Distretto Nord

Ulster, il ritorno dell’Ira. Brown: pace incrollabile

da Belfast, Andrea Varacalli – Avvenire

L’attacco fuori dalla caserma Massereene dopo la consegna di due pizze. Il premier: “Esecuzione senza scrupoli”. Caccia all’uomo della polizia nordirlandese e dei servizi britannici
Due genieri morti e altre quattro persone ferite nell’agguato condotto sabato sera ad Antrim dalla formazione armata La condanna dello Sinn Fein: “Atto sbagliato e controproducente”

Massereene Barracks ad AntrimIl processo politico nordirlandese è “incrollabile”. A riaffermarlo, a due giorni dall’attentato che è costato la vita di due militari del Genio britanni­co in Ulster, e ferito altri quattro tra civili e soldati, è stato il primo ministro del governo di Londra, Gordon Brown, in visita alla caserma Massereene di Antrim. Sapper (geniere) Mark Quinsey, 23 anni di Birmin­gham, e Patrick Azimka, 21anni di Londra, sono stati uccisi in un’imboscata all’ingresso della base poco pri­ma delle 21,30 di sabato sera, da un commando della formazione paramilitare repubblicana, Real Ira (“Ira autentica”).
Dopo l’incontro privato con il capo delle forze arma­te in Ulster, il brigadiere George Norton, il premier si è diretto nel castello di Stormont, sede del parlamen­to semi-autonomo a Belfast. All’incontro con tutti i partiti, il numero uno inglese ha rafforzato il messag­gio che “uniti, un futuro di pace è possibile”. Analiz­zando l’attacco sulle forze di sicurezze, Brown ha det­to “è stata un’esecuzione senza scrupoli compiuta da terroristi. La Real Ira non ha nessun spazio nella poli­tica nordirlandese”. Entrambi i militari uccisi erano in procinto di partire in missione per l’Afghanistan. Tra i quattro feriti nel­l’agguato, c’è un cittadino 32enne di origine polacche e un 19enne cattolico di Antrim, Anthony Watson. I due civili lavoravano in una locale pizzeria di Antrim che il sabato sera “invade” i rioni lealisti vicini alla base a suon di pizze margherita.
I feriti sostano in prognosi riservata nell’ospedale del­la cittadina a meno di trenta chilometri a nord di Bel­fast; anche gli altri due genieri coinvolti nell’attenta­to sono ora ricoverati. Almeno uno dei due si trove­rebbe in condizioni definite critiche. Intanto la poli­zia nordirlandese ha ricostruito la scena della batta­glia di sabato sera avvenuta davanti alla Massereene barrack. I militari ordinano delle pizze take-away dal­la pizzeria Domino. I due corrieri lasciano la pizzeria con due auto alle 21,20. Arrivati alla base, i quattro mi­litari escono per andargli incontro. Da un’automobi­le parcheggiata non distante scendono due uomini della Real Ira. La cellula paramilitare repubblicana a­pre il fuoco sul gruppo. Trenta, quaranta secondi di fal­ciate da mitra automatico, che non lasciano via di scampo ai soldati. L’Opel verde della Real Ira riparte a gran velocità. “Non potevamo intervenire – hanno af­fermato gli ufficiali della base – rischiavamo di colpi­re nel tiro anche i nostri”. La polizia nordirlandese (Psni) e l’Mi5, i servizi interni britannici, hanno lan­ciato una maxi-caccia all’uomo. Posti di blocco e raid nel capoluogo e nelle roccheforti ultra-nazionaliste di Derry, del North Antrim, di West Belfast e North Ar­magh nel tentativo di trovare una traccia, una qual­siasi. “Saranno indagini difficili e utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione per assicurare i colpevo­li alla giustizia e garantire l’incolumità dei nostri uo­mini “, ha annunciato Sir Hugh Orde, il capo della po­lizia nelle sei contee. Le autorità sarebbero anche in possesso di un video, grazie al quale potrebbero esse­re individuati più facilmente gli autori dell’assalto.
Nel pomeriggio è giunta nella redazione del quotidia­no dublinese Sunday Tribune la rivendicazione della Real Ira, con la voce di un uomo che afferma la legit­timazione dell’obiettivo nell’ottica e nella tradizione della lotta armata repubblicana. Gerry Adams vacilla: ben quindici ore ci son volute alla leadership dello Sinn Fein per trovare la formula di un comunicato stampa indolore per tutti. Cioè che è accaduto “è sba­gliato è controproducente”, hanno detto tutti i colon­nelli del partito repubblicano dal quartier generale di Sevastapol street a West Belfast. Gli unionisti accetta­no con riserva: “Ora lo Sinn Fein deve affiancare la Psni nelle investigazioni”. Dopo la crisi dello scorso au­tunno, governo di nuovo a rischio, a metà strada di u­na nuova pagina del conflitto nordirlandese.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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