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In Mauritania colpo di stato militare

Tratto da Ansa

DUBAI – Le Forze armate in Mauritania hanno preso questa mattina il controllo del palazzo presidenziale nella capitale Nouakchott, e unita’ dell’esercito hanno circondato i principali edifici pubblici, nell’ambito di un colpo di stato militare che ha portato all’arresto del presidente Sidi Ould Cheikh Abdallahi, confermato dalla figlia, del primo ministro Yahya Ould Ahmed Waghf, secondo una fonte della presidenza, e del ministro dell’interno, secondo altre fonti.

Il capo dello Stato, primo presidente eletto democraticamente, nel marzo del 2007, dall’indipendenza del paese nel 1960, e’ stato condotto in un luogo sconosciuto, mentre il capo del governo e’ stato portato in una caserma vicino alla presidenza, secondo fonti della sicurezza. Radio e televisioni nazionali hanno cessato le trasmissioni. I militari sono entrati in azione dopo che il presidente Abdallahi aveva deciso la sostituzione di diversi ufficiali di alto rango, compreso il capo delle guardie presidenziali, nell’ambito della grave crisi politica che sta attraversando il paese africano e che ha portato lunedì alle dimissioni di 48 parlamentari del partito presidenziale, il PNDD.

Secondo testimoni i militari hanno bloccato l’accesso alla presidenza, impedendo ai funzionari di accedervi. La situazione rimane peraltro calma nella capitale, dove non sono stati segnalati sbarramenti o focolai di violenza. La figlia del presidente mauritano, Amal Mint Cheikh Abdallahi, confermando l’arresto del padre, ha denunciato “un colpo di stato con le dovute forme”, in un intervento alla radio RFI. E ha detto che “il presidente e’ stato arrestato da un commando (di militari), che sono venuti a cercarlo nel palazzo, l’hanno preso e portato via”. Aggiungendo che la presidenza e’ tuttora occupata da uomini armati.

GOLPISTI: ABDALLAHI E’ EX PRESIDENTE

Il “consiglio di Stato” presieduto dall’ex capo della guardia presidenziale della Mauritania, artefice del golpe odierno, ha detto che Sidi Ould Cheikh Abdallahi “non sarà più a lungo presidente”. Nel “comunicato n.1” dal consiglio, trasmesso dalla televisione al-Arabiya, si afferma che Abdallahi è ormai “un ex presidente”, e che il suo decreto sulle nomine presidenziali, immediatamente antecedente al colpo di stato militare, è “nullo e senza effetto”. Nessuna precisazione è stata fatta sulla composizione del sedicente ‘consiglio di stato’.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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