Les Enfants Terribles

Gerry Adams apre al dialogo con i lealisti

Gerry Adams - Ard Fheis Sinn Fein
Durante il principale intervento all’Ard Fheis dello Sinn Fein, il presidente Gerry Adams auspica l’apertura di un dialogo tra repubblicani, unionisti e lealisti su questioni come le parate e le bandiere.

Parlando a Castlebar, Contea di Mayo, Adams ha detto che a 15 anni di distanza dalla sigla dell’Accordo del Venerdì Santo è giunto il tempo per un referendum sul confine.

“L’Accordo garantisce un referendum per l’unità d’Irlanda. Adesso dobbiamo lavorare insieme per far vincere il Sì. È tempo di permettere alla gente di dire la propria sul futuro dell’Irlanda”, ha affermato.

Ha anche chiesto il dialogo tra repubblicani, unionisti e lealisti mentre si avvicina la stagione delle marce e mentre salgono le tensioni dalla disputa delle bandiere.

“Questo anno vede in aggiunta la vessazione dell’esposizione delle bandiere sugli edifici pubblici”, ha spiegato Adams.

“Ci sono molti lealisti e unionisti genuini, tra cui ex combattenti, che lavorano in comunità svantaggiate e comprendono i preicoli e i rischi coinvolti”, prosegue il presidente dello Sinn Fein.

“Sanno anche che sono i cittadini di queste comunità svantaggiate che sopporteranno il peso di eventuali azioni violente o di disturbo.

“Queste comunità hanno molto più in comune con i loro vicini repubblicani di quanto pensino”.

Adams ha detto che c’era un imperativo sui repubblicani per costruire alleanze su questioni economiche sociali con la classe operaia lealista e unionista.

Adams ha continuato: “Impegno il nostro partito, senza condizioni, a far parte di tali discussioni mentre stiamo arrivando alla stagione delle marce orangiste, di trovare soluzioni a questioni controverse e di affrontare lo svantaggio economico.

“Questo è l’unico modo per costruire una società giusta. È ciò che la stragrande maggioranza dei cittadini vuole.

“Le piccole minoranze che sposano la violenza sono state respinte”, ha aggiunto.

Adams ha detto che c’è ancora “lavoro da fare per garantire un servizio di polizia apartitica e civile”.

C’è da fare di più, inoltre, per creare una “verità incentrata sulle vittime e un processo di riconciliazione”.

Adams calls for dialogue with loyalists


SINN Fein president Gerry Adams has called for dialogue between republicans, unionists and loyalists on issues such as marching and flags during his keynote address to the Ard Fheis yesterday.

Speaking in Castlebar, Co Mayo, Mr Adams said 15 years on from the Good Friday Agreement the time was right for a border poll.

“The Agreement provides for a border poll on Irish unity. We now need to work together for a Yes vote. It’s time to let the people have their say on the future of Ireland,” he said.

He also called for dialogue between republicans and unionists and loyalists as the marching season gets underway and amid tension arising from the flag dispute.

“This year sees the added vexation about the flying of flags on public buildings,” Mr Adams said.

“There are many genuine loyalists and unionists, including former combatants, working in disadvantaged communities who realise the dangers and risks involved,” he said.

“They also know that it is citizens from these disadvantaged communities who will bear the brunt of any violent or disruptive actions.

“These communities have more in common with their republican neighbours than they may realise.”

Mr Adams said there was an imperative on republicans to build alliances on social economic issues with working class loyalists and unionists.

Mr Adams continued: “I commit our party, without preconditions, to be part of such discussions as we face into the Orange marching season, and to find solutions to contentious issues and to tackle economic disadvantage.

“This is the only way to build a fair society. It is what the vast majority of citizens want.

“The tiny minorities who espouse violence have been rejected,” he added,

Mr Adams said that there was still “work to be done to ensure that policing is non-partisan and civic.”

He said more needed to be done to create a “victim-centred truth and reconciliation process”.

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