Quasi 1.800 persone hanno firmato una petizione online per chiedere al Segretario di Stato Theresa Villiers di scusarsi con i parenti delle vittime del massacro di Loughinisland.
La richiesta giunge dopo che il Police Ombudsman ha riscontrato atti di collusione nell’omicidio di sei cattolici all’Heights Bar di Loughinisland nel giugno 1994, perpetrato dai lealisti dell’Ulster Volunteer Force (UVF).
Nel rapporto di settimana scorsa il dottor Michael Maguire ha confermato una serie di collegamenti tra la banda di assassini lealisti che operavano a South Down e le forze di sicurezza.
Si è appreso che l’arma utilizzata per uccidere gli innocenti cattolici a Loughinisland, il fucile d’assalto cecoslovacco VZ-58, faceva parte di una partita di armi contrabbandata nel Nord nel 1987 con l’aiuto di Brian Nelson, ufficiale dell’esercito britannico e dell’intelligenge dell’Ulster Defence Association (UDA).
I sei cattolici furono colpiti a morte dai proiettili del fucile automatico nell’Heights Bar mentre guardavano la partita della coppa del mondo di calcio 1994 tra Irlanda e Italia.
Le vittime furono: Barney Green (87 anni), Adrian Rogan (34), Malcolm Jenkinson (53), Daniel McCreanor (59), Patrick O’Hare (35) e Eamon Byrne (35).
A inizio anno Theresa Villiers provocò scalpore quando affermò che si trattava di “una distorsione deliberata” affermare che ci fosse stata una condotta non corretta da parte delle forze di sicurezza durante i Troubles.
Il Segretario di Stato proseguì affermando che esiste una “contro narrativa perniciosa” che “che cerca di spostare la responsabilità delle persone che hanno commesso atti di terrorismo e di posizionare lo stato al centro di quasi tutte le atrocità e gli omicidi che hanno avuto luogo – sia attraverso le accuse di collusione, abuso di agenti e informatori o altre forme di attività illegale”.
“Ricordate questo. Non furono né la RUC né l’esercito a mettere le bombe a Lamon, Enniskillen o a Shankill e non hanno neppure premuto i grilletti a Loughinisland o Greysteel” ha poi aggiunto.
La petizione è stata indetta lunedì dal gruppo Relatives for Justice.
Il direttore Mark Thompson ha detto che gli agenti di Stato britannici ebbero un ruolo chiave a Loughinisland.
“Furono agenti pagati dalla RUC ad aver premuto i grilletti e fu la RUC a non investigare adeguatamente sul massacro, senza eseguire perquisizioni e senza arresti per un mese, nonostante avessero ricevuto i nomi dei colpevoli il giorno stesso” ha detto.
“Gli alibi non furono controllati e le prove furono costantemente distrutte dalla polizia. Fu la RUC a distruggere la macchina usata per la fuga 10 mesi dopo la strage, negando a future indagini l’opportunità di cercare il DNA”.
Thompson ha invitato la Villiers a ritirare le sue osservazioni.
“A seguito della pubblicazione del rapporto del Police Ombudsman su Loughinisland, la signorina Villiers non può dire semplicemente di accettare le conclusioni della relazione, lasciando vivere le sue osservazioni offensive e dannose.
“Deve ritirare le osservazioni e fare le scuse alle famiglie delle vittime di Loughinisland e a tutte le famiglie colpite dalla politica militare britannica di collusione”, ha detto.
Tratto da The Irish News
Petition calls for Theresa Villiers to withdraw Loughinisland remarks
ALMOST 1,800 people have signed an online petition calling on Secretary of State Theresa Villiers to apologise to relatives of those killed during the Loughinisland massacre.
The call came after the Police Ombudsman found that there was collusion in the UVF murder of six Catholics at the Heights Bar in Loughinisland in June 1994.
In last week’s damning report Dr Michael Maguire confirmed a catalogue of links between a loyalist killer gang operating in south Down and the security forces.
It is also known that the weapon used to killed the innocent Catholic men at Loughinisland, a Czech made VZ-58, was part of a batch smuggled into the north with the help of British army agent and UDA intelligence officer Brian Nelson in 1987.
Those who died had been in the Heights Bar watching the Republic of Ireland play Italy in the 1994 World Cup when the murder gang burst in and sprayed them with automatic gunfire.
They included Barney Green (87), Adrian Rogan (34), Malcolm Jenkinson (53), Daniel McCreanor (59), Patrick O’Hare (35), and 35-year-old Eamon Byrne.
Earlier this year Ms Villiers caused controversy when she claimed it was a “deliberate distortion” to say there was widespread misconduct in the security forces during the Troubles.
She went on to say there is a “pernicious counter narrative” which is a “version of the Troubles that seeks to displace responsibility from the people who perpetrated acts of terrorism and place the state at the heart of nearly every atrocity and murder that took place – be it through allegations of collusion, misuse of agents and informers or other forms of unlawful activity”.
“Remember this. It wasn’t the RUC or the Army who planted the bombs at La Mon, Enniskillen, or the Shankill, or pulled the triggers at Loughinisland or Greysteel,” she later added.
The petition was set up by campaign group Relatives for Justice on Monday.
Director Mark Thompson said British state agents had a central role in Loughinisland.
“It was RUC paid agents who pulled the triggers and it was the RUC who failed to investigate the atrocity, with houses not searched and no arrests made for a month, despite having names within a day,” he said.
“Alibis weren’t checked out and evidence was persistently destroyed by the police. It was the RUC who destroyed the getaway car after 10 months denying future police investigations the opportunity to test for DNA.”
He called on Ms Villiers to now withdraw her remarks.
“Following the publication of the Police Ombudsman Report on Loughinisland Ms Villiers cannot say she accepts the findings of the report and allow her hurtful and damaging remarks to stand.
“She must retract the remarks and make apology to the Loughinisland families and all families affected by the British military policy of collusion,” he said.