Distretto NordInterviste

Martin Rafferty: they will not break us

Martin Rafferty: non ci sconfiggeranno

da Belfast, Andrea Aska Varacalli – Traduzione René Querin

Martin Rafferty parla apertamente dell’internamento di Marian Price, dell’odierno Movimento Repubblicano e della prospettiva di un’Irlanda unita

Marian Price | Andrea Aska Varacalli
Come sta Marian Price?
Gerry – il marito di Marian – si è recato ieri in visita, e dice che il suo morale è alto, ma riesce ad intuirne la tensione. Visto che tutti gli studi indicano l’isolamento carcerario come la peggior forma di tortura, questo non sorprende. Ma Marian è forte ed è un’ipiratrice per tutti noi e noi sappiamo che per quanto ci provino, non riusciranno a sconfiggerla.

I repubblicani scendono in strada in tutta Irlanda con passione e proteste dignitose. Quali sono le prossime mosse per sostenere l’immediato rilascio di Marian Price?
Al momento molte delle nostre energie sono canalizzate nella protesta di Maghaberry, ma abbiamo pianificato di incorporare la protesta per Marian al suo interno. Ovviamente non possiamo scendere troppo nei dettagli. Ma tra i white line pickets (picchetti in cui i contestatori si metteno sulla linea bianca di mezzaria della carreggiata, Ndt) e campagne con manifesti, intraprenderemo altre azioni.

L’unica donna in Europa detenuta in una prigione maschile. E’ possibile intraprendere un’azione legale per portare il suo caso davanti al Tribunale Europeo per i Diritti Umani?
Considerata la risposta di Hillary Clinton, dell’amministrazione britannica e dei leader ecclesiastici sull’incarcerazione di una donna iraniana in un carcere esclusivamente maschile in Iran, penseresti che moralmente, figurarsi legalmente, il caso sarebbe vinto, perché è totalmente sbagliato tenere una donna in simili condizioni. Ma la squadra di avvocati di Marian stanno valutando la legalità delle azioni britanniche. Non solo perché la trattengono in una prigione interamente maschile, ma anche le circostanze del suo arresto e della revoca della licenza.

Lettera di Marian Price | Andrea Aska Varacalli

Marian ha dichiarato che “la politica in atto di criminalizzare la lotta repubblicana si è intensificata negli ultimi anni; come sempre, i prigionieri repubblicani nella prigione di Maghaberry sono il volto di questa politica tentata invano” (vedi lettera sulla foto). Come commenti?
Nel 1981 la Thatcher ha cercato una politica di criminalizzazione secondo cui tutte le azioni repubblicane andavano considerate un crimine e tutti i repubblicani nient’altro che criminali.
Quella politica all’epoca fallì, e oggi gli inglesi ritengono che se oggi ottengono la criminalizzazione della lotta repubblicana da parte di ex compagni, possono in qualche modo riuscire là dove Thatcher fallito. Non importa chi sta pronunciando le parole: Thatcher, Cameron, Ford, McGuinness o Kelly, i repubblicani non sono mai stati criminali e non lo sono neppure oggi. Fino a quando ci sarà una parte d’Irlanda occupata, ci saranno Repubblicani disposti ad opporsi ad essa e dato che il 75% degli irlandesi votarono per un’Irlanda unita e gli inglesi risposero creando le Sei Contee, non sorprende che oggi ci siano repubblicani ancora disposti a difendere il diritto del popolo irlandese all’autodeterminazione.

La licenza di Marian Price è stata revocata immediatamente, nonostante la grazia conferita nel 1981. Riuscite a vedere la possibilità che il perdono ricevuto per i suoi reati antecedenti al 1974 possa essere ripristinato nel corso dell’udienza del prossimo mese?
Attualmente lo Stato britannico sta utilizzando il sistema di intimidire ed impaurire tutti i repubblicani, attivi e non attivi; i repubblicani non-attivi, molti dei quali hanno la spada di Damocle di un ergastolo pendente sopra le loro teste, sotto forma di licenza di rilascio, sono stati avvertiti di non impegnarsi di nuovo in qualsiasi forma di attività repubblicana o anche loro vedranno al sospensione della licenza. In questo contesto, gli inglesi faranno tutto quanto in loro potere per mantenere Marian in carcere. Non perché è una minaccia per la società o perché è coinvolta in attività che possano giustificare il trattamento, ma come un avvertimento per tutti gli altri: tenete la testa china.

