Les Enfants Terribles

I genitori dei giovani coinvolti nei disordini di Ardoyne potrebbero finire a giudizio

Ardoyne Riot | 12 07 2010I genitori dei ragazzi coinvolti nei feroci scontri di Belfast potrebbero ricevere una visita dei Servizi Sociali, nonostante la polizia abbia ammesso di non avere alcun potere per reprimere le famiglie che permettono ai loro figli di attaccare i poliziotti.

Ragazzi di appena 9 e 10 anni sono stati identificati mentre lanciavano oggetti tra cui bottiglie, mattoni e bombe molotov contro la polizia durante gli importanti scontri avvenuti nel corso di quattro giorni in tutta Belfast.

I disordini sono durati fino a tarda notte e la mattina presto – ben oltre l’orario in cui vanno a letto alcuni dei bambini visti combattere per le strade ad ogni, facendo ricordare scene di una zona di guerra .

Cannoni ad acqua e proiettili di plastica soo stati utilizzati al momento dell’escalation della violenza .

Colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro la polizia dai negozi di Ardoyne (Ardoyne Shops), da dove è stato lanciato un pezzo di calcestruzzo che ha ferito gravemente una donna poliziotto.

Testimoni sul terreno dei quattro giorni di disordini, scoppiati domenica, hanno detto che un ragazzo intento a lanciare pietre era accompagnato da suo nonno e a un altro bambino la madre ha detto di “non farsi arrestare” se fosse rimasto fuori fino a tardi .

Ma con l’incremento delle richieste di punizione verso i genitori, è emerso che la PSNI può fare poco.

Anche se in Irlanda del Nord non esiste una normativa per perseguire i genitori per il comportamento illecito dei loro figli, i servizi sociali hanno detto che interverranno qualora i giovani siano coinvolti in “comportamenti a rischio o criminale ” .

Una portavoce della polizia ha detto che nei prossimi giorni lavoreranno per identificare tutti quelli coinvolti in questa rivolta, arrestando e, se è caso, portandoli davanti al giudice .

La portavoce ha detto che è troppo presto per speculare su come la polizia tratterà i genitori dei ragazzi identificati.

“Questa è una indagine penale piuttosto che assistenziale, una materia che rientra nelle competenze dei Servizi Sociali”, ha detto.

“Stiamo ancora lavorando per identificare e arrestare i responsabili deli disordini ed in questa fase non possiamo commentare su ciò che, come azione, possiamo avviare nei confronti dei genitori – tuttavia non esiste una legge per perseguire i genitori per le attività illegali dei figli”.

Ha continuato: “Siamo consapevoli del fatto che alcuni elementi sono stati incoraggiati alle scene vergognose che abbiamo visto e hanno usato bambini piccoli per attaccare la polizia e minare le relazioni intercomunitarie.

“Chiunque fosse impegnato in questi disordini sarà oggetto di ricerca e corre il reale rischio di essere arrestato, processato e avere la fedina penale sporca.

“Saremo in stretto collegamento con altri organismi, servizi sociali e organizzazioni di giustizia minorile per garantire che siano intraprese le azioni appropriate in relazione a qualsiasi giovane ritenuto colpevole di un reato criminale . Tenete a mente il fatto che l’ età della responsabilità penale è di 10 anni, quei giovani che saranno identificati mentre commettevano reati potrebbero affrontare un futuro molto difficile”.

Un portavoce del Dipartimento di sanità, servizi sociali e sicurezza pubblica (Department of Health, Social Services and Public safety) ha detto che l’agenzia dovrebbe intervenire, se necessario.

“Sono prese misure per la polizia per fare riferimento ai Servizi Sociali quando viene identificato qualsiasi giovane impegnato in comportamenti a rischio o penali.

“I servizi sociali possono intervenire per proteggere i bambini a rischio e lavoreremo con i genitori nel sostenerli nel loro ruolo di principali curatori dei loro bambini”.

Parents of Twelfth rioters could face prosecution

Parents of children involved in fierce rioting in Belfast this week could get a knock on the door from Social Services despite police admitting they have no powers to crack down on families who allow youngsters to attack officers.

Children as young as nine and 10 were identified as having thrown missiles including bottles, bricks and petrol bombs at police during sustained clashes over four days across the city.

The disturbances lasted late into the night and early morning — well past the bedtimes of some of the children seen fighting on the streets at to all hours in scenes reminiscent of a war zone.

Water cannons and plastic bullets had to be deployed as violence escalated.

Shots were fired at police from the Ardoyne shops, from where a piece of concrete was also dropped on a female police officer, seriously injuring her.

Witnesses on the ground in the area over the four days of trouble, which broke out on Sunday, say that one young boy throwing stones was accompanied by his grandfather and another child was told by his mother “not to get arrested” if he stayed out late.

But with calls growing for parents of tearaways to be punished, it has emerged that there is little the PSNI can do.

While no legislation exists to prosecute parents for their child’s criminal behaviour in Northern Ireland, Social Services have said that they will intervene if young people are involved in “risky or criminal behaviour”.

A police spokeswoman said that in coming days police will be working to identify all of those involved in this rioting, arresting them and, where appropriate, bringing them before the courts.

The spokeswoman said it was too early to speculate on how police will treat the parents of any children identified as having taken part.

“This is a criminal investigation rather than a welfare investigation, which comes under the remit of Social Services,” she said.

“We are still working to identify and arrest those responsible for the rioting and cannot at this stage comment on what, if any action, can be taken against parents — however there is no legislation here to prosecute parents for their children’s criminal activity.”

She continued: “We are aware that some elements have been encouraging the disgraceful scenes we have witnessed and have been using young children to attack police and undermine community relations.

“Anyone engaged in this disorder will be investigated and runs the very real risk of being arrested, prosecuted and ending up with criminal records.

“We will liaise closely with other agencies including Social Services and juvenile justice organisations to ensure that the appropriate action is taken in relation to any young person found to be guilty of a criminal offence. Bear in mind the fact that the age of criminal responsibility is 10 years old, those children who are identified as committing offences could face a very bleak future.”

A spokesperson for the Department of Health, Social Services and Public safety said the agency would intervene if necessary.

“Arrangements are in place for the police to refer to Social Services any young person identified as being engaged in risky or criminal behaviour.

“Social Services can intervene to protect children at risk and will work with parents to support parents in their role as the main carers for their children.”

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