Les Enfants Terribles

Jackie McDonald, UDA: la classe operaia lealista “sta votando Sinn Fein”

di Sam McBride, News Letter

Alcuni lealisti di Shankill Road a Belfast stanno iniziando a votare per lo Sinn Fein, affermano importanti lealisti, perché ritengono che i partiti unionisti abbiano abbandonato il sostegno alla classe operaia

Jackie McDonald, UDA
Jackie McDonald, UDA
Si tratta di una dichiarazione piuttosto sconcertante, che sostiene ciò che disse Gerry Adams, ma in una intervista del News Letter con i membri di UDA e della sua ala politica, UPRG, dicono che la tendenza sta emergendo.

Nel colloquio della durata di un’ora, Jackie McDonald, l’uomo ritenuto il leader dell’Ulster Defence Association, insiste ripetutamente che le pratiche criminali del gruppo sono svanite per sempre.

Nell’ambito di tale passaggio da paramilitarismo alla politica, ci saranno molti candidati sotto la bandiera di UPRG alle prossime elezioni di maggio.

Il motivo per cui si presenteranno come candidati, fa sapere l’ex prigioniero UDA Colin Halliday, è che i lealisti della classe operaia si sentono tagliati fuori dalla politica unionista mainstream (la politica portata avanti dai partiti DUP e UUP, Ndt).

Afferma: “In alcune aree come South Down, il voto degli unionisti per i nazionalisti è tattico. A West Belfast non lo era. Non era una grossa percentuale e non si tratta di grandi numeri, ma ci sono stati voti nelle aree lealiste che sono andati allo Sinn Fein.

“Quello che comprendiamo da tale fatto (secondo gli elettori) e che «Queste persone stanno facendo il lavoro per noi. Siamo stati trascurati dai nostri politici»”.

Halliday avverte che se i politici unionisti non si rendono conto che “i giorni in cui mettere una rosetta su un asino e sfilare attraverso le aree unioniste” sono finiti, allora “finiranno come i dinosauri”.

Ora i politici dovrebbero ora discutere, sostiene Halliday, di “alloggio, istruzione, sanità e occupazione”.

McDonald aggiunge: “E’ un atto d’accusa terribile sul DUP e sugli elettori di West Belfast, della parte lealista, che cinque parlamentari siano dello Sinn Fein e l’altro sia dell’SDLP. Non c’è un rappresentante unionista/lealista”.

Anche se fortemente critici verso DUP e UUP, hanno elogiato alcuni politici, individuando nel parlamentare di Lagan Valley Jeffrey Donaldson “un gran lavoratore”.

McDonald ha anche parole di elogio per David Trimble: “Attraverso il suo coraggio, l’UUP ha fornito la base. Il DUP l’ha criticato, poi l’ha presa e usata come il loro trampolino di lancio. Quindi si deve dare merito all’UUP per quello che hanno fatto. Bisogna dare credito al DUP per essere partito dal «Never, never, never» (Mai, mai, mai – pronunciato davanti ad una folla unionista da Ian Paisley, contrario all’Accordo Anglo-Irlandese, Ndt) a dove sono oggi.

“E noi credito ad entrambi i partiti, ma ci piacerebbe ricevere un po’ di credito per gli sforzi che abbiamo fatto per dar loro il respiro di cui hanno bisogno per fare i cambiamenti che hanno compiuto.

“Stiamo facendo il cambiamento più grande di tutti”.

Uno dei candidati dell’UPRG, il lavoratore comunitario Paul Clissold che si presenta a Banbridge, dice: “I campanelli d’allarme dovrebbero suonare per l’UUP ed il DUP. E’ un atto di accusa contro il loro snobismo rovesciato che nelle aree della classe operaia alcuni, certo una minoranza, sentono la necessità di votare per altri candidati, non necessariamente dalla loro ideologia politica. Questo dovrebbe preoccupare”.

Ma gli elettori unionisti hanno una lunga storia di caduta di candidati che ritenevano troppo vicini ai paramilitari armati, che ha portato alla scomparsa di UDP, PUP e di una miriade di altri partiti politici lealisti.

E l’UDA ha una storia sanguinosa di omicidi – soprattutto di cattolici innocenti – e negli ultimi anni ha continuato ad estorcere denaro alle imprese nelle zone lealista e ha trafficato sostanze stupefacenti.

Perché dunque questo ultimo sforzo di convincere un elettorato scettico?

