Staffetta Cronache

La ‘ndrangheta controllava il traffico di droga dal Sudamerica: 200 arresti

Oltre duecento persone sono state arrestate nell’ambito di una maxi-operazione contro il narcotraffico internazionale di cocaina tutt’ora in corso tra gli Stati Uniti, il Messico e l’Italia. Gli arresti, che convolgono numersosi esponenti della ‘ndrangheta, sono stati eseguiti dai carabinieri del Ros con la collaborazione dell’Fbi, della Dea e dell’Ice degli Stati Uniti e della polizia messicana.

L’indagine denominata “solare” ha documentato un traffico di tonnellate di cocaina tra il Sudamerica, gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa. Per approvvigionarsi della cocaina l’organizzazione criminale calabrese ha aperto nuovi rapporti con il cartello del Golfo messicano che gestisce il traffico della droga colombiana verso l’Europa e gli Stati Uniti avvalendosi di una imponente rete distributiva e di un vero e propria organizzazione paramilitare.

In particolare i clan della ‘ndrangheta si sono rivolte al cartello del Golfo del Messico che si appoggia per il controllo del territorio a sanguinari gruppi paramilitari mercenari come quello chiamato ‘Los Zetas’. Le squadre di mercenari Los Zetas sono responsabili, secondo quanto accertato nel corso dell’inchiesta del Ros, di diverse rappresaglie eseguite in Messico nei confronti di magistrati, informatori delle forze dell’ordine, testimoni e poliziotti impegnati in indagini anti droga.

La famiglia calabrese degli Schirripa, secondo quanto emerso dalle indagini, inizialmente aveva collegamenti con un gruppo equadoregno facente capo al narcotrafficante Luis Calderon, detto ‘Tio’. Quest’ultimo è stato arrestato il 30 aprile scorso negli Stati Uniti e per questo le cosche jonico-reggine si sono affidate ai trafficanti del cartello del golfo. In particolare i narcotrafficanti del cartello in contatto con la cosca della ‘ndrangheta sono stati individuati in Christofer Anthony Castellano e Ignacio Alberto Diaz, che svolgevano i loro illeciti affari a New York. Un importante risultato nell’inchiesta si e’ registrato lo scorso 7 agosto quando i carabinieri del Ros sono riusciti ad arrestare a Toronto in Canada Giuseppe Coluccio, inserito nell’elenco dei 30 latitanti piu’pericolosi d’Italia, della cosca Aquino-Coluccio.

Il latitante viveva a Toronto in un grattacielo affacciato sul Lago Ontario e da dove continuava a gestire il traffico di hashish e cocaina destinato alla Calabria. Al momento dell’arresto Giuseppe Coluccio e’ stato trovato con circa 1,5 mln di dollari canadesi in contanti. In Calabria il Ros era inoltre riuscito a sequestrare, l’11 aprile scorso, una campionatura di cocaina proveniente dagli Usa trovata interrata in un’area boschiva di Gioiosa Jonica. Per acquistare lo stupefacente la cosca Aquino-Coluccio trasferiva il denaro all’estero utilizzando agenzie di trasferimento denaro ed una ricevitoria di Marina di Gioiosa Jonica, riconducibile sempre alla famiglia Coluccio.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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