Les Enfants Terribles

Martin Galvin: an unrepentant Fenian

Audio e foto di Andrea “Aska” Varacalli, concessi in esclusiva per Les Enfants Terribles

Martin Galvin, il diavolo e l’acquasanta

Martin Galvin, nato in Irlanda ma cresciuto in America, è stato per lungo tempo un importante membro del NORAID, oltre che editore del “The Irish People”.

Il gruppo NORAID (Irish Northern Aid Committee) fu fondato negli Stati Uniti all’inizio dei Troubles per “sostenere, attraverso mezzi pacifici, la formazione di un’Irlanda democratica di 32 Contee”. Il suo scopo è di fornire sostegno e aiuto economico al movimento repubblicano in Irlanda. Gli unionisti e l’establishment britannico hanno sempre accusato il NORAID di contrabbandare armi per conto dei Provisional IRA, voci sempre smentite dal gruppo.

Martin Galvin è stato sostenitore dello Sinn Fein e del loro braccio armato, i Provisional IRA, per lungo tempo. Ha iniziato il percorso di allontanamento dal partito di Falls Road dopo la fine della politica di astensionismo dello Sinn Fein dai parlamenti irlandesi e britannici.

Ha lasciato il NORAID e The Irish People all’indomani dello storico cessate-il-fuoco dei Provos dell’agosto 1994.

Negli anni Ottanta Galvin era molto esposto pubblicamente per il suo lavoro all’interno del NORAID. Era una delle incarnazioni del male agli occhi del governo britannico e della sua estensione nel Nordirlanda. Venne pertanto bandito dall’ingresso nel Regno Unito, pena l’arresto.

Sfidando tale divieto, Galvin si recò ugualmente ad un raduno dello Sinn Fein a West Belfast il 12 agosto 1984. Nei disordini che seguirono il tentativo di arresto da parte della RUC, un uomo – Sean Downes – morì per un proiettile di plastica sparato da un poliziotto da meno di un metro di distanza. Colpito poco sotto al cuore, anziché di rimbalzo e da una distanza di venti metri come prescritto dalle regole di ingaggio, morirà poco dopo.

Martin Galvin è un fiero oppositore dell’Accordo del Venerdì Santo e, a partire dal 1998, trova affinità di idee e di intenti con il 32 County Sovereignty Movement, la formazione nata dai dissapori interni allo Sinn Fein.

Il 32 CSM è ritenuto il braccio politico della Real IRA, la formazione paramilitare guidata dal suo amico Michael McKevitt, ex Quartermaster General dei Provos. Galvin partecipò al matrimonio di McKevitt con Bernadette Sands, sorella di Bobby, a Dundalk.

Adesso Martin Galvin torna a spronare il movimento repubblicano irlandese, proprio dal luogo in cui si commemora Brendan “The Dark” Hughes, il fiero comandante della Brigata Belfast. Anche Hughes, al pari di Galvin, si è sganciato dai lunghi tentacoli dello Sinn Fein, che voleva far rinnegare agli ex combattenti il loro ruolo nella lotta per un’Irlanda unita, assegnandogli un vitalizio a Stormont o in qualche consiglio comunale a spese dei contribuenti.

Un’importante discorso, quello di Galvin, che cerca di invitare i vari movimenti a fare tutti un passo indietro e a riunirsi sotto l’unica bandiera possibile: quella della riunificazione dell’isola.



Martin Galvin allo Sinn Fein: “Traditori”

Suzanne Breen, Sunday World

L’ex direttore di Noraid Martin Galvin chiede a tutti i militanti repubblicani di qualsiasi fazione di unirsi. Chiede loro di pensare ad una nuova strategia per sconfiggere i britannici.

Parlando ad un raduno vicino a Dundalk per commemorare la “leggenda” dell’IRA Brendan Hughes, l’avvocato di New York ha bollato il processo di pace come una svendita degli ideali repubblicani.

Conosciuto come “The Dark” (Lo Scuro), Hughes fu il comandante della Brigata Belfast dell’IRA all’apice dei Troubles e guidò il primo sciopero della fame nei Blocchi H.

Un tempo migliore amico di Gerry Adams, è scomparso tre anni fa, continuando ad accusare i Provos di tradimento. Repubblicani provenienti da tutta Irlanda si sono ritrovati domenica nella Cooley Mountains, dove sono state sparse le ceneri di Hughes, per rendergli onore.

In un discorso inflessibile, Galvin – cui venne negato l’ingresso nel Regno Unito negli anni Ottanta – ha affermato: “Gli inglesi pensano sia tutto fatto e finito. David Cameron ritiene che i repubblicani siano sconfitti, come già fece Margaret Thatcher.

“Ma Brendan Hughes e i blanketmen non sono stati battuti. Sono rimasti determinati nonostante tutto quello che gli inglesi gli fecero piovere addosso. Oggi, i repubblicani possono forgiare un’unità ed una strategia per lottare ancora una volta.