“Ci stiamo ripulendo, se vi piace, mentre andiamo avanti”, dice McDonald.

“Penso che ci sia un riconoscimento che, dopo la decommissioning (distruzione delle armi, Ndt), le persone – ex-paramilitari o ex-combattenti o ex-detenuti – erano preparate ad andare avanti e impegnarsi per il bene della comunità. Vogliamo offrire un modo migliore di vivere per la gente della classe operaia”.

Quel desiderio di un nuovo inizio dovrebbe essere giudicato per il rifiuto di reagire al crescente numero di attacchi repubblicani e per la repressione della violenza inter-comunitaria, prosegue McDonald dicendo: “Quello che deve essere apprezzato è lo sforzo da parte di persone come noi, di non eseguire azioni di rappresaglia quando i soldati sono stati uccisi (nel 2009), di non aver fatto rappresaglie quando l’agente Carroll è stato assassinato e per il duro lavoro che si sta facendo sulle interfacce (zone in cui si “fronteggiano” la comunità repubblicana e quella lealista, Ndt)”.

Ma, parlando dei politici unionisti, aggiunge con amarezza: “Noi siamo quelli che usavano i badili – siamo quelli che fanno tutte le fondamenta, loro sono quelli che occupano gli edifici quando sono finiti.

“Ma anche noi dobbiamo essere apprezzati. Non si può parlare solo dei ragazzi sulla collina (i parlamentari che stanno a Stormont, il cui edificio è alla sommità di una collina, Ndt).

“Tutta la violenza di interfaccia, tutta la minaccia repubblicana viene affrontata nel modo più pacifico mai immaginato dai paramilitari lealisti… se questo cadrà a pezzi l’intero processo di pace crollerebbe.

“Questa è la base del processo di pace e (quindi) loro possono fare il loro baratto a Stormont. Hanno bisogno di quello e devono apprezzarlo”.

McDonald non ritiene che il distacco di Stormont dalle zone occupate dalla classe operaia lealista sia, almeno in parte, alimentato dall’interruzione dei finanziamenti provenienti da Stormont decretata da Margaret Ritchie nel 2007 e destinati al gruppo legato a UDA Conflict Transformation Initiative (Iniziativa per la Trasformazione del Conflitto), un tentativo di spostare paramilitari verso il lavoro nelle comunità.

“Sono passati da 14 posti di lavoro a sette posti fino a zero. Quindi, se il nostro elettorato ci chiede: «Che cosa hai ottenuto dal processo di pace e cosa hai fatto da quando hai distrutto le armi?» diremo: «Beh, non abbiamo ottenuto posti di lavoro».

“Quando la gente ci guarda e dice: «Perché lo avete fatto?»: perché doveva essere fatto. Non abbiamo demolito l’arsenale di armi per qualsiasi altra ragione se non che fosse la cosa giusta da fare. Dicevamo che l’IRA non avrebbe mai potuto smantellare gli arsenali perché come avrebbero potuto ottenere i loro AK-47 dal piccolo Paddy (nomignolo dispregiativo per indicare un irlandese o un repubblicano, Ndt)che stava sul sul confine a sparare a poliziotti e soldati per 25 anni?

“La risposta è che il piccolo Paddy ha ancora il suo AK-47 sul confine. Hanno dato le scorte ed era una notevole quantità di armi, quindi hanno dismesso gli arsenali a tutti gli effetti.

“Il piccolo Paddy sul confine ha ancora il suo AK-47, ma lui può dire «Il nostro Martin sta facendo correre il Paese». Tra i lealisti, che cosa abbiamo fatto? Abbiamo dato le armi, ma che cosa abbiamo ottenuto? Abbiamo perso 14 posti di lavoro”.

Halliday aggiunge: “Quello che stiamo dicendo è che siamo una risorsa, non siamo più una minaccia. Non possiamo essere in libertà vigilata per sempre”.

Molti unionisti, anche quelli che tollerano o sostengono la posizione repubblicana nell’esecutivo di Stormont, sono scettici sullo Sinn Fein perché non si è mai fatto avanti e scusato per il ruolo dell’IRA in centinaia di omicidi.

Alla domanda sulle scuse lealiste per le loro azioni, McDonald rimanda alla dichiarazione di cessate-il-fuoco dei paramilitari lealisti letta da Gusty Spence nel 1994, che parlava di “abiezione e vero rimorso” per tutte le vittime innocenti della violenza lealista: “Dell’UDA è stato detto per anni, che siamo stati un prodotto dei Troubles, noi non ha causato i problemi, ma ne facevamo parte”.

