Les Enfants Terribles

Gregory Campbell: niente dibattito nazionale sulla riconciliazione

Gregory Campbell, DUPUno dei leader politici unionisti ha respinto la richiesta dello Sinn Fein per un “dibattito nazionale” sulla riconciliazione esteso a tutte e 32 le contee irlandesi, dicendo che il processo di pace in corso era una questione riferita solo all’Irlanda del Nord.

Gregory Campbell, prominente politico del DUP, ha risposto all’affermazione di Declan Kearney, presidente nazionale dello Sinn Fein, rilasciata a Cork.

In un discorso alla scuola estiva del partito tenuto sabato, Kearney ha parlato di una “nuova tappa nel processo di pace”, con la costruzione di “un maggior rispetto reciproco e maggior fiducia tra la nostra gente a nord e a sud”.

Kearney ha detto che lo Sinn Fein è pronto a “uscire dalle nostre zone di comfort storiche e politiche, abbracciando nuove idee” per continuare il progresso.

Tuttavia, il presidente ha espresso il timore che l’attuale situazione normalizzi la partizione dell’isola.

“Possiamo accettare un nuovo status quo che normalizza la partizione, il settarismo, la divisione e la paura e non fare nulla, oppure possiamo decidere che quello che abbiamo non è ancora abbastanza buono e – nel contesto dell’Accordo del Venerdì Santo – discutere di quello che possiamo fare per portare ancora più in là il cambiamento ed il progresso”, ha affermato.

Il parlamentare per East Londonderry Gregory Campbell ha detto che non c’è “nulla di nuovo” nel discorso e che Kearney e lo Sinn Fein “hanno ancora una lunga strada da percorrere per comprendere il messaggio” sul sostegno della maggioranza per la partizione.

“A me sembra che, dopo cinque anni dalla messa in campo delle attuali struttura decentrate e dopo 18 anni dal cessate-il-fuoco, non hanno ancora compreso il messaggio.

“Gli unionisti non sono interessati al concetto di discussione nazionale voluta dallo Sinn Fein.

“Ciò di cui gli unionisti non solo sono interessati, ma vogliono costruire, è una nazione che sia il Regno Unito”, ha spiegato.

“Il fatto che questa nazione permetta alle persone che hanno un’identità repubblicana irlandese di conservare la propria cittadinanza – è qualcosa per la quale dovrebbero adoperarsi invece di cercare di cambiare la nostra”, ha aggiunto Campbell.

Campbell rejects 32-county talks call

A LEADING unionist has rejected a call by Sinn Fein for a 32-county “national discussion” on reconciliation, saying the ongoing peace process was a matter for those in Northern Ireland alone.

The DUP’s Gregory Campbell was reacting to a weekend speech by Sinn Fein’s national chairman Declan Kearney in Cork.

In an address to the party’s annual summer school on Saturday, Mr Kearney talked of a “new stage in the peace process”, building “increased mutual respect and trust among our people north and south”.

Mr Kearney said Sinn Fein was prepared to “step outside our historical and political comfort zones and embrace new thinking” to maintain the progress.

However, the chairman expressed concerns that the current situation normalises partition.

“We can acquiesce in a new status quo which normalises partitionism, sectarianism, division and fear and do nothing; or we can decide that what we have is still not good enough and – in the context of the Good Friday Agreement – discuss what we can do to bring about more change and progress,” he said.

East Londonderry MP Mr Campbell said there was “nothing new” in the speech and that Mr Kearney and Sinn Fein “still had a long way to go to get the message” on the majority support for partition.

“It sounds to me that even after some five years since the current devolved structures were put in place and 18 years since the ceasefire, they still don’t get the message.

“Unionists are not interested in a Sinn Fein concept of any national discussions.

“What unionists are not just interested in, but want to build on, is how we build the nation that we are a part of, which is the United Kingdom,” he said.

“The fact that that nation allows people who are of an Irish republican identity to retain their nationality – that’s something that they should work towards rather than trying to change ours,” added Mr Campbell.

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