Un rapporto del progresso sulla decommissioning lealista consegnato ai governi britannico e irlandese la scorsa settimana, sarà pubblicato domani.
Elencherà dettagliatamente gli eventi di giugno, quando i gruppi paramilitari lealisti hanno messo fuori uso le armi.
Le dirigenze delle due organizzazioni – UVF e Red Hand Commando – hanno dichiarato di aver distrutto l’intero arsenale in proprio possesso, ma l’UDA ha solamente dato avvio al processo.
Importanti figure di quell’organizzazione si sono incontrati a Belfast con l’Independent International Commission on Decommissioning (IICD) – con il cosiddetto brigadiere di North Antrim/Londonderry, Billy McFarland, che ha parlato due volte con la squadra di de Chastelain.
Alla domanda se il processo verrà completato prima della scadenza del prossimo febbraio, un’importante lealista ha detto al giornale: “E’ quello che abbiamo promesso (all’IICD).
“Se non accadrà nulla di disastroso, andrà in questa maniera”.
E riguardo ai tempi di risposta dell’UDA, ha affermato che “prima accade, meglio sarà.
“Più a lungo aspettiamo e maggiore è la possibilità che accada qualcosa.
“Molti di loro (dirigenti UDA) vogliono compiere il passo prima possibile.
“Cosa si potrebbe fare con le armi, comunque?” ha chiesto la fonte.
Non tutte le armi di UDA sono sotto il controllo dell’attuale Inner Council, dopo una serie di faide interne.
C’è anche il dubbio circa l’impegno di Billy McFarland verso il processo di messa fuori uso delle armi.
L’ultimo rapporto emesso da IICD ha segnalato un importante progresso nella decommissioning, non solo per le tre principali organizzazioni paramilitari, ma anche per la brigata di SouthEast Antrim.
Se non si otterranno progressi, il Segretario di Stato Shaun Woodward ha minacciato di concludere il processo di decommissioning.
Recentemente Woodward ha detto al Telegraph che l’ultima scadenza di febbraio non sarà più modificabile.
UDA promise decommissioning by February
A progress report on loyalist decommissioning given to the British and Irish governments last week is to be published tomorrow.
It will detail the events in June when loyalist groups eventually moved to put arms beyond use.
The leaderships of two of those organisations — UVF and Red Hand Commando — claim all weapons under their control have been decommissioned, but the UDA made only a start to the process.
Senior leaders of that organisation met the Independent International Commission on Decommissioning (IICD) in Belfast last Monday — with the so-called brigadier in north Antrim/Londonderry Billy McFarland meeting the de Chastelain team twice.
Asked if the process would be completed before the final deadline of next February, a senior UDA figure told this newspaper: “That was the promise that was made (to the IICD).
“Unless something disastrous happens, that’s where it’s going.”
Asked how quickly the UDA might move, the source responded: “I would hope the sooner the better.
“The longer it goes on the greater the chance something would happen.
“A lot of them (UDA leaders) would do it as soon as possible.
“What’s anybody going to do with them (the guns) anyway?” the source asked.
Not all UDA weapons are under the control of the current inner council leadership, after a series of internal feuds.
There has also been a question about the commitment of Billy McFarland to the decommissioning process.
The latest IICD report will give an assessment of significant progress on decommissioning not just by the three main paramilitary organisations but also the breakaway UDA faction in southeast Antrim.
If progress was not achieved, the Secretary of State Shaun Woodward had warned he would end the decommissioning process.
Recently he told this newspaper that next February is the final deadline with absolutely no room for manoeuvre on that date.