Halliday aggiunge: “Nelle nostri due dichiarazioni – una del 1994 ed una del 2007 – è stato ribadito che abbiamo commesso degli errori e abbiamo fatto le nostre scuse alle vittime innocenti”.

Qualunque sia la lingua – e ci saranno molti elettori che considerano quelle parole come inadeguate, data la crudeltà delle bande lealiste durante i Troubles – questi uomini insistono sul fatto che il punto cruciale è che non hanno alcuna intenzione di tornare alla violenza.

Sono stanchi dei Troubles e disillusi per tutto ciò di cui si trattava. McDonald dice che UDA aveva capito di non poter vincere sin dalla fine degli anni Settanta: “Allora pensavano di poter battere l’IRA, ma si sono resi conto che non potevano sconfiggerla – dovevano portarli a bordo”.

Sostiene che gli ex paramilitari possono essere usati per convincere le generazioni odierne che la violenza è inutile: “Alcuni di quei giovani guarderebbero a gente del calibro di Colin e di me stesso che sono stati in tutto questo come modelli per quello che facevamo e vogliono essere ciò che pensano che noi fossimo.

“Ma loro non ci vogliono ascoltare quando glielo diciamo… loro non ci vedono come modelli di quello che siamo – proprio come noi.

“Ci stiamo muovendo sempre più lontano dai nostri punti di forza – i numeri che abbiamo avuto, le armi che avevamo – ci stiamo muovendo sempre più lontano da quello verso un luogo in cui siamo facilmente accessibili, dove possiamo essere coinvolti nella politica del futuro “.

Halliday dice del futuro di UDA: “Non è se o quando, è come lasceranno la scena. Deve essere giusto. E’ stato giusto per i repubblicani”.

Loyalist working class ‘voting SF’

by Sam McBride

SOME loyalists from Belfast’s Shankill Road are starting to vote for Sinn Fein, senior loyalists have said, because they claim that political unionism has abandoned its working class support.

Jackie McDonald, UDA
It’s a fairly staggering statement, which backs up what Gerry Adams has claimed, but in a News Letter interview with members of the UDA and its political wing, the UPRG, they say that the trend is emerging.

In the hour-long interview, Jackie McDonald, the man most believe is the UDA leader, repeatedly insists that its criminality has gone forever.

As part of that move from paramilitarism to politics, several UPRG candidates will stand in May’s council elections.

The reason that they are standing, former UDA prisoner Colin Halliday says, is that working class loyalists feel disconnected from mainstream unionist politics.

He says: “In certain areas like South Down, unionists voting for nationalist candidates is tactical. In West Belfast, it wasn’t. Now it wasn’t a big percentage and it wasn’t big numbers but there were votes from loyalist areas went into the box for Sinn Fein.

“What we’re taking from that is that (those voters believe) ‘These people are doing the work for us. We’re being neglected by our own politicians.'”

Halliday warns that if unionist politicians did not realise that “the days of putting a rosette on a donkey and parading it through unionist areas” are over, they would “end up like dinosaurs”.

What politicians should now be discussing, Halliday contends, is “housing, education, health, employment”.

McDonald adds: “It’s a terrible indictment on the DUP and the voters from West Belfast, on the loyalist side, that five MLAs are Sinn Fein and the other one’s SDLP. There’s not a unionist/loyalist representative.”

While sharply critical of the DUP and UUP, they have praise for certain politicians, singling out Lagan Valley MP Jeffrey Donaldson as “a hard worker”.

McDonald also has words of praise for David Trimble: “Through his courage, the UUP provided the platform. The DUP criticised it. And then they got on it and used that as their launch pad. So you have to give the UUP credit for what they did. You have to give the DUP credit for going from ‘never, never, never’ to where they are today.

“And we do give that credit to both parties but we’d like some credit back for the efforts we’ve made to give them the breathing space they’ve needed to make the changes they’ve made.

“We’re making the biggest change of all.”

One of the UPRG’s candidates, community worker Paul Clissold who is standing in Banbridge, says: “The alarm bells should be ringing for the UUP and the DUP. It’s an indictment of their inverted snobbery that in working class areas some, a minority, feel the need to vote for other candidates not necessarily from their political ideology. That should worry them.”