“Possiamo tornare sul percorso di un’Irlanda unita e libera cui i Feniani impenitenti come Brendan, e con lui molti altri, hanno sacrificato così tanto per ottenere”. Alla commemorazione hanno partecipato numerosi ex compagni di Hughes.

Galvin denuncia i leader dello Sinn Fein, una volta stretti alleati, per aver accettato il dominio britannico: “Diventando ministri a Stormont, lavorando nei Policing Boards, ed entrando in collaborazione con il DUP non vogliono un’Irlanda unita”.

Galvin ha detto che Hughes era inorridito per i compromessi dei Provos: “Il suggerimento che pentirsi o rinnegare la sua parte nella lotta per rendersi politicamente accettabile agli inglesi o ad un Paisley o Robinson a guidare Stormont avrebbe ottenuto un «Vedi di crescere!» come risposta.

“Brendan era un soldato dell’IRA il cui coraggio e la cui determinazione straripava in chi gli stava accanto, infondendo fiducia che lo schiacciante vantaggio militare delle forze della corona britannica sarebbe stato in qualche modo essere superato”.

Galvin maledice Martin McGuinness, vice primo ministro e paramentare dello Sinn Fein, per aver accolto David Cameron a Stormont la scorsa settimana e per aver applaudito il suo discorso:

“I repubblicani sono tenuti a pentirsi del loro passato. Ma non c’è stato alcun pentimento da Cameron per il massacro di Ballymurphy, quando 11 civili furono uccisi dai parà nel 1971.

“Non c’era pentimento per lo shoot-to-kill (sparare-per-uccidere), per l’internamento, per la collusione con gli squadroni della morte lealisti o per molti altri atti ingiustificabili eseguiti in nome del dominio britannico”.

Nel 1984, Galvin – che fu bandito dal Regno Unito – sfidò drammaticamente le autorità comparendo al raduno anti-internamento promosso dallo Sinn Féin a West Belfast. Appena Gerry Adams introdusse il suo intervento, i poliziotti della RUC hanno preso d’assalto la folla, cercando invano di arrestarlo. La polizia uccise Sean Downes (22) con un proiettile di plastica.

L’ex capo del Noraid si è detto inorridito perché lo Sinn Féin adesso “cerca di zittire” i repubblicani che sono in disaccordo con loro. Ha elogiato Hughes e altri per “aver avuto il coraggio di parlare”.

Ha affermato che i prigionieri repubblicani stanno subendo atti di “brutalità” nella prigione di Maghaberry e lo Sinn Féin dovrebbe vergognarsi di sé stesso per aver appoggiato il ministro della Giustizia David Ford.

Galvin si è scagliato contro le autorità per aver ritirato la licenza di Marian Price, componente del gruppo che attaccò il tribunale dell’Old Bailey, che viene tenuta in isolamento in Maghaberry. E’ “vergognoso” che Gerry Kelly – anche lui con la Price per gli attentati a Londra – ora sostiene il sistema che l’ha imprigionata.

L’americano, una voce schietta del movimento repubblicano per decenni, ha detto che era ipocrita che il repubblicano di Tyrone, Gerry McGeough, fosse stato recentemente incarcerato per un’accusa risalente a oltre 30 anni fa, mentre i membri delle forze di sicurezza coinvolti nello “shoot-to-kill, negli omicidi collusi o addirittura nella tortura” avevano ricevuto l’amnistia.

Anche Jim McAllister, ex rappresentante dello Sinn Féin per South Armagh ha tenuto il suo discorso durante il raduno. Ha affermato che la disillusione di Hughes verso i Provos trovava riscontro tra i repubblicani.

McAllister ha detto che durante le riunioni dello Sinn Féin, Gerry Adams aveva spesso paragonato la lotta repubblicana a “una corsa in autobus per Cork”, spiegando come ci sarebbero state “fermate e inversioni”, mentre la gente saliva e scendeva.

“Beh, Gerry non è su quel bus per Cork ora. Sta facendo fortuna, mentre molti di coloro che lo seguivano hanno il sussidio di disoccupazione. Gerry ed i suoi amici hanno le loro case per le vacanze, mentre la disoccupazione nella zona di West Belfast è grave come il primo giorno in cui fu eletto”, ha detto McAllister.

Ha affermato che Hughes aveva ispirato una nuova generazione di repubblicani: “Brendan credeva nella costruzione di un’Irlanda dalla quale tutti avrebbero potuto trarre beneficio, soprattutto quelli in fondo alla fila. Il potere per l’amore del potere, vincere le elezioni per il bene di chi vi partecipa, aiutando a gestire la partizione – non erano questi i suoi obiettivi.

