Dopo l’attentato che domenica aveva eliminato il capo di Stato maggiore
In atto saccheggi nel palazzo presidenziale dello Stato africano ex colonia portoghese
UCCISO CAPO DI STATO MAGGIORE – Il capo di Stato maggiore è morto in un attentato compiuto domenica sera contro il quartier generale dell’esercito. «Il generale Tagme Na Waie era nel suo ufficio quando è esplosa una bomba. È stato gravemente colpito e non è sopravvissuto alle ferite», aveva riferito il suo capo di gabinetto, il tenente colonnello Bwam Nhamtchio. All’attacco contro il quartier generale delle forze armate, in gran parte distrutto dall’esplosione, erano seguite ore di relativa calma in nottata, anche se se i militari avevano imposto a due radio private la sospensione delle trasmissioni, e anche la tv di Stato aveva cessato la programmazione. Ma prima dell’alba si sono udite raffiche ed esplosioni, sia in direzione del quartier generale dell’esercito che della residenza del presidente. Il generale Na Waie aveva fatto parte della giunta militare che aveva deposto negli anni Novanta Vieira e lo aveva criticato dopo la sua elezione alla presidenza nel 2005. Vieira era uscito indenne a novembre da un attacco contro la sua residenza, attuato da militari dissidenti e si era dotato di una milizia, che è stata però sciolta in gennaio dopo essere stata accusata di voler uccidere Na Waie.
CONDANNA – Il presidente della commissione dell’Unione africana, Jean Ping, ha «fermamente condannato» l’uccisione di Vieira definendola un «atto criminale». Recentemente la Guinea Bissau era sotto i riflettori degli esperti antidroga di numerose nazioni in quanto aveva dato rifugio ai boss della cocaina colombiani che usano il Paese come crocevia per i loro traffico con l’Europa e il Nord America.