But unionist voters have a long history of shunning candidates they believed were too close to gunmen, leading to the demise of the UDP, PUP and a host of other loyalist political parties.

And the UDA has a bloody history of murders — mainly of innocent Catholics — and in recent years for continuing to extort money from businesses in loyalist areas and deal in drugs.

So why should this latest effort convince a sceptical electorate?

“We’re cleansing ourselves, if you like, as we come along,” says McDonald.

“I think there’s a recognition that, after decommissioning, people — ex-paramilitaries or ex-combatants or ex-prisoners — everybody’s prepared to move on and engage for the sake of the community. We want to provide a better way of life for working class people.”

That desire for a new start should be judged on its actions in refusing to retaliate to the growing number of dissident republican attacks and restraining inter-community violence, McDonald says: “What has to be appreciated is the effort by people like ourselves by not retaliating when the soldiers were murdered (in 2009), not retaliating when Constable Carroll got murdered and the hard work that’s being done on the interfaces.”

But, speaking of unionist politicians, he adds bitterly: “We’re the ones who were the shovels — we’re the ones that do all the digging; they’re the ones that sit in the buildings when they’re finished.

“But we need to be appreciated. It can’t be just the folks on the hill.

“All the interface violence, all the dissident threat which is being dealt with in the most peaceful manner ever imagined by loyalist paramilitaries… if that was to fall apart the peace process would fall apart.

“That’s the basis that the peace process works on and (therefore) they can do their bartering in Stormont. They need that and they have to appreciate that.”

McDonald’s dislike of Stormont’s aloofness from working class loyalist areas is, at least in part, fuelled by Margaret Ritchie’s ending of Stormont funding for the UDA-linked Conflict Transformation Initiative, an attempt to move paramilitaries into community work, in 2007.

“It’s gone from 14 jobs to seven jobs to no jobs. So if our constituency say to us: ‘What have you got out of the peace process and what have you got since you decommissioned?’. We’ll say: Well, we’ve got no jobs.

“When…people look at us and say, ‘why did you do it?’: Because it had to be done. We didn’t decommission for any other reason than it was the right thing to do. We used to say that the IRA could never decommission because how are they going to get their AK-47 off wee Paddy on the border who’s been shooting peelers and soldiers for 25 years?

“The answer is that wee Paddy still has his AK-47 on the border. They gave up the stock, whatever they did, and it was a substantial amount of weapons, so they’ve decommissioned to all intents and purposes.

“Wee Paddy on the border’s still got his AK-47, but he can say ‘Our Martin’s running the country’. In loyalism, what have we done? We’ve given up the weapons but what have we got? We lost 14 jobs.”

Halliday adds: “What we’re saying is that we’re an asset; we’re not a threat any more. We can’t be on probation forever.”

Many unionists, even those who tolerate or support republicans’ position in the Stormont executive, are sceptical about Sinn Fein because it has never come out and apologised for the IRA’s role in hundreds of murders.

Asked about loyalist apologies for their actions, McDonald points to Gusty Spence‘s 1994 statement on behalf of loyalist paramilitaries which spoke of “abject and true remorse” to all innocent victims of loyalist violence: “The UDA has been saying that for years, that we were a product of the Troubles, we did not cause the problems, but were part of them.”

Halliday adds: “In our two statements — one in 1994 and one in 2007 — it was reiterated that we made mistakes and (gave) our apologies to innocent victims.”

Whatever the language — and there will be many voters who view those words as inadequate, given the butchery of loyalist gangs during the Troubles — these men insist that the crucial point is that they have no intention whatsoever of returning to violence.

They sound weary of the Troubles and disillusioned with what it was all about. McDonald says that the UDA’s realisation it could not win evolved from the late 1970s: “They thought then that they could beat the IRA. But they realised they couldn’t beat them — they had to bring them on board.”

He argues that former paramilitaries can be used to convince today’s generation that violence is futile: “Some of the young ones would look at the likes of Colin and myself who have been through it all as the role models for what we used to do and they want to be what they think we used to be.

“But they don’t want to listen to us when we tell them…they don’t see us as role models as what we are — just as we were.

“We’re moving further and further away from our strong points — the numbers we had, the weapons we had — we’re moving further and further away from that to a place where we’re easily accessible, where we can become involved in the politics of the future.”

Halliday says of the UDA’s future: “It’s not if or when, it’s how they leave the stage. That has to be right. It was right for republicans.”

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