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ETA: Patria di Fernando Aramburu

La saga di 586 pagine di Fernando Aramburu di due famiglie operaie nei Paesi Baschi è stata descritta come una guerra e pace spagnola. ‘War and Seething Hatred’ potrebbe essere più vicino alla mentalità dei suoi personaggi. Patria, è un romanzo brutale e austero, di ampio respiro psicologico e morale, sul bilancio umano della lunga e sporca guerra tra lo stato spagnolo e il gruppo indipendentista basco ETA. Dal 1968 fino al suo cessate il fuoco permanente nel 2011, la “macchina del terrore”, come lo scrittore chiama la formazione, ha compiuto centinaia di omicidi politici. Nel villaggio vicino a San Sebastian, dove Aramburu imposta la sua saga multigenerazionale, i locali portano il conflitto nei loro geni. I panifici sono bombardati. I pompieri tirano via le parti dei corpi dilaniati dagli alberi. I genitori maledicono i loro figli. E i coniugi crescono per detestarsi a vicenda, i loro rapporti sessuali ridotti a “una formalità che produce un triste schiaffo tra stomaci”. Anche la cucina locale – teste di maiali e grongo – si sente aggressiva. “Facevo parte di un conflitto in cui tutta la società era implicata, non solo un gruppo di cittadini”, dice Bittori, la superba vedova di un uomo d’affari maniaco del lavoro chiamato Txato. Quando Txato non riesce a pagare la “tassa rivoluzionaria” all’ETA, viene chiamato traditore e assassinato fuori dalla sua casa. Anni dopo, Bittori ritorna al villaggio, innescando vecchie tensioni con la sua migliore amica d’infanzia Miren, una “donna di ferro” che divenne una forte nazionalista “per istinto materno” per il suo figlio maggiore Joxe Mari, un “uomo solido” della lotta. Miren prende le distanze da Bittori, insistendo sul fatto che i baschi non sono solo “vittime dello Stato” ma anche “vittime delle vittime”.

Per le anziane matriarche, l’odio diventa un efficace antidoto contro la nostalgia e il rimorso. Nel frattempo, gli uomini “marciscono” o crescono “ammuffiti” con tristezza – come il marito alcolizzato di Miren, Joxian. Solo il loro figlio più giovane, Gorka, riesce a sfuggire alla sofferenza che tutto pervade. Uno scrittore di talento, fa da portavoce ad Aramburu, che chiaramente porta un pesante fardello nell’aiutare la sua comunità a venire a patti con i crimini dell’ETA. Come dice il sinistro sacerdote locale a Gorka, non si tratta solo di una lotta armata, ma di una guerra culturale. Quando fu pubblicato per la prima volta nel 2016, Patria vinse nove premi letterari e divenne il libro che gli spagnoli trasportavano sui mezzi pubblici e tenevano accanto al letto (un’impresa non piccola, date le sue dimensioni). Attualmente è in fase di produzione un adattamento in otto parti con HBO, che ha anche portato sullo schermo i romanzi napoletani di Elena Ferrante. La durezza e l’ambiente rancoroso delle piccole città ricordano i romanzi di Ferrante.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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