“Nessun maltrattamento nei confronti dell’equipaggio”, ha riferito il comandante del peschereccio di Mazara del Vallo, Nicola Asaro.
Secondo il comandante i pescatori, 4 italiani e due tunisini, sono stati fatti scendere a Tripoli con le armi puntate contro e costretti a pernottare in una stanza di 5 metri quadrati.
Il peschereccio è fornito di un’abilitazione che gli consente la pesca nel Mediterraneo.
Questa mattina i pescatori sono stati liberati. L’ambasciata italiana a Tripoli si è attivata per incontrare l’equipaggio ed avere delucidazioni su quanto accaduto.