Internati, emarginati e criminalizzati. Dove è giunta la battaglia per ripristinare lo status politico?
Come è successo nel 1981, gli inglesi hanno calcolato male l’umore della comunità repubblicana. Nel ’81 gli era stato detto dai nazionalisti costituzionali e dai securocrats che il movimento repubblicano era in ginocchio e quasi sconfitto. A quel tempo hanno pensato che la politica criminalizzazione avrebbe sconfitto il movimento repubblicano: si erano sbagliati allora, e oggi, come nel ’81, gli inglesi hanno detto che il movimento repubblicano è quasi debellato e stanno di nuovo cercando di implementare la politica di criminalizzazione all’interno e all’esterno del carcere. Ma invece di avere un effetto demoralizzante e di rottura del Movimento Repubblicano, lo ha ancora una volta galvanizzato e stimolato.

Durante una recente commemorazione per Brendan Hughes nella contea di Louth, Martin Galvin ha chiesto ai repubblicani, a tutti i repubblicani, di forgiare l’unità e la strategia che possono ancora una volta riportare la lotta sulla strada dell’unità e della libera Irlanda per la quale gli “impenitenti Feniani e tanti altri si sono sacrificati e dalla quale molto possiamo ottenere”. Riesci a vedere oggi l’opportunità per una piattaforma unica e comune con il Republican Network for Unity?
Nel corso della storia d’Irlanda, e ancora più indietro nel tempo, gli inglesi si sono impegnati nella tattica del “dividi e conquista”, e oggi un sacco di energia è stata utilizzata per questa tattica. Nel 1974, durante la scissione dello Sinn Fein, ci fu battaglia tra ex compagni nelle strade e molti persero la vita. Gli inglesi ed i loro agenti stanno cercando di creare una situazione simile oggi, attraverso la disinformazione e cercando di fomentare lo scontro tra i diversi gruppi. Tutti noi riconosciamo che stiamo lottando per lo stesso obiettivo e non ci faremo manipolare da nessuno, ex compagni o britannici, in qualsiasi tipo di confronto con l’altro. Oggi vediamo l’emorragia dello Sinn Fein e comprensibilmente molte persone che lasciano il partito non si sentono pronte ad unirsi ad altri soggetti. Comprendiamo e rispettiamo questo comportamento, ma siamo in grado di avere un rapporto di lavoro con loro su questioni relative alle carceri e ad altri argomenti. Abbiamo anche un buon rapporto di lavoro con Republican network for Unity e abbiamo imparato che se si impone alle persone di accettare la tua interpretazione e la tua posizione sulle questioni, allora saremo sempre divisi.

Credi in un referendum? E nella prospettiva di un referendum di unità nazionale, come cambieranno le strategie repubblicane?
In questo momento, a mio parere, non possiamo fidarci degli inglesi e del governo dello Stato Libero per quanto riguarda ogni forma di referendum. Visto l’atteggiamento del governo irlandese rispetto al trattato di Maastricht, quando si terrà il referendum e non otterranno la risposta che volevano inizialmente, allora si impegneranno in una feroce campagna di menzogne ​​e minacce al fine di ottenere il risultato che desideravano. Non credo che abbiano una qualunque credibilità nell’organizzare un referendum che li scalzerà dai loro posti di lavoro ben pagati e influenti.