“L’inversione a U di Gerry Adams è stata un tradimento di Brendan come amico e come repubblicano, così come è un tradimento per tutti quelli che pensavano tutta la faccenda riguardava sbarazzarsi di Stormont e del dominio britannico, creando una Repubblica democratica e socialista”.


Audio and photograph by Andrea “Aska” Varacalli for Les Enfants Terribles

‘Traitors’ — Martin Galvin’s Rap for ‘Sell Out’ by Sinn Féin

Suzanne Breen, Sunday World

Former Noraid boss Martin Galvin is urging militant republicans of all factions to unite. He has called on them to draw up a bold new strategy to defeat the British.

Addressing a rally near Dundalk to commemorate IRA ‘legend’ Brendan Hughes, the New York lawyer slammed the peace process as a sell-out of republican ideals.

Known as ‘the Dark’, Hughes was the IRA’s Belfast Brigade commander during the height of the Troubles and led the first H-Block hunger-strike.

Once Gerry Adams’ best friend, he died three years ago accusing the Provos of betrayal. Republicans from all over Ireland yesterday gathered in the Cooley Mountains, where Hughes’ ashes are scattered, to honour him.

In a hardline speech, Galvin – who was once banned from entering the UK – said: “The British think it’s all done and dusted. David Cameron believes republicans are defeated just as Margaret Thatcher did.

“But Brendan Hughes and the blanketmen weren’t beaten. They remained determined despite everything the British threw at them. Today, republicans can forge a unity and strategy to break through once more.

“We can get back on the path to a united and free Ireland which unrepentant Fenians like Brendan, and so many others, sacrificed so much to win.” Many of Hughes’ former IRA comrades attended the commemoration.

Galvin denounced the Sinn Féin leaders, who were once his close allies, for having accepted British rule: “Becoming Stormont ministers, serving on (policing) boards, and entering a partnership with the DUP won’t unite Ireland.”

Galvin said Hughes was appalled at the Provos’ compromises: “The very suggestion he repent or disown his part in the struggle to make himself politically acceptable to the British or to a Paisley or Robinson led Stormont would have been answered with, ‘Cop yourself on!’

“Brendan was an IRA soldier whose courage and determination overflowed into those beside him, instilling confidence that the overwhelming military advantages held by the British crown forces would somehow be overcome.”

Galvin blasted Deputy First Minister Martin McGuinness and Sinn Féin MLAs for welcoming David Cameron to Stormont last week and for applauding his speech:

“Republicans are expected to repent their past. But there was no repentance from Cameron for the Ballymurphy Massacre when 11 civilians were murdered by the Paras in 1971.

“There was no repentance for shoot-to-kill, internment, collusion with loyalist death squads or the many other unjustifiable acts done in the name of British rule.”

In 1984, Galvin – who was banned from the UK – dramatically defied the authorities by appearing at a Sinn Féin anti-internment rally in West Belfast. As Gerry Adams introduced him to speak, the RUC stormed the crowd, trying in vain to arrest him. Police shot dead Sean Downes (22) with a plastic bullet.

The former Noraid boss said he was horrified Sinn Féin were now “trying to silence” republicans who disagreed with them. He praised Hughes and others for “having the courage to speak out”.

He claimed dissident republican prisoners were suffering “brutality” in Maghaberry jail and Sinn Féin should be ashamed of itself for backing Stormont Justice Minister David Ford.

Galvin slammed the authorities for revoking the license of Old Bailey bomber Marian Price who is being held in isolation in Maghaberry. It was “disgraceful” that Gerry Kelly – Price’s fellow bomber – now supported the system imprisoning her.

The American, who has been an outspoken champion of the republican movement for decades, said it was hypocritical that Tyrone republican, Gerry McGeough, was recently jailed on charges from over 30 years ago while security force members involved in “shoot-to-kill, collusion murders, or even torture” had received an amnesty.

Former Sinn Féin South Armagh representative, Jim McAllister, also addressed the rally. He claimed Hughes’ disillusionment at the Provos was growing among republicans.

McAllister said that at Sinn Féin meetings, Adams had often compared the republican struggle to “a bus ride to Cork”, explaining how there would be “stops and reverses” as people got on and off.

“Well, Gerry’s not on that bus to Cork now. He’s on the pig’s back while many of those who followed him are on the dole. Gerry and his pals have their holiday homes while unemployment in west Belfast is as bad as the first day he got elected,” McAllister said.

He claimed Hughes had inspired a new generation of republicans: “Brendan believed in building an Ireland that would benefit everyone, especially those at the bottom of the pile. Power for power’s sake, winning elections for the sake those fighting them, helping to administer partition – these weren’t his goals.

“Gerry Adams’ u-turn was a betrayal of Brendan as a friend and a republican, just as it’s a betrayal of all who thought the whole thing was about getting rid of Stormont and British rule and creating a democratic, socialist Republic.”

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