Les Enfants Terribles

Sinn Féin cerca il dialogo con i repubblicani contrari al processo di pace

Declan Kearney

Uno dei leader dello Sinn Féin afferma che il partito desidera parlare con tutti i repubblicani, compresi i gruppi armati, sulla futura strategia per un’Irlanda unita

In un’intervista rilasciata prima delle commemorazioni di Pasqua, il presidente del partito Declan Kearney ha parlato a coloro che, nella sua comunità, non sostengono lo Sinn Féin né appoggiano la strategia repubblicana.

“Ci sono altri repubblicani che si sono organizzati, direttamente in opposizione al processo di pace”, ha detto a UTV.

“È loro diritto politico di farlo, ma nessun repubblicano oggi ha il diritto di utilizzare le azioni armate o il militarismo per minare il processo di pace, per abbattere tutte le istituzioni all-Ireland o per creare le circostanze che portino ad una nuova militarizzazione inglese del Nord”.

Il suo partito è interessato a parlare con coloro che si oppongono alla strategia Sinn Féin, fa sapere Kearney.

“Il doppio compito che fronteggiano tutti coloro che sono impegnati nel repubblicanesimo irlandese sono oggi di indirizzarci verso la riconciliazione e quindi lavorare collettivamente per creare le migliori circostanze per realizzare l’unità del nostro popolo e per muoverci in modo incrementale attraverso la persuasione per ottenere la realizzazione di una nuova Irlanda, concordata e unita”.

Alcuni di coloro che si sono allontanati dalla politica repubblicana mainstream hanno formati altri gruppi. Uno di essi è il Republican Network for Unity.

Hanno lanciato un nuovo documento, sotto il titolo di “Revolutionary Republicanism” (Repubblicanesimo Rivoluzionario), che parla di reclamare l’intera Irlanda, ma omette i dettagli sulla questione delle azioni armate.

“Siamo onesti sulla lotta armata,” ha affermato Ciaran Cunningham di RNU.

“È una questione di eredità. È il risultato del lascito dell’occupazione britannica in Irlanda, che è sempre stata mantenuta con la forza.

“La lotta armata è, se volete, un residuo di questa eredità.

“Non è qualcosa su cui diventiamo ipocriti, non è qualcosa che stiamo promuovendo o condannando”.

Ma parlando a UTV, l’ex prigioniero dell’IRA Seanna Walsh ha detto coloro che sono coinvolti in attività armate devono spiegare le loro azioni.

“Noi lo abbiamo fatto in un contesto specifico dove credevamo di poter raggiungere un obiettivo politico”, ha spiegato.

“Non c’è nessuno ad affermare che ciò che sta accadendo oggi permetter di raggiungere gli obiettivi politici, è semplicemente militarismo per amore del militarismo”.

All’inizio di questo mese, anche il parlamentare dello Sinn Féin Gerry Kelly ha espresso interesse a impegnarsi con i repubblicani, dopo che i gruppi armati avevano minacciato di morte il vice primo ministro Martin McGuinness nella stessa settimana in cui venne sventato il tentativo di far esplodere una stazione di polizia a Derry.

Da allora ci sono stati una serie di tentativi di attaccare la polizia e diversi allarmi bomba legati ai repubblicani. Nell’ultimo allarme la polizia ha recuperato una bomba da 60 kg in un’auto abbandonata, destinata secondo gli ufficiali ad una stazione PSNI nel Fermanagh.

Il gruppo repubblicano Oglaigh na hEireann successivamente ha sostenuto che l’obiettivo previsto era l’hotel in cui si terrà il vertice del G8.

Mark Durkan, parlamentare SDLP, ha detto che è pronto a parlare con i repubblicani.

“Ho sempre creduto nel dialogo, non credo che abbiamo qualcosa da temere dal dialogo”, ha affermato.

“Se hai intenzione di provare a convincere le persone che credono nella violenza che il dialogo può funzionare, non puoi farlo rifiutandoti di impegnarti in un dialogo con loro”.

C’è un senso di urgenza per il presidente dello Sinn Féin nel cercare una discussione sul futuro da parte di tutti i repubblicani.

“Questo deve essere un momento di discussione all’interno del repubblicanesimo”, ha spiegato Kearney.

“E poi i repubblicani devono impegnarsi nelle relazioni con tutti i settori di opinione nella società irlandese per capire insieme come, in quanto società, siamo in grado di creare un’Irlanda condivisa e un’Irlanda che ci garantisca di vivere in pace con noi stessi”.

SF seeks engagement with dissidents

A senior Sinn Féin leader has said his party wants to talk to all republicans, including armed dissident groups, on a future strategy for a united Ireland – achieved by persuasion.

In an interview ahead of this weekend’s Easter commemorations, Party Chairman Declan Kearney spoke of those within his community who don’t support Sinn Féin or endorse republican strategy,

“There are other republicans who have organised, directly in opposition to the peace process,” he told UTV.

“It is their political right to do that, but no republican has the right today to use armed actions or militarism to undermine the peace process, to tear down all-Ireland political institutions or to create the circumstances where by the British can remilitarise the North.”

He says his party is interested in talking with those opposed to the Sinn Féin strategy.

“The twin tasks facing all those who are committed to Irish republicanism are today, to address ourselves to reconciliation, and to then work out collectively how we can create the best circumstance for bringing about the unity of our people and moving incrementally through persuasion towards the achievement of a new Ireland, an agreed, united Ireland.”

Some of those who have moved away from mainstream republican politics have formed other groups, one which is Republican Network for Unity.

They have launched a new document, under the title of ‘revolutionary republicanism’, which talks of reclaiming all of Ireland but lacks detail on the question of armed actions.

“We’re honest about armed struggle,” Ciaran Cunningham, from the group has said.

“It’s a legacy issue. It’s as a result of the legacy of British occupation in Ireland, which has always been maintained by force.

“Armed struggle is, if you like, residue of that legacy.

“It is not something we’re going to be hypocritical about, it is not something we are going to be promoting or not something we are condemning.”

But speaking to UTV, former IRA prisoner Seanna Walsh said those involved in armed activity must explain their actions.

“We did it within a specific context where we believed it could achieve a political objective,” he explained.

“There’s nobody saying that what is happening today can achieve political objectives, it’s simply militarism for militarism’s sake.”

Earlier this month, Sinn Féin MLA Gerry Kelly also expressed interest in engaging with dissidents, after they made a death threat to deputy First Minister Martin McGuinness in the same week a dissident plot to bomb a Londonderry police station was foiled.

Since then there have been a number of attempts to attack police and bomb alerts linked to dissident republicanism, the latest of which saw a 60kg bomb discovered in an abandoned car which police believed was destined for a PSNI station in Co Fermanagh.

Dissident republican group Óglaigh na hÉireann later claimed the intended target was the hotel where the G8 summit will be held.

SDLP Foyle MP Mark Durkan has said he is also prepared to talk with dissidents.

“I have always believed in dialogue, I don’t believe we have anything to fear from dialogue,” he said.

“If you’re going to try and convince people who believe in violence that dialogue can work, you can’t do it by refusing to engage in dialogue with them.”

There is a sense of urgency for the Sinn Féin chairman to get all republicans to discuss the future.

“This should be a time for discussion within republicanism,” Mr Kearney explained.

“And then for republicans to engage in outreach much more expansively with all sections of opinion in Irish society to work out collectively how we as a society can create an agreed Ireland and an Ireland that ensures that we live at peace with ourselves.”

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