministratore delegato fondatore della Camera di Commercio Britannica Irlandese e, successivamente, amministratore delegato dell’Educational Trust dell’Università di Dublino, ma nonostante la sua esperienza molti ritengono che sia necessario un cambiamento in vista delle elezioni dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord del prossimo anno. Il decorato veterano dell’esercito britannico e MLA (membro dell’Assemblea a Stormont) Doug Beattie è visto come un potenziale successore alla guida del partito. Beattie è stato onoreficiato con una Croce Militare per il coraggio durante una carriera di 34 anni nell’esercito, e ha servito in Kosovo, Bosnia, Kuwait, Iraq e Afghanistan. Su Twitter, Beattie ha scritto: “La solitudine della leadership non è mai facile. Come leader del mio partito, mio collega e mio amico voglio ringraziare Steve per il suo servizio passato, presente e futuro”.

Steve Aiken era stato eletto senza opposizione alla leadership nel 2019.

Dichiarazione del leader del TUV Jim Allister:-
“Con i cambiamenti di leadership che interessano gli altri due partiti unionisti, questo è chiaramente un momento di instabilità all’interno della famiglia unionista. Auguro sia ad Arlene Foster che a Steve Aiken il meglio per il loro futuro e riconosco di averli trovati entrambi schietti e onorevoli da trattare, nonostante le nostre differenze. È, naturalmente, una questione esclusivamente per il DUP e l’UUP su chi scegliere come loro rispettivi leader. La mia speranza è che le loro scelte siano dedicate all’obiettivo unionista comune di sconfiggere il protocollo di smantellamento dell’Unione. Non ci sono periodi di grazia, mitigazioni o aggiustamenti che possano rendere accettabile il dominio straniero e la negazione della pari cittadinanza e del consenso a cui il Protocollo ci sottopone. Così, ogni leader unionista deve rimanere risoluto nell’accettare solo la rimozione totale del Protocollo e nessuno dovrebbe implementarlo simultaneamente. Proprio come la sfida della Judicial Review, che sarà discussa venerdì 14 maggio, ha unito tutte le sfumature dell’unionismo, così questa determinazione deve continuare, e le prossime elezioni dell’Assemblea saranno un’opportunità per massimizzare il voto unionista attraverso i trasferimenti inter-unionisti”.

Väinämöinen

Då Som Nu För Alltid https://www.youtube.com/watch?v=bubOcI11sps

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