Con 50 immobili, 200 dipendenti e milioni di euro lo Sinn Féin è il partito politico più ricco d’Irlanda

Lo Sinn Féin è il partito politico più ricco dell’isola irlandese, con circa 200 dipendenti e, secondo il suo direttore finanziario, Des Mackin, una vasta rete di oltre 50 proprietà.

Nel frattempo, le sue fortune finanziarie si accresceranno ulteriormente a breve, man mano che verranno recuperati più soldi dalla proprietà del defunto William (Billy) Hampton, che ha lasciato milioni al partito nel 2018.

Lo Sinn Féin ha anche goduto di un’impennata nelle domande di adesione da quando sono state convocate le elezioni generali di gennaio e assumerà più personale sulla base della sua maggiore rappresentanza a Leinster House dopo le elezioni, ha riferito Mackin aI quotidiano Irish Times.

Con oltre ai quattro edifici della sede centrale di Dublino e Belfast dichiarati nei conti annuali del partito, ci sono le filiali locali dello Sinn Féin; possiedono circa 50 proprietà immobiliari che vengono utilizzate come uffici elettorali, ha affermato.

Nessun altro partito sull’isola ha qualcosa che si avvicina a un portafoglio immobiliare di queste dimensioni, e nessun altro partito politico ha tanto denaro come lo Sinn Féin.

Mackin sta attualmente lavorando sui circa 4 milioni di euro che sono stati lasciati al partito dal signor Hampton, un inglese non sposato che è morto in una casa di cura pubblica in Galles nel 2018.

Gli esecutori delle sue volontà sono datate 1997, anno in cui il signor Hampton lasciò la sua tenuta a Mackin e al defunto repubblicano dell’IRA Joe Cahill, che all’epoca erano entrambi i tesorieri nazionali congiunti dello Sinn Féin.

Il denaro detenuto nei conti del Regno Unito è già stato donato al partito come parte del lascito, mentre le proprietà in Gran Bretagna e Irlanda sono attualmente in vendita e circa un ulteriore  milione di euro è in procinto di essere trasferito da un conto presso una banca di Singapore.

“Tale trasferimento dovrebbe essere effettuato entro la fine del mese”, ha dichiarato Mackin. “Il tutto dovrebbe essere fatto entro la fine dell’anno.”

Le regole di finanziamento politico significano che i soldi non possono essere spesi nella Repubblica, ma l’enorme lascito è certamente un forte impulso alla posizione finanziaria complessiva dello Sinn Féin.

Mackin ha affermato che da quando il Taoiseach Leo Varadkar ha convocato le elezioni a gennaio, il partito ha ricevuto ulteriori 4.200 domande di adesione, oltre a circa 500 iscrizioni alla sua ala giovanile (Ogra SF).

Ciò comporterà una base di circa 15.000 iscritti. Secondo i portavoce del loro partito, il Fine Gael ha 25.000 membri, mentre il Fianna Fáil ne ha 20.000.

Mackin ha affermato che lo Sinn Féin e i suoi rappresentanti eletti sono in grado di impiegare più personale per i soldi che ottengono da Dublino, Londra e Bruxelles rispetto ai partiti politici rivali perché “l’etica attivista” del partito significa che le persone sono pronte a lavorare per meno.

Mackin fu incarcerato per appartenenza all’IRA nei primi anni ’70 e resistette con successo all’estradizione dagli Stati Uniti all’Irlanda del Nord negli anni ’80 per affrontare le accuse derivanti da una sparatoria che coinvolse soldati britannici sotto copertura e l’esercito repubblicano irlandese.

Tuttavia, ha detto di non essere necessariamente in disaccordo con l’opinione del leader del Fianna Fáil, Micheál Martin, che ha detto lo Sinn Féin era gestito da funzionari non eletti e non dai suoi rappresentanti politici.

“Non vogliamo che un gruppo parlamentare gestisca l’organizzazione”, ha spiegato. “Vogliamo rimanere un gruppo di attivisti. È un modello totalmente diverso. Non c’è nulla di misterioso al riguardo”.

Il deus ex machina del partito, Gerry Adams, sta guidando una nuova unità all’interno del partito per assicurarsi che si concentri sull’obiettivo principale dell’unificazione irlandese, ha affermato Mackin.

“Tutto dovrebbe essere pensato in termini di Irlanda unita. È importante garantire e promuovere la visione dell’Irlanda unita, assicurarsi che vada a buon fine e che tutte le nostre politiche siano pensate in questi termini “, ha concluso.