Intimidazioni della PSNI verso la famiglia Duffy

Facendo seguito alla distribuzione di volantini ai tifosi del Tyrone e dell’Armagh avvenuta a Clones lo scorso mese, il comitato ha deciso di andare presso Casement Park, a West Belfast, per la semifinale di calcio gaelico tra Tyrone e Derry.

Ancora una volta i tifosi del Tyrone hanno ben accolto i nostri attivisti, offrendo loro sostegno ed accettando i volantini. Anche i tifosi del Derry ci hanno dato un grosso sostegno e fatto i migliori auguri per la campagna. Alcuni tifosi di entrambe le squadre ci hanno aiutato nella distribuzione di volantini alla folla.

Ad un certo punto, mentre aspettavamo l’uscita dei due gruppi di tifosi, i nostri attivisti sono stati interrogati e intimiditi dalla RUC/PSNI. La moglie di Colin ed i figli erano tra i soggetti di questa terribile esperienza. Parlando di ciò cui è stata sottoposta la famiglia Duffy, un sostenitore della GAA ha commentato: “Era lampante ciò che loro (la PSNI) cercavano di fare, hanno atteso che quasi tutta la gente fosse entrata in Casement Park prima di avvicinare la famiglia. Ho visto un membro della polizia confiscare un volantino e consegnarlo ad un altro che poi ha passato via radio le informazioni in esso contenute”.

Un altro sostenitore, presente all’atto intimidatorio della RUC/PSNI, ha detto: “E’ stato un atto vile, hanno aspettato l’inizio della partita per muoversi verso il gruppo di donne e bambini. Solo in seguito mi sono accorto che c’erano i figli di Colin Duffy, dopo aver letto ciò che era scritto sulle loro magliette. Continuano ad operare come la RUC prima di loro, nulla è cambiato”.

E’ chiaro che la RUC/PSNI non solo sta continuando la propria persecuzione contro Colin ma sta dirigendo le proprie attenzioni verso la sua famiglia. Solamente la scorsa settimana, un membro della famiglia è stato fermato e trattenuto per oltre un ora. Durante questa occasione è stato sottratto del materiale per la campagna.

Nonostante i tentativi di zittire la famiglia Duffy, restano risoluti e determinati a illustrare l’ingiustizia subita da Colin. Rifiutano di farsi imbavagliare.

La moglie di Colin, Martine, ha riferito: “Se pensano che intimidendo i nostri figli prevengano la nostra ricerca di giustizia per Colin, devono ripensarci. Queste azioni servono solo a rinforzare la determinazione della nostra famiglia a proseguire la campagna per contro di Colin”.

Harassment At Casement

Following the sucessful distribution of leaflets to the Tyrone and Armagh supporters at Clones last month the campaign commitee decided to head to Casement Park in West Belfast for the Ulster senior football semi final between Tyrone and Derry.

Once again the Tyrone followers engaged with the campaigners by offering their support and accepting leaflets. The Derry supporters were just as engaging and offered great encouragement and best wishes to the campaign. Some Tyrone and Derry supporters assisted in handing out leaflets to the crowd.

At one point, while waiting on both sets of supporters to come out of the ground, the campaigners were interogated and harassed by the RUC/PSNI. Colin’s wife and children were among those who were subjected to this ordeal. Speaking out about what Colin’s family were subjected to, one GAA supporter commented: “It was blatently obvious what they (the PSNI) were trying to do, they waited until most of the crowd had entered Casement Park before approaching the family. I saw one member confiscate a leaflet and hand it over to another member who proceeed to radio through the information on it.”

Another supporter who witnessed the harassment challenged the RUC/PSNI. Speaking after the incident he said: “It was a cowardly act, they waited until the match had started and then moved in on that group of women and children. I only realised afterwards that they were Colin Duffy’s children when I read what it said on the children’s t-shirts. They continue to opperate as the RUC did before them, nothing’s changed.”

It is clear that the RUC/PSNI are not just intent on continuing their persecution against Colin but have directed their attention against Colin’s family also. Just last week, another member of the family was stopped and detained for over an hour, on this occasion campaign literature was also taken.

Despite these attempts to silence the Duffy family, the family remain resolute and determined to highlight the injustice inflicted upon Colin. They refuse to be silenced. Colin’s wife Martine said:

“If they think that by intimidating and harassing our children they will prevent us from seeking justice for Colin they need to think again. Such actions will only reinforce our family’s determination to continue campaigning on Colin’s behalf.”