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Pakistan, attacco suicida in moschea

Almeno 45 vittime, decine di feriti

Mappa del PakistanE’ pesantissimo il bilancio di un attentato suicida che si è verificato in una moschea nel nord ovest del Pakistan, a Jamrud, ai confini con l’Afghanistan. Lo dice la televisione pachistana Geo News. Fonti pachistane parlano di 45 vittime e numerosi feriti. L’attacco è avvenuto durante la preghiera del venerdì. I soccorritori stanno scavando tra le macerie per cercare eventuali superstiti.

Il numero delle vittime non è ancora chiaro. “Sembra essere un attentato suicida – ha detto alla televisione Geo News Tariq Hayat Khan, funzionario governativo del distretto di Khyber – nel quale oltre 70 persone potrebbero essere state uccise e molti altri feriti”. Testimoni hanno riferito di aver visto portare diverse persone all’esterno della moschea dai soccorritori, anche se non hanno saputo specificare la loro condizione. “Il kamikaze era a piedi e si è fatto esplodere mentre i fedeli erano intenti nella preghiera del venerdì”. ha dichiarato Tari Hayat Khan, uno degli amministrativi del distretto nordoccidentale pakistano dove e’ avvenuto l’attentato. “Finora abbiamo estratto dalle macerie 45 corpi – ha continuato – ma il numero dei morti potrebbe arrivare a 70,80 dal momento che molte persone sono ancora sepolte sotto le macerie”.

Al momento dell’esplosione si trovavano almeno 300 persone nella moschea. L’attentato nelle zone tribali avviene a poche ore dall’atteso annuncio da parte di Barack Obama della strategia in Afghanistan che prevede un rilancio dell’impegno, in termini di presenza militare e di fondi, per sconfiggere Al Qaeda e talebani anche nelle zone tribali pakistane. Jamrud si trova nella regione pachistana di Khyber, dove gli estremisti islamici hanno intensificato i loro attacchi sui convogli che trasportano i rifornimenti alle forze Usa e della Nato impegnate in Afghanistan.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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