Les Enfants Terribles

Maghaberry: forse guardie carcerarie coinvolte nelle dimissioni del direttore Rodford

Forse indirizzo del direttore di Maghaberry messo in cella dal personale della prigione

Avviata un’indagine per le voci secondo cui il personale della prigione avrebbe messo un foglio con i dettagli del direttore di Maghaberry all’interno della cella di un repubblicano

Il governatore di Maghaberry, Steve Rodford, si è dimesso due settimane fa per la paura di essere sotto minaccia.

E’ stato riferito che la nota contenente i suoi dati fu messa da guardie carcerarie contrarie alle riforme che Rodford stava cercando di introdurre.

Il direttore di Maghaberry aveva guidato un carcere di massima sicurezza in Inghilterra, prima di giungere nella prigione nordirlandese, dove è rimasto solo cinque mesi.

La sicurezza personale è stata uno dei fattori della sua decisione. Sua moglie aveva lasciato l’Irlanda del Nord settimane prima a causa della preoccupazione di diventare oggetto degli attacchi dei repubblicani.

A settembre, un pezzo di carta igienica contenente il nome del direttore e la targa della sua auto, era stato trovato durante la perquisizione della cella occupata da Bredan McConville, accusato dell’omicidio del poliziotto Stephen Carroll, avvenuto a marzo a Craigavon.

La polizia ha interrogato il repubblicano sulla nota manoscritta. Non è stato accusato di nulla, ma gli investigatori stanno preparando la documentazione da inviare al Public Prosecution Service.

Lo scorso mese, come parziale risposta al ritrovamento dello scritto, Steve Rodford chiuse Maghaberry ai visitatori per quattro giorni per permettere una massiccia perquisizione della prigione.

Un avvocato di Brendan McConville ha scritto al Prisoner Ombudsman, affermando che il suo cliente è stato “messo in mezzo” dal personale che si oppone ai cambiamenti e alle riforme voluti dal nuovo direttore.

La lettera di denuncia dell’avvocato Kevin Winters rivela che il suo cliente ha negato qualsiasi collegamento con la nota. L’avvocato dichiara che il suo cliente ha volontariamente fornito un campione della propria scrittura alla polizia.

Brendan McConville, si legge nella lettera, ha presentato il caso perché, semplicemente, “non c’è coincidenza tra la partenza di Stephen Rodford dal suo incarico come conseguenza del presunto ‘ritrovamento’ del pezzo di carta igienica ritenuto corpo del reato”.

Suggerisce anche che la nota fosse stata lasciata per facilitare “un piano di azione più largo interno alla prigione”.

La lettera parla di molti altri prigionieri di Maghaberry che forniranno dichiarazioni di conferma del clima di “aperta ostilità” del personale della prigione contro il governatore Rodford.

Il Prisoner Ombudsman ha confermato di aver ricevuto una denuncia formale e procederà con le indagini dopo il termine di quelle istituite dalla polizia.

Mentre sembra che nessuno del personale sia stato interrogato, non c’è dubbio dell’esistenza di speculazioni fin dal ritrovamento dei dettagli dell’ex direttore in un pezzo di carta all’interno di una cella.

Sorgono alcune delle domande di fondo: quale uso avrebbe avuto tale informazione all’interno del carcere se l’intenzione fosse di fare del male al di fuori del carcere, e perché avrebbero registrato tali informazioni su carta.

Certamente, potrebbe essere che il ritrovamento della nota abbia sortito l’effetto desiderato, ma è importante insistere che a questo punto questa è semplice speculazione, un’affermazione ed un avvocato che difende il suo cliente.

Nel comunicato, la Prison Officers Association ha detto di non accettare l’idea che la nota sia stata lasciata da uno dei suoi appartenenti, dicendo inoltre che gli agenti penitenziari non erano contrari alle riforme in via di introduzione a Maghaberry.

Qualora l’indagine di Pauline McCabe (la Prisoner Ombudsman, ndt) dimostrasse il coinvolgimento di un agente penitenziario, allora quell’agente andrà incontro alle procedure disciplinari previste e l’associazione sarebbe estremamente delusa da tale comportamento.

Maghaberry dissident note ‘planted’ claim examined

An investigation is to be launched into claims that prison staff planted a note with the details of the governor in the cell of a republican dissident suspect.

Maghaberry Governor Steve Rodford resigned two weeks ago because of fears that he was under threat.

It has been claimed that the note was planted by prison officers at the high security County Antrim jail opposed to reforms he was trying to introduce.

The Prisoner Ombudsman Pauline McCabe is to investigate the claim.

Mr Rodford came from a high security prison in England to take over as governor at Maghaberry – but quit after less than five months.

Security was one of the factors in his decision. His wife had left Northern Ireland weeks earlier because of concerns that they were being targeted by dissident republicans.

In September, a piece of toilet roll containing the governor’s name and his car registration were found during a search of a cell occupied by Brendan McConville, who’s charged with the murder of police officer Stephen Carroll in Craigavon in March.

The police questioned the republican about the handwritten note. He was not charged, but detectives are preparing a file to be sent to the Public Prosecution Service.

Last month, partly in response to the discovery of the note, Steve Rodford closed Maghaberry to visitors for four days to facilitate a huge search of the prison.

A lawyer for Brendan McConville has written to the Prisoner Ombudsman alleging that he was “set up” by staff opposed to changes and reforms being implemented by the new governor.

The letter of complaint from Belfast solicitor Kevin Winters says his client denied any connection with the note. The lawyer states that his client has volunteered to provide samples of his handwriting to police.

The letter says Brendan McConville makes the case quite simply that “there’s no coincidence between the departure of Stephen Rodford from his post consequent upon the alleged ‘finding’ of the offending piece of toilet roll”.

It also suggests that the note was planted in order to facilitate a “wider agenda within the prison”.

The letter said a number of other inmates at Maghaberry will provide statements confirming evidence of “open hostility” by prison staff to Governor Rodford.

The Prisoner Ombudsman has confirmed she has received a formal complaint and will investigate it once the police investigation has been completed.

While I understand no individual member of staff has been questioned, there’s no question there has been speculation since the discovery of the former’s governor’s details on a piece of paper inside a cell.

Some of the basic questions being asked are what use would the information be to anyone inside the prison if they were intending to do harm outside the jail, and why would they record such information on paper.

Of course, it could be that the discovery of the paper had exactly the designed effect, but it is important to stress that at this stage, this is simply speculation, an allegation and a lawyer defending his client.

In a statement, the Prison Officers Association said it did not accept that the note had been planted by one of its members, and insisted that they were not opposed to reforms being introduced at the jail.

It said that if Pauline McCabe’s investigation reveals that a prison officer did plant the note, then that officer should face full disciplinary procedures and the association would be extremely disappointed in them.

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