Distretto Nord

Due morti, uno in una cella

I sostenitori di Colin Duffy sono indignati dalle condizioni della sua cella, scrive Suzanne Breen

Colin DuffyIl veterano repubblicano Laurence O’Neill ha guardato il Community Centre, nel quartiere Kilwilkie a Lurgan, gremito di oltre 250 persone giunte nonostante il breve anticipo con cui l’incontro è stato indetto in supporto di Colin Duffy. “Questo costituisce una piccola minoranza oppure un micro-gruppo?” ha chiesto in mezzo ad un’ondata di risate.

La rabbia della folla contro il trattamento riservato dalle autorità a Duffy ha mostrato il supporto che i militanti repubblicani hanno ancora nelle aree nazionaliste della classe operaia. Poche ore dopo, Duffy è stato accusato di aver colpito due soldati britannici a Massereene Barracks. Graffiti a Kilwilkie ne domandano il rilascio. Altre scritte inneggiano ai paramilitari dissidenti.

La moglie di Duffy, Martine, e i suoi giovani figli sedevano nella prima fila, nervosi e preoccupati. L’elenco degli oratori ed il pubblico – molti ex sostenitori dello Sinn Fein – hanno evidenziato la lenta ma regolare deriva che giunge da quel movimento.

La rabbia era diretta allo Sinn Fein ma anche alla Police Service of Northern Ireland (PSNI) ed al governo britannico. Duffy è stato trattenuto in “condizioni disumane” prima di essere “incastrato”.

Condizioni disumane

“Collie Dyffy è tenuto in una tomba di cemento senza aria fresca e senza vedere la luce del giorno. Se tenessi il miocane in quelle condizioni, i militanti della protezione animali mi avrebbero trascinato in tribunale”, ha detto Laurence O’Neill. Ex membro dei Provisional ed ex prigioniero politico, O’Neill è stato anche un promotore di raccolte fondi per lo Sinn Fein.

“Lo Sinn Fein ha fallito nel negoziare un valido accordo per un’Irlanda repubblicana. Pensano di aver messo all’angolo e intimidato tutti i soldati. Non è così”, ha dichiarato.

Sul palco anche Tony Catney di West Belfast, ex membro dell’Ard comhairle shinner (il gruppo di governo del partito, composto da 7 membri, in carica tra due assemblee nazionali), responsabile delle strategie elettorali e prigionieri dell’Ira per molto tempo.

Ha guidato l’ufficio di Bruxelles dello Sinn Fein e il dipartimento dei POW (i prigionieri di guerra repubblicani) prima di dimettersi. “Molta gente in questa stanza potrebbe essere nella stessa situazione di Collie. E’ solo ‘colpevole’ di aiutare la sua comunità e di dichiararsi repubblicano irlandese”, ha detto Catney.

Ha ricordato che la continua legislazione d’emergenza usata in Irlanda del Nord non è normale. Vige il più lungo periodo per il fermo di sospetti in qualsiasi stato occidentale, inclusi gli Stati Uniti.

“Le condizioni in cui è tenuto Colin Duffy sono vergognose”

Colin DuffyL’avvocato Padraigin Drinan ha detto: “Le condizioni in cui è tenuto Colin Duffy sono vergognose. E’ in una minuscola cella in regime di isolamento, senz’aria e senza luce naturale. Usano la deprivazione sensoriale per disorientarlo”. Una donna ha affermato: “Hugh Orde dice che le celle del centro detentivo di Antrim sono adatte allo scopo. Allora facciamogli passare là alcune notti!”.

Un uomo di Derry ha ricordato: “La popolazione repubblicana ritiene i Provisional Sinn Fein responsabili. Quando vengono da voi durante il periodo elettorale, cacciateli dalla vostra porta. Abbiamo picchettato gli uffici di John Hume e Gerry Fitt negli anni Settanta. Facciamo lo stesso con lo Sinn Fein”.

Votare le persone sbagliate

Una donna ha detto: “Abbiamo manifestato per ottenere il diritto di avere ‘una persona, un voto’. Poi abbiamo eletto quelli sbagliati”. Qualcuno ha suggerito di picchettare Stormont. Tale era la furia proveniente dal pubblico che Tony Catney è intervenuto per ricordare che lo Sinn Fein è solo uno dei molti partiti aperto alle critiche. “Ma loro sono dannatamente i peggiori!” ha urlato qualcuno dalla platea.

Paul, fratello di Duffy, ha riferito che Colin è un uomo innocente continuamente sotto l’incessante persecuzione della polizia ed è stato arrestato per qualcosa che non ha commesso. Duffy, che sta facendo lo sciopero della fame, ha già perso uno stone di peso (circa 6,5 chili in meno) e ci sono preoccupazioni sulla sua salute. Aveva un aspetto emaciato quando è comparso in tribunale lo scorso venerdì.

L’ex parlamentare shinner e portavoce per i diritti umani Pat McNamee ha spiegato: “Per 40 anni, anche all’apice del conflitto, la polizia non aveva il permesso di trattenere la gente per oltre sette giorni. Ho subìto lo stesso trattamento sulla mia pelle. Adesso, invece, possono fermare la gente per 28 giorni. Come possono definire le Sei Contee una normale democrazia? Come può Colin Duffy, demonizzato dai media, avere un processo equo?”.

Ci sono lamentele contro gli avvocati in genere, contro le organizzazioni per i diritti umani e contro il clero per il silenzio mantenuto nei riguardi degli abusi fatti contro i “dissidenti”.

Mike Ritchie del Committee on the Administration of Justice (Comitato sull’Amministrazione della Giustizia) ha detto che 28 giorni di detenzione “sono un errore” e ci sono “alcuni elementi molto disturbanti” nei recenti arresti. Comunque “miglioramenti” sono stati fatti, comprese le registrazioni audio e video degli interrogatori garantendo l’accesso agli avvocati durante tutti i colloqui.

L’ex attivista dello Sinn Fein e leader della Garvaghy Road Residents’ Coalition Breandan MacCionnaith ha affermato: “L’organizzazione britannica in Irlanda non può essere riformata”. Quarant’anni dopo le marce per i diritti civili che chiedevano la fine dello Special Powers Act, la legislazione più repressiva mai esistita, MacCionnaith ha concluso: “Coloro (lo Sinn Fein) che dicevano di aver migliorato la PSNI devono ammettere di aver fallito”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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