Les Enfants Terribles

Marian Price: un abuso di potere la sua detenzione

Brian Feeney, Irish News

Free Marian Price Now! Belfast, New LodgeA Belfast, mentre si guida lungo la Westlink verso la M2, non si può non vedere la torre di 13 piani da cui sventola il tricolore irlandese. Da anni la parte superiore viene utilizzata come una bacheca dai repubblicani.

Lo slogan dice: “Marian Price Libera” (Free Marian Price). Decine di migliaia di automobilisti lo leggono ogni giorno. Non si sa se gli prestano attenzione. Ma dovrebbero.

Nel mese di maggio Marian Price è stata arrestata, un paio di settimane dopo una commemorazione per la Rivolta di Pasqua del 32 County Sovereignty Movement, organizzata nel cimitero di Derry. Il cimitero si trova su un pendio ventoso e la Price aveva sorretto il documento da cui un uomo a volto coperto stava leggendo il messaggio di Pasqua della Real IRA.

Il 13 maggio è comparsa in tribunale con l’accusa di incoraggiamento al sostegno ad un’organizzazione illegale. Marian Price aveva chiesto il rilascio con la condizionale, che le era stata concessa. Quando è giunta ai gradini del tribunale, è stata nuovamente arrestata.

Si è scoperto che la notte precedente il nostro proconsole attuale, l’uomo con il lavoro più facile nel governo britannico, ha firmato un provvedimento di revoca di ciò che egli credeva fosse la licenza concessa a Marian Price nel 1980 per essere liberata nonostante la condanna all’ergastolo ricevuta per la sua parte nella bomba esplosa all’Old Bailey nel 1973.

Ciò di cui i consiglieri del proconsole non erano apparentemente a conoscenza era che una settimana dopo essere stata rilasciata su licenza, a Marian Price era stato successivamente concesso un perdono reale e quindi attualmente non era assolutamente rilasciata dietro concessione di licenza, così il proconsole non aveva alcun potere di revocare una licenza resa ridondante dalla grazia.

Inutile dirlo, ma l’avvocato della Price ha avazato questo punto in tribunale – per ben tre volte. Ma, indovinate un po’, il governo britannico non riesce a trovare il documento della grazia, un perdono che nessuno mette in dubbio sia stato concesso.

Dicono che è stato perso o forse distrutto. Se credi a questo, allora crederai a qualsiasi cosa. Suona come un tentativo di aggirare l’imbarazzo.

Cosa dice il proconsole su tutto questo? Quello che ci si aspetterebbe: niente.

Ricordate, questo è forse il ruolo politico più insignificante inflitto a questo luogo da Paul Murphy.

Non riceve voti e non può essere espulso qui, ma è passato come un rullo compressore su questo sistema legale. Ricordate, ha firmato l’ordine la sera prima dell’udienza per il rilascio, nel caso la Price l’avesse ottenuto.

In altre parole il nostro proconsole ha trattato l’udienza per il rilascio con la condizionale con disprezzo.

Aveva già predisposto la polizia per mettere da parte quella decisione, se il magistrato avesse rilasciato la Price.

I sostenitori di Marian Price stanno seguendo la linea sbagliata su tutta la questione.

Sostengono che sia una questione di libertà di parola. Non lo è. La libertà di parola non include un uomo a volto coperto che minaccia di uccidere la gente.

I sostenitori sottolineano che la cinquantasettenne Price è in effetti in isolamento in una prigione tutta maschile, non è in buona salute e non rappresenta una minaccia per qualcuno. E’ abbastanza giusto, ma niente di tutto questo è il vero problema.

Il vero problema è l’abuso di potere e il disprezzo per i diritti di tutti i cittadini compiuto da un politico inglese privo di qualsiasi mandato qui.

E’ vero che le opinioni di Marian Price vengono osteggiate da tutti tranne una piccola minoranza su questa isola, ma non danno al proconsole il diritto di interferire con il processo legale e di mandarla in prigione senza processo per mezzo di una sua discutibile autorità.

