Nell’aprile 2005 Haider, per dissensi proprio col suo delfino Strache, lasciò la guida della Fpoe e fondò la Bzoe (più moderata). Assieme, le sue due creature hanno preso quasi il 30% dei voti e prima o poi, con o senza riunificazione dei due partiti, è molto probabile che si arriverà in Austria a un cancelliere Strache, o, se non fosse morto, si sarebbe arrivati a un cancelliere Haider. Di sicuro Haider, fra le figure più brillanti e al tempo stesso più controverse dell’Austria, è il politico che più di ogni altro ha plasmato, nel bene e nel male, l’immagine del Paese, dentro e fuori i confini nazionali. Nella storia della Seconda Repubblica, il suo posto e la sua notorietà sono paragonabili solo, per meriti e demeriti molto diversi, a quelli del cancelliere socialista Bruno Kreisky, del presidente Kurt Waldheim e del cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal. Carisma, oratoria accattivante, populismo, look dinamico e giovanile erano le armi del suo successo, unitamente a un enorme fiuto politico e a una sincera vicinanza alla gente. Nel suo Land della Carinzia Haider era venerato come un dio e i consensi superavano il 40% (alle prossime regionali nel 2009 si prevedeva addirittura la conquista della maggioranza assoluta).
La sua politica era un misto di populismo e contraddizioni, come pieno di contraddizioni era lui stesso. ‘Macho’ con voci ricorrenti di omosessualità, giovanile anche prossimo ai 60 anni, conservatore ma vicino alla gente anche nel cavalcare gli umori più elementari: contro l’Europa, gli immigrati, la corruzione e lottizzazione rosso-nera, e restrittivo con la minoranza slovena in Carinzia. Il suo sogno era spezzare il predominio Spoe-Oevp e in gran parte c’é riuscito: Spoe e Oevp sono ridotte sotto il 30% e la destra unita è la seconda forza del Paese. Sotto shock, l’Austria ufficiale – tutti i leader politici, il presidente Heinz Fischer, il cancelliere Alfred Gusenbauer, l’ex cancelliere con cui andò al governo Wolfgang Schuessel, hanno espresso sgomento e reso onore alle armi a un politico che per 25 anni ha indubbiamente dettato l’ agenda politica del Paese. Nato il 26 gennaio 1950 a Bad Goisern (Alta Austria), Haider lascia la moglie e due figlie, una delle quali é sposata in Italia. Laurea in legge, Haider proviene da una famiglia coinvolta nel nazismo, lui ha sempre negato di simpatizzare, ma i suoi scivoloni in odore di apologia sono stati tanti: dall’elogio della politica di occupazione nel Terzo Reich al tributo ai reduci delle Waffen SS, all’espressione “campi penali” con riferimento ai campi di concentramento nazisti. Nel 2000 l’ ingresso nel governo federale a Vienna della sua Fpoe xenofoba e antieuropea valse all’Austria le sanzioni bilaterali dell’Ue. Negli ultimi anni il suo declino, dopo l’uscita dalla Fpoe e la creazione della Bzoe nel 2005, sembrava inarrestabile e invece alle ultime elezioni, il 28 settembre scorso, Haider era riuscito nel colpo della sua vita: la Bzoe ha triplicato i voti battendo tutti gli altri partiti in termini di avanzamento: dal 4,1% al 10,7%. Al momento l’Austria sembra marciare verso una nuova grande coalizione Spoe-Oevp. Ma un prossimo cancelliere di estrema destra, ora che con la morte di Haider la spinta alla riunificazione di Fpoe e Bzoe è più forte, potrebbe essere dietro l’angolo: senza Haider, la cui traiettoria si è fermata contro un pilone in Carinzia.