Le nuove voci di un imminente lancio da parte di Pyongyang hanno messo in allerta la comunità internazionale e i Paesi dell’area. Il Giappone si dice pronto ad affrontare una situazione di “emergenza”. Il ministro sud-coreano degli Esteri si è recato a Pechino per incontrare l’omologo cinese e discutere della questione nucleare nord-coreana.
Seoul ha inoltre diffuso il Libro bianco 2008 sulla Difesa, che definisce il regime nord-coreano una minaccia “seria e diretta”. Dal rapporto emerge un incremento generale della spesa nel settore militare da parte del governo comunista: il numero dei soldati è cresciuto di 20mila unità dal 2006, toccando quota 1.2 milioni; sono aumentate del 50% le unità speciali capaci di infiltrarsi in Corea del Sud; le armi chimiche a disposizione variano dai 2.500 alle 5.000 tonnellate. Le spese militari decise da Pyongyang stridono con la condizione della popolazione nord-coreana, che continua a patire fame, stenti e i bambini vengono sfruttati come “forza lavoro”.