In effetti Owen Paterson ha internato Marian Price in quello che appare come un atto di vendetta politica.

La presunta incapacità di trovare il suo perdono è così assurda come l’altro esempio di malafede proveniente dalla stessa fonte – il vergognoso fallimento di adempiere l’impegno di svolgere un’inchiesta sull’uccisione di Pat Finucane.

Oggi (il 21 dicembre, Ndt) Marian Price si presenta di fronte alla commissione per la revisione dell’ergastolo nella prigione di Maghaberry

Lei non dovrebbe essere lì. Le era stata concessa la grazia sotto la prerogativa reale 30 anni fa e non dovrebbe essere in prigione per il capriccio di un proconsole insignificante.

Ha diritto ad un processo come tutti gli altri.

Detention of pardoned Price an abuse of power

Brian Feeney, Irish News

As you drive along the Westlink in Belfast towards the M2 you can’t miss the 13-storey tower block with the Irish tricolour flying. For years now the plinth at the top has been used as a noticeboard for republican grievances.

The slogan says ’Free Marion Price’. Tens of thousands of motorists see it every day. It’s doubtful if any of them pay any attention. They should.

In May Marion Price was arrested a couple of weeks after an Easter Sunday commemoration the 32-County Sovereignty Movement had organised in the cemetery in Derry. The cemetery is on a windy slope and Price leaned over to hold steady the paper from which a masked man was reading the Real IRA’s Easter message.

On May 13 she appeared in court charged with encouraging support for an illegal organisation. Price applied for bail on the charge and bail was granted. As she came on to the steps of the courthouse she was rearrested.

It turned out the previous night our proconsul for the time being, the man with the easiest job in the British cabinet, had signed an order revoking what he believed was the licence granted to Marion Price in 1980 to be free despite the life sentence she had received for her part in the Old Bailey bombing in 1973.

What the proconsul’s advisers had apparently not been aware of was that weeks after being released on licence, Price had subsequently been granted a royal pardon and was actually not on licence at all so the proconsul had no power to revoke a licence that had been rendered redundant by the pardon.

Needless to say, Price’s solicitor has taken this point to court — three times. But guess what, the British government can’t find the pardon, a pardon that no-one disputes was granted.

They say it has been lost or maybe shredded. If you believe that you believe anything. Sounds like a lame attempt to limp around the embarrassment.

What has the proconsul to say on all this? As you would expect, nothing.

Remember, this is perhaps the most insignificant politician inflicted on this place since Paul Murphy.

He has no votes here and couldn’t get ejected here but has ridden roughshod over the legal system here. Remember, he signed the order the night before the bail hearing in case Marion Price got bail.

In other words our proconsul treated the bail hearing with complete contempt.

He had already arranged for police to set its decision aside if the magistrate released Price.

Price’s supporters have been taking the wrong line on the whole issue.

They claim it’s a matter of free speech. It isn’t. Free speech does not include a masked man threatening to kill people.

Supporters emphasise that 57-year-old Price is in effect in solitary confinement in an all-male jail, is not in good health and is a threat to no-one. Fair enough but none of that is the real issue.

The real issue is abuse of power and contempt for the rights of all citizens by a politician and an English politician to boot, devoid of any mandate here.

It is true that Marion Price’s opinions are repugnant to all but a tiny minority on this island but that does not give the proconsul the right to interfere with the legal process and send her to jail without trial on his own questionable authority.

In effect he has interned her in what looks like an act of political vindictiveness.

The alleged inability to find her pardon is as preposterous as that other example of bad faith from the same source – the shameful failure to fulfil the commitment to hold an inquiry into the killing of Pat Finucane.

Today Marion Price goes before the life-sentence review commission in Maghaberry prison.

She should not be there. She was granted a pardon under the royal prerogative 30 years ago and should not be in jail at the whim of an insignificant proconsul.

She has the right to a trial like everyone else.

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