Les Enfants Terribles

Uomo incarcerato per insulti a Massereene Barracks

Massereene barracks, AntrimUn uomo che provocò la famiglia di un soldato ucciso all’esterno di Massereene Barracks è stato condannato a cinque mesi di carcere.

Glen Dowd, 22 anni, di Randalstown, gridò slogan paramilitari contro la famiglia del geniere Patrick Azimkar mentre mostrava rispetto alla scena dell’attacco.

Azimkar venne ucciso insieme a Mark Quinsey nell’attacco di marzo presso la caserma di Massereene ad Antrim.

Alla Antrim Magistrates Court venne riferito che Dowd urlò “Up the RA” mentre guidava e passava a fianco alla famiglia in lutto il 10 marzo, tre giorni dopo che il soldato ventunenne era stato colpito in una gragnuola di proiettili.

Dowd avrebbe abbassato il finestrino di un veicolo mentre passava davanti all’ingresso della caserma e gridò lo slogan prima di allontanarsi.

Ritornò il giorno seguente, l’11 marzo, e urlò nuovamente lo stesso slogan.

Comunque, fu rintracciato dalla polizia e arrestato per turbamento della quiete pubblica.

In tribunale venne riferito che, durante gli interrogatori della polizia, Dowd “sorrideva compiaciuto” e non mostrava segni di rimorso.

Un avvocato difensore disse che Down, un ex impiegato di banca, non sosteneva alcuna organizzazione paramilitare e non aveva un’affiliazione politica e quindi non poteva fornire ua spiegazione per le sue azioni.

La richiesta di rilascio su cauzione è stata respinta in attesa dell’appello.

Man jailed over Massereene taunt

A man who taunted the family of a soldier shot dead outside Massereene Barracks has been jailed for five months.

Glen Dowd (22), from The Meadows in Randalstown, shouted paramilitary slogans at Sapper Patrick Azimkar’s family as they paid their respects at the scene of his murder.

Mr Azimkar was killed alongside Mark Quinsey in the attack outside Massereene Barracks in March.

Antrim Magistrates Court was told that Dowd shouted “up the Ra” as he drove past the grieving family on March 10, three days after the 21-year-old died in a hail of bullets.

Dowd was alleged to have wound down the window of a vehicle passing the entrance and shouted the slogan before driving away.

He returned the following day, March 11, and shouted the same slogan at the barracks.

However, he was traced by police and arrested on charges of disorderly behaviour.

The court was told that during police interviews, Dowd had “smirked” and showed no sign of remorse.

A defence solicitor said Dowd, a former bank employee, did not support any paramilitary organisations or hold any political affiliations and could provide no explanation for his actions.

Bail was refused pending an appeal.

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