Il 17enne fermato in relazione all’uccisione del poliziotto Stephen Carroll deve comparire in tribunale per rispondere di omicidio.
Risponderà anche di possesso di arma da fuoco e di appartenenza alla Continuity Ira, il gruppo paramilitare repubblicano che ha rivendicato l’attacco contro il poliziotto avvenuto il 9 marzo a Craigavon.
Delle sette persone fermate nelle indagini per la morte di Carroll, solo il giovane – sul cui nome viene mantenuto il più stretto riserbo – è stato accusato formalmente. Gli altri sono ancora sotto interrogatorio degli investigatori della Psni, mentre due sono stati rilasciati ieri senza alcuna accusa.
Nessun passo avanti, a quanto sembra, nelle indagini sull’attacco di Antrim. Un giudice ha prorogato ancora la detenzione delle quattro persone fermate per altri sette giorni. Ma oggi dovrebbe essere discussa la richiesta degli avvocati difensori di scarcerazione perché tale proroga sarebbe contraria alla Convenzione sui Diritti Umani.
Secondo Hugh Orde, responsabile della polizia nordirlandese, “i dissidenti dovrebbero essere circa 300, su una popolazione di 1,75 milioni di abitanti. Sono molto pericolosi, come animali all’angolo durante gli spasmi di agonia”, ha scritto in un articolo pubblicato sul News of the World poco dopo gli attacchi.