Alcuni repubblicani stanno chiedendo la “parità di arresti” in relazione ai recenti disordini nelle aree lealiste e repubblicane, così come l’uso di proiettili di plastica in Inghilterra, in linea con la “formula 50/50”, che può essere considerata la spina dorsale del revisionismo nazionalista. Nigel Doods, falco del DUP, all’indomani degli scontri di Ardoyne definì “repubblicani” gli oppositori alla parata dell’Orange Order attraverso il quartiere, mentre lo Sinn Fein li bollò come “teppisti”. Come vede il problema nel più ampio movimento repubblicano e quali sono le differenze oggi tra l’essere un repubblicano e un nazionalista e quando si diventa un delinquente?
Per quanto riguarda i recenti eventi della stagione delle marce, e le azioni della polizia, è noto che non importa quanto si cerca di nascondere le crepe, alla fine salteranno sempre fuori. James Connolly disse che fino a quando la questione costituzionale non sarà affrontata, non ci sarà mai parità. Sia che si tratti di alloggi, lavoro, amministrazione della giustizia, o di qualsiasi altra area di una “società normale”, le cose non saranno mai affrontate fino a quando le interferenze esterne non verranno rimosse. Nelle Sei Contee, il settarismo, l’uguaglianza e l’ingiustizia sono tutti sintomi del problema e non il problema stesso. La gente tende a dimenticare che il ruolo della polizia è quello di difendere lo Stato e non ci aspettiamo altro da loro, ma solo quello che abbiamo visto nel corso della stagione delle marce. Mentre per quanto riguarda Kelly e Dodds, finché ci saranno repubblicani, ci saranno anche persone che cercano di criminalizzarli. Michael Collins disse di De Valera che era un illegittimo repubblicano, De Valera ha detto lo stesso di Tom Barry e Gerry Kelly lo dice degli odierni repubblicani. Per di nascondere il fatto che il Sinn Fein è ormai diventato un partito nazionalista costituzionale, cercano di screditare i repubblicani impegnati ad opporsi alla presenza britannica, sia a Westminster che a Stormont.

New Lodge | Andrea Aska Varacalli

A volte sembra una guerra sottotraccia, con i repubblicani assolutamente protagonisti sulle loro divisioni. “Una malattia irlandese”, è stata chiamata questa divisione cronica. Srotolato dai servizi segreti e controspionaggio, sembra che gli unici sconfitti siano i repubblicani stessi. Sono il “dossieraggio” e le attività di propaganda che influenzano questo momento della questione irlandese?
Gli inglesi hanno sempre utilizzato gli informatori, non solo per raccogliere notizie, ma anche per guidare il movimento repubblicano nella direzione a loro gradita. Come si può vedere oggi attraverso i casi di Stakeknife e Denis Donaldson, hanno perfezionato l’arte e stanno continuando con questa strategia. La recente costruzione del nuovo quartier generale dell’MI5 appena fuori Belfast (Holywood) mostra il loro intento. Si stima che centinaia di agenti in borghese siano impegnati nel reclutamento di informatori. Io stesso sono stato contattato tre volte nel recente passato, con offerte di denaro o minacce alla mia vita e alla mia famiglia per farmi diventare un informatore. Sono più che convinto che questa pratica è diffusa e, purtroppo, alcune persone hanno ceduto alle minacce. Ho trascorso tre anni in prigione a causa di un informatore impegnato nelle attività dello Stato “provocatore”.

Pearse ha detto: “Se oggi stiamo combattendo per qualcosa di superiore o inferiore rispetto a ciò per cui hanno combattuto i nostri padri, o i nostri padri non hanno combattuto per la libertà o non lo stiamo facendo noi”. Martin Rafferty, chi possiede oggi tale eredità?
I repubblicani di oggi, di qualsiasi organizzazione o gruppo, sono repubblicani. Noi tutti riteniamo che il problema sia lo stesso, oggi come 700 anni fa, e fino a quando l’interferenza straniera verrà rimossa dal nostro Paese, tutti gli altri problemi non possono essere affrontati. Come repubblicano, se credi a questo, allora non importa chi detiene il mantra, se l’ideale rimane lo stesso.

Martin Rafferty | Andrea Aska Varacalli
Martin Rafferty ha trascorso tre anni nella prigione di Maghaberry per un’accusa legata all’utilizzo di esplosivi.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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