Staffetta Cronache

Israele al voto verso il trionfo delle destre

Bandiera di Israele
Bandiera di Israele
I soldati di Israele hanno già cominciato a votare per le legislative anticipate che, per tutti gli elettori, si terranno domani. E che si prospettano come le più a destra di sempre.

La ferita ancora fresca della guerra a Gaza sarà senza dubbio l’elemento chiave di questo voto che segue le dimissioni del Premier Ehud Olmert accusato di corruzione.

La grande favorita è la destra del Likud guidata da Benyamin Netanyahu. Tuttavia quella che fino a pochi giorni sembrava profilarsi come una vittoria schiacciante, si ridimensiona difronte al recupero di Tzipi Livni. La centrista del partito Kadima, formatasi nelle file del Mossad e sinora calata nei panni dell’uomo di polso, sta invece giocando la carta del volto femminile, il solo nel panorama politico israeliano.

I sondaggi la danno ora fra il 20 e il 25% delle preferenze. La scelta dei 5 milioni e 200 mila elettori avranno un peso evidente sulle sorti di tutto il Medio Oriente. E il Ministro della Difesa Ehud Barak, leader dei laburisti, ha visto crescere il suo gradimento fra gli elettori dopo la dimostrazione di forza contro i radicali di Hamas.

Ma forse non sarà abbastanza difronte al consenso raccolto dall’ultranazionalista Avi Liebermann. Il suo partito, Israel Beitenu, sarebbe ormai terzo dietro Kadima e davanti ai laburisti.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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