Ho paura di essere aggredito di nuovo, dice Damien Fleming

L’uomo lasciato quasi morto in seguito ad un disgustoso attacco settario, durante il quale morì il cattolico Kevin McDaid, ha detto di stare ancora lottando per ricostruirsi la vita.

Damien Fleming ha detto al Belfast Telegraph che anche se la polizia lo ha aiutato a rendere sicura la sua abitazione di Coleraine, teme di poter divenire nuovamente un bersaglio.

Fleming ha affermato di soffrire ancora sia fisicamente che psicologicamente, dopo essere stato pestato da una banda di lealisti.

Il 46enne fu lasciato gravemente ferito, con traumi alla testa, dopo che lui e McDaid furono scelti a caso dalla banda penetrata nel quartiere di Heights in seguito alla vittoria del campionato scozzese da parte dei Rangers Glasgow, a maggio.

McDaid, padre di quattro figli, fu ucciso mentre cercava di aiutare Fleming, il primo ad essere aggredito dalla banda che si precipitò nel quartiere per far togliere le bandiere repubblicane issate la sera prima.

Fleming rimase in ospedale per un mese e da quando è stato dimesso sta lottando per ricomporre i pezzi della sua vita.

“Ho provato a calmarmi tornando a casa lo scorso mese ma è molto difficile. Sono sempre impaurito, ogni minuto sono spaventato”, ha detto l’uomo.

“Continuo ad avere dei flashback di quella notte e soffro di terribili attacchi di panico. Devo avere sempre gente intorno a me perché non ce la faccio da solo. Fisicamente non sono ancora a posto. Sento costantemente dei suoni nelle orecchi, come un campanello che suona ogni istante, e ho forti mal di testa, ma è il panico che mi ha avvolto.

“Non voglio allontanarmi troppo dalla mia casa da solo, e preferisco restare su questa sponda del (fiume) Bann. Sono preoccupato per ciò che potrebbe succedere in seguito.

“Subisco un po’ di insulti mentre sono in stada. Ero fuori con mia sorella, l’altro giorno, ed un gruppo di ragazzi ha iniziato a gridarmi ‘Bastardo feniano’.

“Sono stato davvero fortunato che le mie sorelle ed i miei cugini passino così tanto tempo con me e mi controllino. Senza di loro non so cosa avrei fatto”.

Fleming rivela che contro membri della sua famiglia, quella dei McDaid e altri testimoni, sono state fatte minacce di morte.

“Molte minacce di morte sono state emesse, e, come testimone, questo mi rende ancora più nervoso.

“Ma devo dire che la polizia sta agendo bene. Mi hanno chiamato per avere un incontro con me.

“Mi hanno aiutato con informazioni su come mettere in sicurezza porte e finestre.

“Non volevo nulla di tutto questo, e neppure Kevin. Voglio solo che finisca tutto, voglio essere in grado di vivere la mia vita in pace”.

I’m afraid I’ll be attacked again, says victim who was left for dead

The man who was left for dead following a sickening sectarian attack during which Catholic cross-community worker Kevin McDaid was murdered has said he is still struggling to rebuild his life.

Damien Fleming told the Belfast Telegraph that even though the police have helped him secure his Coleraine home he still fears that he may be targeted again.

Mr Fleming said he is still suffering physically and psychologically after being beaten by a loyalist mob.

The 46-year-old was left critically ill with head injuries after he and Mr McDaid were picked at random by the mob who rampaged through the Heights estate after Rangers won the Scottish Premiership in May.

Mr McDaid, a father-of-four, was killed as he tried to help Mr Fleming, who was the first to be set upon by the gang who went into the area to pull down republican flags erected earlier in the evening.

Mr Fleming was in hospital for a month and since his release has been struggling to piece his life back together.

“I have been trying to settle back home this past month or so but it is very hard. I am always very frightened, every minute I am frightened,” Mr Fleming said.

“I keep having flashbacks of that night and suffer from very bad panic attacks. I have to keep people around me all the time as I just can’t cope on my own. Physically I am not that great either. I have a constant ringing in my ears, it is like an alarm all the time and I get very bad headaches, but it is the panic that gets me.

“I won’t go too far from my house on my own, and I prefer to stay this side of the (River) Bann. I’m just worried about who might go after me next.

“I have been getting a bit of abuse on the streets. I was out with my sister the other day and a group of lads started shouting ‘Fenian b******’ at me.

“I have been very lucky in that my sisters and my cousins spend so much time with me and look out for me. Without them I don’t know what I would do.”

Mr Fleming said death threats have been made to members of his family, Mr McDaid’s family and other witnesses in the case.

“A lot of death threats have been issued, and as I am a witness that makes me even more nervous.

“But I must say the police have been good. They have been about quite a bit and have been calling to see me.

“They helped me with advice on how to secure my doors and windows.

“I didn’t want any of this and neither did Kevin. I just wish it was all over, I want to be able to live my life in peace.”