Distretto Nord

Nordirlanda: le indagini proseguono

La polizia impiega 350 poliziotti per la caccia ai “dissidenti”. Il padre del ragazzo arrestato: “Mio figlio ha un alibi per lunedì sera”. I lealisti assicurano: “nessuna rappresaglia”.

massereene barracksLa polizia nordirlandese ha gettato 350 agenti alla ricerca dei responsabili degli attacchi di sabato e lunedì scorso.
Un numero elevato di poliziotti, per mostrare determinazione contro i cosiddetti “dissidenti repubblicani”.

Questa mattina, a Belfast, si sono incontrati i comandanti delle due forze di polizia dell’isola. Hanno discusso di cooperazione tra la Psni e la Garda nella caccia dei paramilitari repubblicani coinvolti.

Da Dublino sono giunti il comandante della polizia Fachtna Murphy, e il suo vice Martin Callinan, il quale ha confermato che “la cooperazione tra le due forze di polizia cresce stabilmente da molti anni”.

“La Psni sta lavorando con la An Garda Siochána e le forze di sicurezza per catturare i responsabili degli omicidi degli scorsi giorni e portarli di fronte alla giustizia”, ha aggiunto Hugh Orde.

A chi fa balenare l’ipotesi che gli attacchi di Antrim e di Craigavon possano essere in qualche modo collegati, Hugh Orde parla di “incidenti separati”.

E’ giunta voce che i repubblicani avrebbero fatto arrivare nelle Sei Contee un’autovettura con oltre 150 chilogrammi di esplosivo a bordo. Forse una notizia pubblicata ad hoc per innalzare la tensione tra le due comunità.

Nel frattempo i corpi dei due soldati uccisi a Massereene Barracks sono stati restituiti alle famiglie per le esequie.

I due arrestati in collegamento con la morte di Stephen Carroll, a Craigavon, restano ancora in custodia.
I genitori del 17enne, prelevato dai poliziotti con le armi spianate, è stato fermato in base al Prevention of Terrorism Act (Legge per la prevenzione del terrorismo), quindi gli hanno fatto indossare una tuta della polizia scientifica e portato nella stazione Psni di Antrim.

Secondo il patrigno il ragazzo avrebbe un alibi. Sarebbe stato a casa della fidanzata negli istanti in cui sparavano a Carroll.
Gli agenti hanno sfondato la porta dell’ufficio del patrigno e, con indosso la tuta bianca della scientifica, hanno perquisito i locali da cima a fondo.
“Hanno portato via anche computer e scarpe. Non ho avuto la possibilità di parlare con mio figlio perché l’hanno portato via subito”, dice l’uomo.
“E’ terribile come stanno trattando la gente”, prosegue il patrigno del giovane fermato. “La polizia non dà scelta alla gente. Hanno sparato ad uno di loro, devono fare qualcosa. Ma agire come hanno fatto con mio figlio vuol dire incoraggiare le persone ad entrare nelle organizzazioni paramilitari”.

Dopo aver controllato la casa del giovane, la polizia si è occupata di una vettura parcheggiata all’esterno. Per precauzione un poliziotto armato con fucile di precisione sorvegliava la zona.

Richard Walsh, del Repubblican Sinn Fein non ritiene corretto “parlare di omicidio”. E rispondendo alle parole di McGuinness, che ha bollato gli autori dei due attacchi come “traditori dell’intera Irlanda”, ha detto: “In tutta franchezza, penso che dovrebbe guardare tra la sua cerchia per vedere chi sono i traditori”.
Inoltre il rappresentante del Rsf osserva che “non si sono sentite molte reazioni, tranne quelle sui giornali e molte, devo essere onesto, mi sono sembrate semplicemente coreografiche. Chissà perché, ma non sono sorpreso di ciò”.

Eirigi, un altro gruppo repubblicano contrario a Stormont, ha rilasciato una dichiarazione dove non si condanna l’uccisione dei tre membri delle forze di sicurezza. Ma non ritiene sia il tempo giusto per la lotta armata.
Breandán MacCionnaith, portavoce di Eirigi ed ex membro shinner, ricorda che il gruppo ha “organizzato molti eventi pubblici destinati a costruire un’opposizione pubblica contro l’imperialismo inglese in Irlanda”, come la protesta contro la parata del Royal Irish Regiment dello scorso novembre.
Il portavoce conclude notando che “mentre supportiamo il diritto della popolazione di difendersi dalle aggressioni, Eirigi non crede esistano le condizioni per condurre una guerra vittoriosa contro gli occupanti britannici”.

Anche i lealisti fanno le proprie mosse. Dopo la partecipazione del brigadiere dell’Uda Jackie McDonald alla protesta silenziosa a Belfast, la leader del Pup Dawn Purvis, accompagnata dagli ex prigionieri Billy Hutchinson e Tom Roberts, ha incontrato il capo della polizia Hugh Orde. “Ci hanno detto che in questo momento non hanno bisogno di distrazioni. Vogliono focalizzare le risorse su queste ricerche”, ha proseguito la parlamentare lealista. “Ovviamente vogliono conoscere l’umore dei lealisti” ha concluso Purvis.

I lealisti, quindi, staranno nei loro club ad osservare la caccia. Mantenendo integro tutto il loro arsenale.

Tags

René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

Related Articles

Close