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Terrore a Mumbai, attacchi simultanei: blitz per salvare i turisti presi in ostaggio

Colpiti alberghi e locali per stranieri. Almeno 90 vittime. Una quindicina di italiani asserragliati.

India (Ap)
India (Ap)
MUMBAI – Notte di terrore a Mumbai. La capitale economica dell’India è stata colpita da una serie simultanea di attacchi ad alberghi, stazioni e siti turistici. Decine di ostaggi occidentali, soprattutto americani ed inglesi, sono tenuti in ostaggio dai terroristi negli hotel. Una quindicina gli italiani sono «ancora asserragliati» negli alberghi ha detto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, spiegando che «azioni sono ancora in corso». Tra loro una donna con una bambina di sei mesi. Si parla di almeno 90 morti e quasi mille feriti in città. Il ministro italiano degli Esteri Frattini si è detto «molto preoccupato».

GLI ITALIANI COINVOLTI – La presenza di diversi italiani negli alberghi ancora fuori dal controllo delle autorità indiane è stata confermata anche dal console italiano a Mumbai che ha potuto avere un «contatto» con molti connazionali. «Ho sentito diversi italiani dentro gli alberghi che sono barricati in stanza», ha detto il console Fabio Rugge a «Porta a Porta» precisando che al momento non possono ancora lasciare le stanze. «Al momento non risulta alcun italiano ucciso», ha affermato.

SITUAZIONE FUORI CONTROLLO – La situazione non è ancora sotto controllo, ha ammesso in nottata il primo ministro dello Stato indiano di Maharashtra, di cui Mumbai è la capitale. Almeno dieci siti, fra cui tre alberghi, sono stati attaccati contemporaneamente, ha precisato il capo del governo locale. In una conferenza stampa il premier, Vilasrao Deshmukh, ha detto che le forze di sicurezza stanno cercando di «stanare i terroristi che si nascondono nei due hotel», il Taj Mahal e l’Oberoi Trident, secondo quanto riferito dall’emittente indiana Ndtv. Deshmuk ha aggiunto che a Mumbai sono state inviate cinque colonne dell’esercito, con 200 commando speciali. La Ntvs ha riferito che quattro terroristi sono stati uccisi nell’hotel Taj, nove sono stati arrestati e tre sono fuggiti. Oltre al Taj e all’Oberoi Trident, sono stati attaccati due ospedali, la stazione centrale, l’aeroporto per i voli nazionali di Santa Cruz e altri luoghi affollati. In uno degli attacchi, è rimasto ucciso anche Hemant Karkare, capo dell’unità anti-terrorismo di Mumbai.

BLITZ PER SALVARE I TURISTI IN OSTAGGIO – Gli attentati hanno preso di mira gli alberghi di lusso e i locali frequentati dai turisti. La tv ha mostrato le immagini delle fiamme che invadono la hall dell’hotel più famoso della città, il Taj Mahal appunto, dove tre impiegati sono morti. Nella notte ancora 110 persone circa erano intrappolate dentro l’hotel, secondo la tv indiana Ndtv che ha precisato che anche l’ospedale Cama e l’hotel Trident non sono ancora sotto il controllo delle autorità. All’ interno del Taj Mahal ci sono ancora almeno tre o quattro terroristi. Lo indica la tv indiana Ndtv precisando che molte persone dello staff del prestigioso albergo sono state uccise. Parallelamente l’hotel Trident è sotto assedio da parte delle forze speciali indiane. Sarebbero due i terroristi dentro l’hotel Trident. I piani alti dell’hotel Taj Mahal sono andati in fiamme dopo il blitz: tanti hanno cercato di fuggire dalle uscite d’emergenza. Prima del blitz, era stata tentata anche una trattative con la polizia. L’emittente ha aggiunto che agli attacchi stanno prendendo parte almeno 200 terroristi. Due europarlamentari sono riusciti a fuggire dall’albergo: si tratta della tedesca Erika Mann, che per ore era rimasta nascosta nelle cucine dell’hotel e del polacco Jan Tadeusz Masiel. Insieme a loro è riuscito ad allontanarsi dall’hotel anche un funzionario, che fa parte della delegazione dell’Europarlamento. Vi sono state anche sparatorie vicino ad alcuni edifici dell’area di Colaba-Nariman Point, dove si trovano gli alberghi e altri luoghi frequentati dai turisti, tra cui molti italiani, come il pub Leopold’s. Esplosioni e spari sono stati avvertiti anche a Mazgaon, la stazione di scambio della metropolitana e nell’area di Crawford market.

IL TESTIMONE – Nello albergo Oberoi – a cui ha dato l’assalto la polizia indiana dopo che vi si erano asserragliati i terroristi – ci sono anche due italiane chiuse nella loro camera: una donna e una bambina di sei mesi. Stanno bene e la «bambina è tranquilla», ha assicurato il console italiano a Mumbai, Fabio Rugge. Un testimone britannico ha riferito alla tv che i terroristi cercano chiunque abbia un passaporto britannico o statunitense. Il cittadino inglese che si trovava all’hotel Oberoi quando hanno fatto irruzione uomini armati, ha riferito alla televisione Sky News che un italiano è stato lasciato andare dopo che i terroristi erano venuti a conoscenza della sua nazionalità. Al momento nella città indiana sono presenti circa 200 italiani.

LA RIVENDICAZIONE – Secondo testimoni citati da varie tv indiane, sparatorie ci sono state anche al Marriot Hotel e nuove esplosioni sono state udite al Trident hotel. Secondo il quotidiano on line Times of India gli attentati sono stati rivendicati dai «Deccan Mujahiddin», gruppo terroristico islamico indiano fino ad oggi poco conosciuto. È infatti la prima volta che un sedicente gruppo terrorista usa l’appellativo “Deccan”, il nome dell’altopiano che occupa la maggior parte dell’India peninsulare, con un’altitudiane tra i 305 e i 915 metri e alcuni picchi di oltre 1.200 metri. Ma a partire dal 2008 è comparso nella mappa del terrorismo indiano il gruppo autoproclamatosi “Mujaheddin indiani”, che ha rivendicato due serie di attentati, i primi il 13 maggio nel mercato di Jaipur, con un bilancio di 63 morti e 216 feriti, e gli altri il 30 ottobre nello stato dell’Assam, con 76 morti. Nel primo caso i “Mujaheddin indiani” avevano minacciato nuovi attacchi a siti turistici indiani se Delhi avesse proseguito nel suo non meglio precisato sostegno a Washington e Londra. Comunque fonti dell’intelligence Usa citate dalla Cnn non escludono una matrice islamica per gli attacchi di Mumbai. «Se fossero militanti islamici nessuno sarebbe sorpreso», ha detto una fonte della Cnn.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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