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Gove respinge la richiesta del governo scozzese di sospendere i negoziati sulla Brexit

Il governo del Regno Unito ha respinto la richiesta del segretario scozzese di sospendere i negoziati sulla Brexit.

Mike Russell ha scritto a Michael Gove, cancelliere del ducato di Lancaster, chiedendo di interrompere il processo di uscita durante la pandemia di coronavirus.

Ma il governo britannico ha affermato di non avere “alcuna intenzione di cambiare” la data del 31 dicembre per la fine del periodo di transizione.

Russell ha ora scritto nuovamente a Gove per ribadire il caso del governo scozzese.

Russell ha dichiarato che ci sarà “sgomento in tutta la Scozia” e gran parte del Regno Unito per “l’intenzione del governo di proseguire con i loro piani per una hard Brexit, o addirittura una Brexit senza accordi, tra meno di nove mesi”.

Ha messo in dubbio il modo in cui il governo del Regno Unito può concentrarsi sulla lotta contro il coronavirus mentre persegue anche i negoziati sulla Brexit e ha dichiarato che “non vi è stata alcuna discussione significativa sulle questioni con i governi per quasi due mesi”, con nessuna probabilità in un prossimo futuro causa pandemia.

Ha aggiunto: “Senza mezzi termini, il governo del Regno Unito ora si aspetta che il governo scozzese distolga le risorse dall’affrontare il Covid-19 per svolgere questo compito?
C’è ancora tempo per cambiare rotta – e il governo del Regno Unito dovrebbe confermare senza indugio che cercheranno una proroga – probabilmente da giugno. Ciò garantirebbe che venga fatto ogni sforzo per affrontare l’emergenza pandemica.

Un portavoce del governo britannico ha dichiarato: “La nostra massima priorità come governo è quella di rallentare la diffusione del coronavirus, proteggere il sistema sanitario nazionale e proteggere le persone – stiamo lavorando tutto il giorno per farlo, con tutte e quattro le nazioni insieme che forniscono un sostegno finanziario senza precedenti per imprese e lavoratori autonomi.
Rimaniamo pienamente impegnati nei negoziati. Il Regno Unito e l’UE hanno condiviso progetti di testi e continuano le discussioni con la Commissione.
Il periodo di transizione termina il 31 dicembre 2020, come sancito dalla legge britannica, con il Primo Ministro ha chiarito che non ha intenzione di cambiare”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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