Sei lealisti accusati per i disordini di Belfast
Sette persone sono state fermate e sei sono state formalmente accusate in relazione ai gravi disordini esplosi durante le proteste lealiste contro il raduno repubblicano anti internamento di venerdì sera a Belfast
Cinquantasei agenti della PSNI sono rimasti feriti nelle violenze scoppiate nel centro cittadino, dove centinaia di contestatori lealisti si erano radunati in vista della parata repubblicana.
Sporadiche violenze hanno avuto luogo anche nella zona di Peter’s Hill, dove un diciannovenne è stato arrestato perché sospettato di aver partecipato ai disordini e per furto di auto.
Il giovane è stato accusato di assemblea riottosa. Rilasciato con la condizionale, il suo fascicolo verrà implementato con i risultati delle indagini per il sequestro di un veicolo.
Nel frattempo due uomini di 35 e 37 anni sono stati accusati di comportamento riottoso, ostruzione alla polizia e resistenza a pubblico ufficiale.
Un ventottenne è stato accusato di assemblea riottosa, ostruzione e resistenza a pubblico ufficiale.
Tutti e quattro compariranno in tribunale a Belfast nella giornata di lunedì.
Le accuse contro un cinquantasettenne sono per aggressione e resistenza a pubblico ufficiale.
Per un ventitreenne si parla di ostruzione alla polizia, di due accuse per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di droga di classe A.
Entrambi saranno in aula il mese prossimo.
Un settimo uomo, di 37 anni, è stato rilasciato con la condizionale ma le indagini sul suo conto proseguiranno.
Sabato il comandante della PSNI Matt Baggott aveva descritto i disordini come “insensata anarchia”.