Distretto Nord

Ragazzo pestato in violenza settaria. Troppo spaventato per uscire di casa

Murales ad Ardoyne
La madre di un ragazzo di Ardoyne, pestato brutalmente in un parcheggio di Crumlin Road, ha avvisato gli altri genitori di alzare la guardia contro possibili attacchi settari.

Il 15enne, troppo spaventato per farsi identificare, camminava vicino ad una stazione di servizio in Crumlin Road lo scorso martedì insieme al fratello e ad un amico di famiglia.

A quel punto mentre i tre tornavano a casa attraversando il parcheggio del Dunnes Store sono stati affrontati da due uomini che gli hanno chiesto da dove venissero.

Quando il ragazzo ha risposto di essere di Ardoyne i due li hanno rincorsi, riuscendo a raggiungere il ragazzo e assalendolo mentre lo insultavano con offese settarie.

“Ci hanno chiamato Feniani bastardi e ci rincorrevano. Mi hanno preso e hanno iniziato a picchiarmi e a calpestarmi”, ha detto il giovane.

“Erano due uomini molto grossi, non erano di certo ragazzi.

“Hanno continuato a calpestarmi e mi sono rinchiuso a riccio. Poi sono scappati e mi hanno lasciato là”.

Il giovane è ritornato alla sua casa di Ardoyne dove la madre, sconvolta, lo ha portato in ospedale. Il 15enne è stato ricoverato per commozione cerebrale, strappo dei muscoli del collo, tagli e lividi sul corpo.

La madre ha detto che il ragazzo è rimasto traumatizzato dall’aggressione.

“Ha paura ad uscire nel caso possa accadergli di nuovo”, a detto la madre.

“Lo hanno attaccato senza alcuna ragione solo perché è di Ardoyne e volevano malmenare un cattolico. Ma i miei figli non sono credenti, quindi non è cattolico.

“Avrebbe potuto essere ucciso. Sono disgustata, è solo un ragazzo e loro due grossi uomini.

“Voglio solo avvisare gli altri genitori che questo genere di cose continua ad accadere, quindi vigilino sui loro figli.

“Non voglio che ciò accada a qualcun altro”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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